È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

L'Isola Incantata delle Figlie della Luna Un luogo protetto dalle Nebbie in cui le Fanciulle studiano insieme...

Gli Occhi di Santa Lucia

  • Messaggi
  • OFFLINE
    -Acqua-
    Post: 196
    Registrato il: 17/02/2007
    Sesso: Femminile
    Guardiana
    Fanciulla dell'Isola
    00 03/09/2007 18:24
    Sperando di scrivere nel posto giusto (nel qual caso Violetta pensaci tu! [SM=g27828] ), vi riporto qualcosina su queste bellissime calcificazioni a spirale.


    "Gli Occhi di Santa Lucia"







    L'Astrea rugosa è chiamata anche trottola rugosa per la sua conchiglia grande a forma di trottola. Negli esemplari giovani la conchiglia presenta delle spine pronunciate. Ha una colorazione beige e il margine dell'asse è rosso-arancione. L'opercolo calcareo di questa specie è chiamato occhio di Santa Lucia ed è sempre stato ritenuto un portafortuna. Vive su fondali rocciosi, dove si nutre di alghe. L'animale secerne, oltre alla conchiglia che è la sua abitazione e la sua protezione, un opercolo calcareo ricoperto di uno strato corneo che utilizza come "porta di casa" quando si ritira completamente all'interno della conchiglia. E' proprio l'opercolo che ha reso famoso e quindi molto ricercato il nostro soggetto. L'occhio ha una colorazione intensa e molto bella che può variare dall'arancio, al rossiccio, al bruno; la forma è tondeggiante-ellittica, spiralata piatta e bianca nel lato unito all'animale, convessa e colorata quella esterna. Da sempre l'occhio di Santa Lucia ha trovato impiego in gioielleria e bigiotteria nella realizzazione di deliziosi ciondoli, orecchini, anelli, ecc.. Fino a qualche decennio fa veniva pescato casualmente pescatori nelle cui reti rimaneva impigliato. L'avvento dei respiratori autonomi ad aria compressa, e comunque l'aumento dei subacquei anche apneisti, ha permesso a molti di scendere nel suo ambiente naturale e ne ha permesso così una più facile cattura, nonostante una buona mimetizzazione esterna (con alghe ed altri organismi) della conchiglia. In molte zone ove il mollusco era comune, è divenuto adesso assai raro e di piccole dimensioni. Eppure esiste un modo, innocuo per soddisfare le richieste di mercato e la vanità femminile: il metodo è molto semplice, basta comprendere che anche "l'Astraea rugosa" è predata dai nemici naturali che si cibano del mollusco lasciando sul fondo la conchiglia e l'opercolo, di conseguenza è sufficente raccogliere l'opercolo vagante, alcune volte portato dalle onde fino a riva. Con questo metodo potrebbe capitare di trovare qualche opercolo rovinato dall'abrasione che si viene a creare con la sabbia (proporzionalmente al tempo trascorso dal decesso dell'animale), comunque molti opercoli quando è deteriorata la parte colorata, vengono montati mostrando la spirale bianca, con un effetto ancora gradevole.
    L'opercolo di questa conchiglia era usata anche per diagnosticare se una persona era effettivamente colpita dal malocchio. A questo scopo veniva immerso nell'acqua: la posizione delle bollicine che vi si formavano rivelava l'eventuale presenza del malocchio.





    Ci sono storie circa gli usi di questi opercoli nelle pratiche divinatorie o anche per canalizzare energie di guarigione in determinati punti ma non ho trovato ancora nulla a riguardo. Voi ne avete mai sentito parlare?
    Bisognerebbe chiedere a Scylla se ne ha mai trovati sulla spiaggia e se conosce qualche leggenda o tradizione in merito, visto che sono caratteristici della sua terra. Io li trovo bellissimi!


    Acqua


    [SM=x728051]






    [Modificato da -Acqua- 05/11/2007 15:20]



    Intorno alla Terra, purifichiamo la rete di luce. Prima di tornare fra le nostre Genti, dovrete farlo anche voi, dal suolo stesso ove camminate.

  • OFFLINE
    -Acqua-
    Post: 206
    Registrato il: 17/02/2007
    Sesso: Femminile
    Guardiana
    Fanciulla dell'Isola
    00 10/09/2007 02:46
    Visto che mi sto appassionando sempre di più verso gli usi di questo oggettino come talismano o amuleto divinatorio, ecco i frutti delle mie ultime navigazioni [SM=g27823]


    LUSURÈN DI SANTA LUZZIA





    Direttamente dal sito di Quarzoialino: quarzoialino.livejournal.com/14649.html?view=17209#t17209

