Come molti di voi sapranno, negli Stati Uniti d'America il Sistema Sanitario nazionale è retto in buona parte ( se non del tutto) dalle Assicurazioni private.
In pratica, la sanità non è gratuita come da noi, tutt'altro: la tua compagnia assicurativa ti garantisce le prestazioni sanitarie,
se la malattia rientra tra quelle coperte dalla tua polizza.
Il documentario si apre, appunto, con due storie di persone che non ce la fanno a pagare un premio assicurativo, e le loro storie ( allucinanti) in merito.
Ma questo documentario non è dedicato a chi non ce la fa, ma a quei cittadini che hanno creduto all'american way of living, e che si sno ritrovati con la carota in quel posto.
Tra infanti morti, volontari di Ground Zero affetti da varie patologie respiratorie, mentali e altro che non sto qui ad elencare, Michael Moore mostra all'America come non solo le polizze sanitarie non fanno altro che ingrassare i soliti maiali grassi ( e il più grasso di tutti indovinate un po' qual è? Esatto...), ma come altri sistemi siano non solo fattibili, ma vincenti.
Ed ovviamente, quali paesi sono presi sotto esame?
Il Regno Unito, la France e... Cuba.
Altro non vi racconto, così da non rovinarvi l'eventuale visione di questo documentario.
Dal canto mio, ho trovato alcuni passaggi geniali, alcune scelte e le facce del regista divertentissime. L'unica pecca è lo scivolone verso il pietismo che già aveva fatto la sua comparsa in "Fahrenheit 9/11". La sofferenza della gente supplisce alcuni dati infondati ( se la famiglia media francese ha un reddito pari a quello della coppia campione del documentario, allora le proteste delle Banlieu? Come si spiegano?), e gettarla sempre sul politico per attaccare un'amministrazione che, invece, è uscita rafforzata dal tuo ultimo documentario non sempre può risultare una scelta vincente.
Resta, comunque, un buon prodotto, ed un modo per trascorrere due ore e mezzo pensando.
A voi la parola.