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Secondo la più diffusa iconografia medievale, il grande pesce che aveva inghiottito Giona era ben identificabile in una balena. Solo per la smisurata mole ha ispirato - grazie alla leggenda biblica di Giona - favole e terrori in tutti i tempi e presso tutte le culture marinare del globo, tanto da suggerire a poeti e scrittori le più svariate creatività e fantasie. Il ventre di una balena potrebbe essere equiparato ad un interno condominiale ? Immaginiamoci questa sottile allegoria e vedere l' inquilino dibattersi per trovare una via di scampo. Un interno che brucia, e proprio per questo ci soccorre la favola di Collodi: Geppetto era stato inghiottito da una balena e divenne prigioniero nel suo ventre. Il burattino quando seppe della notizia arrivò al mare, e nel tentativo di salvarlo si tuffò e subì la stessa sorte, inghiottito dallo stesso cetaceo. Trovò il babbo nella pancia della balena. Ma come uscire di là ? Accesero allora un gran fuoco: il fumo fece starnutire la balena, che spalancò la bocca. Pinocchio e Geppetto fuggirono su una zattera sospinta dalle onde...

Vorrebbe lei per caso liquefare
un palazzo in cui l'innamorato sguazza
nel delirio, ridotto ad un cetaceo.
Si attiva un lanciafiamme,
un forno ad onde, oceanico,
un sesquipedale,
prospero per la pipa universale.


Talmente smisurato questo cetaceo marino universale da ispirare anche i costruttori di pipe: la balena nella sua forma non ricorda forse una pipa ? La pipa balena Ma ancor più eclatante, la pipa risulta l'icona del capitano Achab nel celebre romanzo di Melville, imperniato sulla caccia a Moby Dick.

C'è da fare la spesa si fa,
da andare dal dentista ci si va,
e il trapanatore sarà un titillatore piumato.


Molto assomigliante questo trapanatore ad un Giona che solletica con la piuma le viscere della balena per poi essere vomitato...
Giona dopo essere stato inghiottito da una balena per tre giorni e tre notti riuscì a sopravvivere.I critici normalmente sostengono che la gola della balena sia troppo ristretta per far passare un uomo. Ci sono però alcune specie di balene che sono perfettamente in grado d'inghiottire un uomo intero, come il pescecane, lo squalo bianco ed il capodoglio. È noto che questi mammiferi giganti possono ingoiare interi animali anche più grossi dell'uomo. L'Enciclopedia Britannica narra il racconto di un certo James Bartley, che nel diciannovesimo secolo sopravvisse un giorno e mezzo nel ventre di una balena, prima di poter essere liberato. L'anatomia di questi mammiferi permetterebbe la presenza di ossigeno sufficiente per sopravvivere. Naturalmente, oltre a questa probabilità scientifica, vi è la probabilità dell'intervento miracoloso di Dio.

Così come bambina, mancandole la esse,
lei diceva "Nettuno nettuno"
così gli dei sarebbero un intimo difetto di pronuncia.


Nessuno - Polifemo ricorda l'Odissea. Giochi di parole a parte, nella mitologia greca Nettuno ( o Poseidone ) viene associato al dio del mare.La leggenda dice che abitasse in uno splendido palazzo in mezzo al mare, usava spostarsi sopra un cocchio tirato da cavalli marini, e se col tridente batteva le onde, suscitava tempeste e terremoti. La balena è il più grande dei mammiferi viventi e ha scelto il mare come dimora, luogo dove vivere, esprimersi e procreare.

C'è da fare una piazza, si fa:
si prende una balena con fontana inclusa e
traballanti cocomeri per occhi a tutti quanti,
ed alberi spioventi dalle orecchie.


Numerose le piazze che hanno scelto di adornare il centro cittadino con fontane o statue in onore del grandioso cetaceo: Roma, ma soprattuto i luoghi dove Giona visse secondo il racconto biblico:
Piazza con balena

E voci emerse sulla testa a delta
e i mignoli, gli eterni mignoletti,
suonati da pestanti martelletti.
Così lei, può passare di là
perché se c'è da fare
una cosa si fa.


Lo scrittore nordico medievale Olaus Magnus narra di una balena, lunga più di duecento cubiti, che inghiottiva e rigettava torrenti d'acqua.L'enorme cetaceo era coperto da una corazza tanto spessa che le palle del cannone non riuscivano a perforarla; però aveva i timpani delicati e bastava suonar le campane o dar fiato alle trombe per volgerlo alla fuga...


Il vate galante