“Oddio, chi sarà a quest’ora!” esclamo allarmata prima di rispondere “Pronto?”
“Oh, Emma, sono Mario” dice la voce dall’altro capo del filo.
“Mi hai fatto spaventare, non dovresti chiamare a quest’ora!” ribatto seccata
“Tra noi due il più spaventato sono io, visto che ho l’onore di parlare con un fantasma, il fantasma di una donna morta in un incidente stradale!” spiega con una durezza che non gli avevo mai sentito
A queste sue parole mi sento male, il sangue mi si raggela nelle vene, non riesco a rispondere
“Coo coo cosa dici?” riesco a pronunciare a fatica
“Sei sorda? Ti sto dicendo che stanotte non riuscivo a dormire, così mi sono messo a leggere il giornale tedesco che ho comprato in Tenerife per controllare le mie azioni. All’interno vi ho trovato un articolo molto interessante, sul quale mi dovrai dare qualche spiegazione. Diceva in sostanza che la contessa Emma Muller è morta. Allora tu, chi cavolo sei?”
“Ti va se ne parliamo domani, ora sarei un attimino impegnata” sussurro sentendomi svenire
“E con chi? Con quel pirla di scrittore?” ridacchia con cattiveria “Ora lo saluti e mi raggiungi in camera per darmi le dovute spiegazioni!” ordina
“Ne parliamo domani, dai!” replico io con la poca forza che mi è rimasta
“Nooo!” urla arrabbiatissimo “Se non fai come ti dico chiamo la polizia perché non so chi tu sia in realtà ma di certo sei una truffatrice!”
“Va bene, arrivo!”
“Stanza 305, ti aspetto, subito, mi raccomando!”
“Amore, che succede?” domanda Giorgio preoccupato quando riattacco “Sei pallidissima! Ti senti bene?”
“Non tanto!” mormoro tremando
“Dai, cambiati, mettiti qualcosa di asciutto e vedrai che andrà meglio!”
“Non posso, devo andare. Mi dispiace è successa una cosa di cui non posso parlare!”
“Ma dove vai alle due di notte?” chiede lui esterrefatto
“Ti prego, se mi ami, cerca di capirmi. Ti direi tutto ma non posso, credimi! Ti amo Giorgio, e darei tutto quello che ho per stare con te” mormoro piangendo
“Ma cosa sarà mai di tanto grave?”
Io scappo via, ignorando le sue domande e trattenendo con forza le lacrime. Giorgio non si rassegna e mi segue incredulo e spaventato
“Oddio, e se mi vede entrare da Mario cosa penserà?”
Allora mi blocco ed esclamo:”Se hai fiducia in me non seguirmi!”
“Emma, al diavolo la fiducia, sono preoccupato, guardati in che stato sei, è evidente che non stai bene!”
“E’ tutto a posto. Devo solo sistemare una seccatura” dico mentre riprendo a correre. Lui però mi tallona. In lontananza vedo una figura che viene verso di noi. Più mi avvicino, più i miei timori si fanno realtà, è Mario
“Ti stavo venendo a prendere! Che c’è? Ti sei persa? Quando dico subito, deve essere subito, chiaro!” esclama quando lo raggiungo “Ah, ma vedo che ti sei portata l’amichetto?” domanda alla vista di Giorgio
Giorgio lo guarda inorridito ed esclama:
“E’ da lui che correvi?”
“Sì veniva da me!” gli risponde Mario soddisfatto “E tu farai bene a sparire perché la contessina è tutta mia!” gli intima sghignazzando
“Emma, io non riesco a crederci, davvero sei scappata da me per venire da lui?” mi chiede
Io non so cosa fare, non riesco a parlare, piango e basta
“Perché non gli rispondi?” chiede Mario “allora devo raccontargli tutto io? Sai…” continua rivolgendosi a Giorgio “…emma è così presa da me che quando la chiamo, anche se è in compagnia, anche se sono le due di notte, non mi sa resistere! Che ci vuoi fare? Faccio questo effetto alle donne…”
“Emma dimmi che non è vero, ti prego?” implora Giorgio
Io non ce la faccio ad annuire a queste falsità. Spero che Giorgio dai miei occhi disperati capisca che non è la verità
“Emma, parla, ti prego” incalza Giorgio
“Ha ragione, Emma, parla, altrimenti gli racconto tutto io!” riprende Mario
“Giorgio, ti prego, lasciaci soli, a suo tempo ti dirò tutto!” mormoro con un filo di voce andandogli vicino per accarezzarlo
“Non mi toccare, mi fai schifo! Sei come tutte le altre, mi hai preso in giro e basta. Ed io come un cretino che mi fidavo di te” urla Giorgio disperato
“Non è così, credimi! Ti amo!”
“Che brava attrice, complimenti. Sai una cosa? Avevano ragione le due signore sulla barca!”
“Giorgio, ma hai detto una cosa terribile, la pensi davvero?”
“Tu invece mi hai fatto una cosa terribile, mi fa pena tuo marito, lo sai? Basta,non voglio più vederti, né sentirti nominare!” annuncia andandosene
Quando se ne va io sono in preda alla disperazione più totale. Giorgio, il mio unico amore mi crede una sgualdrina che ha un marito, eppure va con questo e con quello. E’ terribile, mi getto a terra incurante di essere sul corridoio di una nave e piango, piango senza fermarmi.
In questo momento vorrei solo morire per porre una volta per tutte fine a queste sofferenze insopportabili, penso mentre mi rotolo come una pazza sul pavimento.
