La Corte dei Miracoli

Recensione a "Pia come la canto io", di Gianna Nannini

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    Lan awn shee
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    00 19/05/2007 19:40
    Ho cercato un po' in giro qualche recensione su questo album, ma ho trovato solo pochissime notizie stringate, perlopiù riciclate da un sito all'altro, che si limitano a propagandare l'uscita del lavoro, e non a valutarlo. Per cui, non per ergermi a genio della musica, ma solo per discutere e dire la mia opinione, mi prendo il privilegio di farlo io, ora, qui.

    Mi sono procurata recentemente l'album Pia come la canto io perché sapevo dall'esibizione che la Nannini ha compiuto sul palco sanremese che si era impegnata in un progetto che mi era piaciuto: si trattava di mettere in musica la vicenda di Pia de' Tolomei. Vicenda che, oltre che ad aver avuto la benedizione dantesca, ha anche molti aspetti romantici e tragici che incontrano il mio gusto: in breve, questa povera donna si sposa con tale Nello de' Pannocchieschi, poi viene accusata di infedeltà da questo (non si sa se a ragione o a torto) e viene per suo ordine scaraventata giù da una finestra.
    Ammetto che a priori ho pensato che la voce e il sound della Nannini non fossero proprio quello che avrei pensato di collegare a una personalità che sento come fortemente femminile e delicata come quella di Pia, ma ho pensato che prima di giudicare fosse il caso di considerare il risultato. In fondo ci sono molti casi di rielaborazione in chiave rock di vicende storiche che valgono ben un'ascolto e anche di più (penso a Eppur si muove degli Haggard, tra gli altri).
    Leggo da alcuni siti (http://delrock.it/news/2007-04/pia_come_la_canto_io_l_opera_di_gianna_nannini.php):


    Esce in questi giorni il secondo atto del percorso in progress che Gianna Nannini ha intrapreso nella realizzazione di Pia come la canto io, la sua prima opera destinata a un palcoscenico teatrale, nata dall’incontro con Pia Pera, la scrittrice che sette anni fa iniziò a scrivere versi in forma di "bruscello in ottava rima" ispirati al personaggio dantesco fino alla raccolta in un vero e proprio libretto che la cantante senese ha musicato.
    Divisa in undici movimenti, l'opera racconta la storia in musica di Pia de’ Tolomei, una storia che quest'estate si trasformerà in un tour-concerto le cui date verranno annunciate a breve.



    Ora, francamente non ho idea di quale sia il primo atto, ma non importa, mi concentro sul secondo.
    Come scritto qui sopra, ci sono undici canzoni che, nell'insieme, ripercorrono la tragedia di Pia. La prima, Divina Commedia, si riallaccia palesemente a Dante, MA in una maniera che ho trovato francamente agghiacciante. Si tratta praticamente della lettura dei pochi versi che Dante scrive a proposito di Pia. Ora, mentre l'esegesi prevede un'interpretazione di quei versi estremamente delicata e dolce, quasi timida a suo modo, e materna, il tono usato dalla Nannini è perentorio, aggressivo, rancoroso quasi. Oh, certo, è un'interpretazione a suo modo legittima quella di una Pia come anima inquieta che non perdona. Ma allora perché rifarsi a Dante? Perché a dire il vero Dante NON ha scelto quella via...