    "Quando ero piccola in me viveva il desiderio ardente di trovare un Lusurèn di Santa Luzzia.
    Me ne aveva parlato mio padre di questa minuscola, misteriosa "lumachina" capace di eliminare dagli occhi qualsiasi corpo estraneo all'istante.
    Io non avevo assolutamente idea di come fosse fatto questo "lusurèn" e giravo per i campi cercando tra la terra le piccole conchiglie di lumaca.
    Poi le portavo ai miei e questi, immancabilmente, mi dicevano che quello non era la magica lumachina.
    Quando lessi il libro di Nerina Vitali "Briciole dello sconfinato banchetto che è la poesia folklorica raccolte nelle campagne Centesi", nella sezione dedicata a magie, credenze e superstizioni, ritrovai il Lusurèn di Santa Luzzia, finalmente lo vidi, e finalmente ebbi la certezza della sua esistenza.
    Poi, ormai adulta, venne ritrovato tra le vecchie cose di mio nonno, il mitico Lusurèn appartenuto a mia nonna di cui raccontava sempre mio padre, ricordando di quando da ogni parte della zona, arrivavano persone in cerca di cura per problemi di corpi estranei finiti negli occhi che nessuno era stato in grado di eliminare o, semplicemente, ogni volta che capitava un incidente del genere, anche lieve, si andava da mia nonna per ricorrere al portentoso rimedio.
    Non potete immaginare l'emozione di vedere quell' oggetto che tanto mi aveva affascinata da piccola!
    Questa particolare conchiglia veniva introdotta all'interno dell'occhio che poi, doveva restare chiuso per un po' di tempo.
    Quindi, il "paziente" riapriva l'occhio e il Lusurèn usciva fuori portandosi appresso la causa del dolore/disturbo.
    Qualcosa di quasi miracoloso...
    Mio padre usò il Lusuren di mia nonna quando venne ritrovato ed io lo potei vedere in azione.
    Mi fece un po' impressione vedere un affarino che, seppur piccolo e piatto aveva comunque sempre una dimensione discreta (5 mm circa) essere messo dentro l'occhio e non arrecare alcun disturbo o ferita e poi uscire come nulla fosse portandosi dietro il corpo estraneo...
    Quando quest'oggi ho compiuto ricerche riguardanti l'uso delle conchiglie come Amuleti/Talismani ho ritrovato "l'occhio di Santa Lucia" della mia infanzia in un'altra veste sempre e comunque, magica e "miracolosa".
    Questo tipo di conchiglia, che dalle mie parti era sempre legata alla Santa protettrice degli occhi e veniva come già detto usata per curare gli stessi, in Sardegna è usata per fabbricare Amuleti protettivi contro il malocchio. Chiamato occhio di Santa Lucia o occhio di Shiva, è considerato in tutto il mondo un portafortuna. Indossarlo come gioiello o tenerlo nel portafoglio allontanerà il malocchio.
    Dal libro "Il manuale dei portafortuna" di Enzo Acampora:
    Dato che molte conchiglie richiamano, con la loro forma, i genitali femminili, sono considerate uno tra i più antichi simboli di fecondità. Si ricordi che, nell'iconografia neopagana ripresa dalla cultura rinascimentale, Venere sorgente dalla spuma del mare è portata a riva, sospinta dagli Zefiri, da una conchiglia.
    La conchiglia è quindi un amuleto di venere, perciò d'amore.
    In Spagna invece, un tempo la conchiglia era considerata un efficacissimo Amuleto per i viaggi, essendo simbolo di San Giacomo (Iago) di Compostela, al cui Santuario si effettuavano lunghi e faticosi pellegrinaggi.


    Dal sito www.il-tempio.net/MDForum-viewtopic-t-2080-view-next.html
    Qualcosa sulle conchiglie in generale:


    Esotericamente la conchiglia é il simbolo dell'abbondanza. Gli antichi Egizi dipingevano sui muri delle case e dei templi, occhi a forma di conchiglie, cosí si proteggevano dagli attacchi delle streghe e dalle malignità della vita.
    Krisna tolse al demone del mare la conchiglia che oggi "emblematicamente" serve per portare agli uomini ricchezza e fortuna.
    Dunque, la conchiglia, ha radici molto antiche, é un potente amuleto, (ancora oggi i Turchi ne fanno largo uso) Anche nella mistica assume un significativo molto rappresentativo. Infatti, il mare dà, riproduce, moltiplica, dà vita, senza chiedere niente a nessuno.
    Parlando delle grandi conchiglie con cui sono spesso realizzate le acquasantiere, non abbandoniamo il simbolismo acquatico al quale è legata tutta l’idea di purificazione e di rinascita. Al pari dell’uovo, [...] la conchiglia è un simbolo sacro universale, sia come utensile rituale che come motivo ornamentale. La conchiglia, ancor più della vasca, richiama l’utero e soprattutto l’utero universale che è il contenitore delle Acque originali e dei germi degli esseri. Essa evoca in maniera sorprendente questo abisso oscuro dell’energia creatrice. Si spiega così come la conchiglia sia diventata l’emblema della seconda nascita. La conchiglia è rimasta fino ai nostri giorni un simbolo battesimale vivo: l’utensile che serve ad attingere l’acqua santa e a versarla sulla fronte del nuovo eletto è spesso costituito da una conchiglia metallica. Come l’uovo, la conchiglia serve quale ornamento funebre e, come lui, essa annuncia l’altra vita e la resurrezione. Tutto questo simbolismo spiega il suo impiego come acquasantiera, alla quale la conchiglia conferisce un carattere spiccatamente “iniziatico”.



    Le conchiglie ultimamente, mi ispirano proprio questo, un'abbondanza e una fluidità emotiva che rigenera e ritempra il mio spirito quando mi sento triste e abbattuta. Sono piccoli tesori.. Ma hanno il potere di mettere in collegamento l'anima con grandi energie [SM=g27821]


    Acqua

















    [Modificato da -Acqua- 08/07/2008 19:20]



    Intorno alla Terra, purifichiamo la rete di luce. Prima di tornare fra le nostre Genti, dovrete farlo anche voi, dal suolo stesso ove camminate.

  • Niviene
    00 10/09/2007 10:43
    Ma dai!! Io non ne sapevo nulla di queste piccole conchigliette e le loro spiralette nella parte piatta!! E pensare che in casa ne ho un barattolino pieno, le ho raccolte molti anni fa su una spiaggia in Sardegna.
    E quelle più piccoline le ho uilizzate, mettendole una in fila all'altra, per disegnare un triskele sul mio grimorio.
    Beh! Direi che, visto quello che avete scritto, senza saperlo ho fatto una scelta molto azzeccata. [SM=g27828]