“Abbiamo finito la sceneggiata?” domanda Mario ridacchiando
“Ti odio come non ho mai odiato nessuno, lo sai? Sei un essere orribile, disgustoso, perché hai detto quelle falsità a Giorgio?
“Cara, mi dovresti ringraziare. Avrei potuto dirgli la verità!”
“Mi fai schifo. Ti auguro tutte le disgrazie di questo mondo, pezzo di merda!”
“Si vede che non sei una contessa, una nobile non direbbe queste brutte parole. Ora seguimi in camera e raccontami tutto…”
“E se non lo faccio?”
“Chiamo la polizia, non so cosa ti conviene”
“Va bene” obbedisco alzandomi e seguendolo
“Senti ma chi mi assicura che quando io ti dico tutto tu non chiami lo stesso la polizia?”
“Ti do la mia parola, io mantengo i patti!”
“e sarebbero questi patti?”
“Se tu farai tutto, e sottolineo tutto, quello che voglio io, questa storia resterà fra me e te!”
“Ma è un ricatto bello e buono?” constato inorridita
“Sì ma non hai scelta. O accetti o racconto tutto alla polizia!”
“E cosa dovrei fare per te?”
“Niente di sgradevole, anzi, ci sono donne, come la tua amica Anna, che pagherebbero per questo…”
“Sei orribile! La gente sarebbe capace di pagare solo per sputarti in faccia!”
“Hai la battuta pronta, eh? Comunque tu da oggi in poi sei mia proprietà, staremo sempre insieme, di giorno e di notte!”
“Non so quanto ti conviene fidarti di me, potrei ammazzarti nel sonno, tu non mi conosci, e se fossi una delinquente molto pericolosa?” dico cercando di spaventarlo
“Certo, ma se lo fossi davvero, non me lo diresti, ma non si sa mai, così tu verrai in camera mia, faremo quel che dovremo fare e poi ti lascerò andare!”
“Stai trasformando la mia vacanza in un incubo!”
“Piccola, sei tu che ti sei cacciata nei guai! Ora ti siedi e mi racconti tutto che sono curioso” ordina
“Davvero non chiamerai la polizia?” insisto io
“Quante volte te lo devo ripetere. Se tu farai la brava non chiamerò la polizia!”
“E se io non facessi la brava?”
“Ma allora te le venibrne fuori con la fedina penale pulita devi obbedirmi, o-b-b-e-d-i-r-m-i, sono stato chiaro?”
“E non pensi alla povera Anna? Cosa dirà quando ci vedrà insieme? Lei ti voleva bene sul serio” gli ricordo
“E me ne vorrà ancora, invece penserà male di te! E poi sai cosa me ne frega di quella poveretta, mi sono divertito un po’ con lei, ma poi l’ho scaricata, era così noiosa. Tu invece rispecchi proprio i miei gusti e dato che non ti ho potuta avere liberamente ora ti avrò con la forza!
“Sei proprio senza cuore!”
“E’ l’unico modo per farsi strada nella vita, non avere scrupoli, l’ho capito crescendo. Comunque ora devi raccontarmi tutto che non resisto più!” dichiara mettendosi comodo
“Cosa ti devo dire? Sono povera, mi guadagno da vivere facendo le pulizie, poi un giorno ho vinto un buono sconto per questa crociera. Tempo prima avevo trovato per strada la carta d’identità della contessa Emma. La mia amica Sandra mi ha così proposto di andare in crociera a suo nome dato che la contessa mi assomigliava tantissimo ed io ho accettato.Non so perché l’ho fatto, davvero…Ho voluto per una volta nella vita provare come ci si sente da nobili, tutto qui!” spiego sentendomi umiliata
“Che storia patetica! Mi aspettavo qualcosa di più entusiasmante” esclama Mario ridendo
“Mi sono vergognata delle mie origini, ho sbagliato ed ora pago delle conseguenze durissime, insopportabili!” constato da sola
“E il tuo nome?”
“Asia, ma in pubblico ti prego non usarlo!”
“Va bene, lo userò solo nell’intimità!”
“Mi fai schifo, ora posso andare a dormire?” replico disgustato
“Ti lascio andare nella tua camera. Anche perché domani ti voglio bella sveglia. Ci aspetta una lunga giornata insieme” dichiara ridacchiando
Io senza farmelo ripetere due volte esco sbattendo la porta, ancora sconvolta per quello che è successo. Guidata dal mio cuore raggiungo la stanza di Giorgio. Busso varie volte ma lui non apre.
“Ti prego aprimi o resterò qui finchè non lo farai!” imploro
Dopo qualche minuto di attesa la porta si apre e mi appare un Giorgio molto diverso da quello che avevo conosciuto, stento addirittura a riconoscerlo perché il suo classico sorriso è sparito, al suo posto c’è una smorfia di dolore ed i suoi occhi non hanno più quella bella luce, sono cupi, tristi e lucidi, si vede che ha pianto. Per un po’ ci guardiamo senza dire niente, poi io rompo il silenzio mormorando:
“Amore, hai pianto?” faccio per alzare la mano in direzione dei suoi occhi ma lui me la blocca
“Cosa ci fai qui?” urla pieno di rabbia “Dopo essere stata dal tuo amante torni da me? Come ti permetti? Sparisci e non farti più vedere!” intima severo
“Ma tu credi alle parole di Mario?” domando sconvolta
“Io credevo a te, e tu non hai negato, per cui cosa devo pensare?” chiede ma senza aspettare una risposta
“Amore, devi sapere che…”
“Emma, non mi interessa! Buonanotte!” si congeda spingendomi fuori e chiudendomi la porta alle spalle.
Silver, amore mio!!