    La canzone immediatamente successiva, Dolente Pia, è musicalmente abbastanza orecchiabile. Si vede che la Nannini ha scelto di narrare la storia di una Pia innocente. La musica è piuttosto ripetitiva, ma tutto sommato apprezzabile, e le parole - senza brillare di originalità - non sono peggio di altre canzonette che hanno avuto molto più spazio e gradimento (vedi il caso di Tiziano Ferro nell'altro topic).
    La canzone numero 3, Mura Mura, inizia anche bene con una sorta di coro che ricorda l'eco claustrofobico di un recluso, e la ripetizione ossessiva degli stessi termini è funzionale. La successiva, Non c'è più Sole, funge piuttosto bene da cerniera narrativa: Pia è rimasta sola, perché il suo amato Nello è andato in guerra, e si strugge per lui.
    Fino a qui, pur non essendo propriamente conquistata dall'album, ero tutto sommato di parere favorevole. Non amo particolarmente la musica della Nannini, ma consideravo il suo lavoro gradevole nell'insieme, e meritevole negli intenti.
    Poi è iniziato il lento declino.
    La canzone numero 5, Contrasto, è a mio parere un po' un'unghia sulla lavagna. Il sound comincia a non avere più niente a che fare con la vicenda narrata. Non mi pare più funzionale, non più di quanto possa esserlo piazzare la musica di "Bello e impossibile" o "Fotoromanza" nella storia di Pia, cambiando le parole. Veramente, può essere una bellissima canzone per un fan della Nannini, ma risulta un po' troppo calcata la mano nel cercare di usarla per interpretare una storia del genere.
    L'abisso, a parer mio, però, si raggiunge con le sue canzoni successive, Corna e Gelosia. Dovrebbero corrispondere a uno degli apici drammatici dell'opera, e davvero mi hanno fatto cadere le braccia.
    In primis c'è un po' il solito problema di sound che c'era stato per Contrasto, ma la cosa veramente grave, secondo me, sono le scelte dei testi. Adesso non so chi di fatto abbia composto i testi, se la Nannini o questa Pia Pera, ma ho trovato determinate scelte davvero allucinanti.
    Innanzitutto, in un lavoro che apre citando Dante trovo davvero agghiacciante la scelta di un titolo come "corna". E' una soluzione così volgare, così bassa... cavolo, ce n'erano di modi per dire la stessa cosa in maniera meno banale e umile!
    Ma consideriamo le parole con cui la canzone inizia:


    Le corna! Quanta paura hanno i maschi delle corna!
    Perché è come se un altro gli ci piantasse la sua bandierina,
    sul territorio loro!
    Come se un cane gli venisse a farci una pisciatina!
    Basta fargli il gesto, delle corna,
    e quelli non ragionan più!



    [SM=x1280815]

    D'accordo cercare di spiegare cosa scatta dentro il cervello di un uomo in quel momento, ma non c'era un modo meno greve di rendere l'idea? Bisognava proprio scomodare le bandierine da appiccicare e le pisciatine dei cani?

    Gelosia, poi, a parer mio è la canzone in assoluto peggiore dell'album. Il monologo di Nello, che si sente tradito e che soffre per questo, si riduce ad essere una scarica di insulti volgari e insensati contro Pia. Alla faccia di qualsiasi poesia. Ve ne riporto alcuni.


    Creperai, troia schifosa.


    Eh va beh, fosse solo questo potrebbe essere giustificato dalla rabbia. Ma poi si dice:


    Bugiarda nera pelosa,


    Eh??? [SM=x1280770]


    Ti sputavo anche in faccia,
    vile specie di razzaccia




    Piccola strega fetente, razza di buco demente,


    (Buco demente???? [SM=x1280814] )


    Donna di finte promesse, cuore di lana caprina,


    [SM=x1280769]


    M'hai sporcato ogni gioia, brutta troia.


    Va beh, dopo tutta questa sfilza non si potrà fare di peggio...


    Mi hai sciupato la vita, sozza fica.


