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Usi e costumi degli indiani d'america...

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    elyna.luna
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    00 21/02/2007 17:43
    avevo già aperto questo topic.. in un altro forum.. ma piacerebbe condividerlo con voi... quindi riporto di seguito...

    La tradizione religiosa indiana era ed è ancora legata alla natura in effetti gli indiani vivevano in perfetta armonia con questa, praticando una religione abbastanza complessa è con risvolti di natura sciamanica e cercavano attraverso questa di percepire l'armonia tra la propria esistenza e quella delle forze spirituali intorno a loro.

    naturalmente ci sono varie visioni delle religione indiana che spero di approfondire con calma se il topic dovesse continuare.

    Una che mi attira molto è la visione Lakota (cioè quella sioux)
    che si contraddistungue per la capacità di assorbire idee religiose di altre tribù mantenendo però la loro integrità.

    Ogni religione ha un libro sacro è quello indiano Lakota era un amalgamarsi di storia poesie e profezie, di precetti e folklore come quello che si può trovare oggi tra le pagine della bibbia.
    Sull'antica saggezza di questo libro tramandato da padre in figlio si basavano le loro usanze e la loro concezione di vita...


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    elyna.luna
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    Utente Senior
    00 21/02/2007 17:45
    i Lakota
    Per i Lakota, ogni uomo nasce con quattro aspetti dell’ “anima”: il sicun, la forza immortale che permette al corpo di formarsi, e che alla morte ritorna “al nord” ad attendere un nuovo concepimento; il tun, il potere di trasformare l’energia da visibile in invisibile e viceversa; il ni, il “respiro” che abbandona il corpo con la morte; il nagi, l’ “ombra” che alla morte percorre la Via degli Spettri per unirsi agli antenati e riprendere la vita tradizionale. I miti e i rituali lakota si sviluppano in serie di quattro e sette, e sono ciclici, come la vita. Il cerchio è sacro.
    Le Sette Cerimonie Sacre, sostrato della religione lakota, sono sopravvissute fino ai nostri giorni nonostante i tentativi di repressione ad opera del governo degli Stati Uniti durante il XIX secolo. Esse sono:
    1- La Capanna di Sudorazione (Initipi), la quale serve come preludio a tutte le altre cerimonie e rappresenta un rituale di grande importanza.
    2- La Ricerca della Visione (Hanbleceya): viene effettuata in età puberale, originariamente dai soli maschi, ma estesa a tutti dagli anni Settanta. Un uomo di medicina manda l’iniziato su una collina, o in altri luoghi isolati, per un periodo che va da uno a quattro giorni, dove digiuna e porge offerte rituali ai Quattro Venti attraverso la sacra pipa, fino a quando riceve una visione. Una volta ricevuta, essa viene interpretata dall’uomo di medicina e segnerà il destino del giovane per tutta la vita.
    3- La Cerimonia del Trattenimento del Fantasma (Wanagi Wicagluhapi) viene eseguita per un caro defunto. La credenza che lo spirito rimanga un anno nel luogo della sua morte porta il parente che intraprende la prova del lutto (wasigla) a conservare una ciocca dei suoi capelli avvolta in pelle di daino. Egli\ella deve esporre l’involto al sole durante le belle giornate, ripararlo dal vento e donargli ogni giorno del cibo. Colui che trattiene lo spirito deve dedicare tutto il suo tempo a questo scopo, dopodiché, trascorso un anno dal decesso, lo spirito viene lasciato libero di viaggiare verso l’aldilà. In questa occasione la famiglia indice una grande festa, invitando i parenti e distribuendo regali a chi durante l’anno ha sostenuto il custode dello spirito. Oggi questa cerimonia è spesso sostituita dalla Festa del Ricordo (Wokiksuye Wohanpi), un rito simile anche se lievemente meno impegnativo per il custode dello spirito e per la famiglia. Dopo la veglia e la sepoltura, inoltre, si celebra un ulteriore rito: amici e parenti portano cibo sul luogo della veglia e rimangono tutta la notte a confortare la famiglia. Comunemente, il defunto viene sepolto nei cimiteri cristiani, per cui alla cerimonia lakota si aggiunge la sepoltura cristiana.
    4- Il rituale detto Awicalowanpi (Esse cantano del loro primo mestruo) accompagna il menarca delle ragazze. Durante la cerimonia la ragazza si toglie gli abiti infantili per vestire quelli della donna adulta e le viene insegnato a sedersi con la compostezza della donna. Da quel momento in poi, la donna ha la proibizione di eseguire rituali sacri durante gli anni di fertilità, e deve ritirarsi in una tenda speciale (isnatipi, tenda della solitudine) durante il ciclo mestruale. Questo rituale è stato ripristinato dagli anni Ottanta e costituisce tuttora un aspetto importante del ciclo vitale femminile lakota.
    5- La Tapa wankaiyeyapi (Cerimonia del lancio della palla) è caratterizzata dalla presenza di una bambina che lancia una palla di pelle di bisonte verso un gruppo di persone, in ognuna delle quattro direzioni. Coloro che riescono a prendere la palla avranno buona fortuna durante l’anno.
    6- La Hunka (Farsi dei parenti) è una cerimonia che riguarda l’adozione da parte di un anziano di un giovane dello stesso sesso. Il vincolo così creato è più forte di un legame di sangue e l’anziano è tenuto a provvedere al giovane per tutta la sua vita. Oggi, la Hunka viene utilizzata per introdurre nella tribù un nuovo adulto, che riceve un nuovo nome con la cerimonia della Castunpi (Cerimonia del nome), al termine della quale un anziano gli lega una piuma ai capelli, simbolo del suo nuovo stato tribale.
    7- La Wiwanyang Wacipi (Danza del sole), infine, viene considerata la più importante cerimonia religiosa lakota.
    Fumare la pipa rappresenta un atto cerimoniale di introduzione ad altre cerimonie. La pipa va riempita secondo un preciso rituale: si uniscono il cannello e il fornello e si aggiunge il tabacco di cansasa (corteccia di salice rosso), un pizzico per volta, con offerte ai Venti, al Cielo, alla Terra e al Centro dell’Universo. Si ricopre il tutto con della salvia che chiude la pipa fino a quando giunge il momento di fumare durante una cerimonia. Mentre si fuma e si fa passare la pipa tra tutti i presenti, il fumo del tabacco sale portando con sé le preghiere dei partecipanti.
    In quanto parte costituente l’individuo lakota, e con la funzione essenziale di paradigma di comprensione della realtà, la religione lakota si è adattata alle mutevoli contingenze storiche, assimilando vari tratti delle confessioni cristiane con le quali è venuta a contatto durante il XIX e il XX secolo. Ciò le ha permesso di non soccombere. Il timore costante di estinzione della loro religione ha favorito anche l’adesione alla dottrina della Settima Generazione, derivata da una profezia di Nuvola Rossa: secondo Nuvola Rossa, infatti, la lingua e la religione lakota sarebbero state completamente affrancate dall’influsso dei bianchi e avrebbero potuto liberamente fiorire, quando la quinta e la sesta generazione sarebbero scomparse e la settima avrebbe raggiunto la maturità.

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    Elendur.
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    00 21/02/2007 20:39
    Elyna....bhe,che dire,Grazie!!! [SM=x1284664]
    ..contributo gradito e interessantissimo! [SM=x1284667]


    Aspetto gli sviluppi!! [SM=x1284665]