    Ovviamente si può. Almeno "gioia" e "troia" erano in rima. [SM=x1280760]

    Queste volgarità sono il modo più becero e facile per rendere l'ira. Ma non si sta raccontando di un bifolco che, dopo aver seminato il campo, si accorge che gli uccelli gli han beccato via i semi, cosa che potrebbe giustificare il turpiloquio. Si sta cercando di esprimere un profondo turbamento, un dolore che porterà il personaggio a compiere qualcosa di estremo. Ma si può asciugarsela così? E con queste parole che, oltre che ad essere infinitamente triviali, non hanno neanche grande senso (buco demente, ma che cacchio vuol dire???)?
    Dopo la ripresa di Dolente Pia, continua il delirio nella nona canzone. Testamento potrebbe in effetti voler dare l'idea della confusione mentale di una reclusa, ma purtroppo ciò che fa venire in mente di fatto, con la sua poeticità insensata, sono proprio i testi strani tipo quelli di Tizianone nostro. Qualche esempio:


    Sulla finestra mi visita un corvo:
    mi porta bacche in dono e un ago,
    un volo azzurro che mai gli pago.



    Giuro, non ci arrivo.


    Pozzo delle mie brame,
    trovo un soldo di rame.
    Anima mia veggente,
    regalami un cuore sapiente.
    Getto una manciata d'erba voglio
    a chi non distinse il grano dal loglio.
    Chi parlò con voce roca d'amore
    abbia la mia pipì color del sole.


    A me l'unica cosa che viene in mente è "Ambarabà Ciccì Coccò"... [SM=x1280772]


    Le gocce del piacere che m'hai dato


    Questo sembra uscita da una ficcy... [SM=x1280809]
    Mi pare davvero il solito trito e ritrito tentativo di rendere poetico un nonsense utilizzando figure che di per sé non hanno un legame tra loro, così da confondere il lettore e fargli credere di essere semplicemente troppo stupido per capire l'essenza del pezzo. Questo trucchetto sul clou finale a me sembra davvero uno scivolone da antologia.

    Le ultime canzoni sì, risalgono la china, sia a livello di testi che di musicalità (soprattutto l'ultima, Meravigliati Boschi, che forse è in assoluto il pezzo più bello dell'album), ma chiaramente trovo una grave mancanza quella di aver fallito miseramente ogni caratterizzazione tragica e drammatica nel momento davvero importante, quello che determinerà la morte di Pia. Lo scopo dell'album era di raccontare una storia, e sul più bello è cascato, riducendosi a una poltiglia volgare, con musiche inadatte e testi beceri. Peccato. Non fosse stato per questo, avrei trovato la realizzazione carina. L'unica cosa che posso davvero lodare, in questo lavoro, è la buona volontà. Poco altro.

    [Modificato da Lan awn shee 19/05/2007 19.48]

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    00 24/05/2007 17:19
    Che cos'è il bruscello in ottava rima?
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    Lan awn shee
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    00 24/05/2007 21:09
    Dovrebbe essere un tipo di rappresentazione che mescola canto e recitazione.

    [Modificato da Lan awn shee 24/05/2007 21.09]

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    JeanGenie
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    00 06/06/2007 17:34
    La mia vicina di casa s'è comprata il cd. Lo mette a palla e ci canta dietro a squarciagola. DANNAZIONE! [SM=x1280785]

    [Modificato da JeanGenie 06/06/2007 17.34]

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    00 06/06/2007 17:52
    Re:

    Scritto da: JeanGenie 06/06/2007 17.34
    La mia vicina di casa s'è comprata il cd. Lo mette a palla e ci canta dietro a squarciagola. DANNAZIONE! [SM=x1280785]


    Consolati, Jean: mia sorella fa la stessa cosa, ma con il CD di "Amici di Maria De Filippi"...
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    |Francine|
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    00 07/06/2007 10:13
    Gaudete!
    A quanto ho capito, ne han fatto un musical. [SM=x1280835]









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    Lan awn shee
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    00 07/06/2007 10:42
    Sè. [SM=x1280761]
    In realtà sono curiosa di vedere come hanno curato la regia della scena con la scarica di improperi.
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    |Francine|
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    00 07/06/2007 12:43
    Se vuoi, posso dirti quanto costa il biglietto della rappresentazione a Roma, in Settembre... [SM=x1280738]









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    Lan awn shee
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    00 07/06/2007 17:34
    Beh, per curiosità sarebbe bello saperlo...
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