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Tatanka...

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    stefano 58
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    00 03/11/2006 19:39


    ...era il nome utilizzato dagli indiani "Apalaches" per riferirsi al bisonte. Questa parola aveva un significato molto speciale per i primi abitanti del continente americano, i quali insieme al bisonte avevano attraversato lo stretto di Bering durante l'ultima glaciazione, seguendo il loro ancestrale bisogno, che non era solo materiale ma anche spirituale.



    Una volta morto il "Tatanka" (bisonte) passava a formare parte del Grande Spirito Manitù, rappresentato in varie occasioni da loro stessi come un insolito toro bianco. Questa diffusa tradizione di dipendenza umana dal bisonte insegnò agli indiani a sfruttare assolutamente l'intero animale: con la pelle si costruivano tende, mantelli e si cucivano gli abiti; con le corna realizzavano posate e oggetti di vario utilizzo, mentre le armi per la caccia e la guerra li fabbricavano utilizzando le ossa dell'animale. Persino gli escrementi erano utilizzati come combustibile dopo essere stati essiccati. Con le loro armi rudimentali, gli indiani dovevano aguzzare il proprio ingegno per cacciare questo grande erbivoro. La tecnica più comune consisteva nel circondare la mandria con anello umano e lanciare centinaia di frecce sino ad abbattere gli esemplari necessari.


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    stefano 58
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    00 03/11/2006 19:43
    Quando le circostanze lo permettevano, i pellerossa preferivano spaventare i bisonti, obbligandone alcuni a separarsi dalla mandria, dividendoli così in piccoli gruppi; questa tecnica gli permetteva di abbatterne un gran numero senza correre molti rischi, mentre solitamente la caccia al bisonte si rivelava molto pericolosa.
    Questo sino al secolo XVI, allorquando con l'arrivo degli europei, gli indiani conobbero il cavallo e da li cominciarono a cacciare montando i leggendari Appaloosa, cavalli pezzati molto veloci e resistenti, grazie ai
    quali la caccia si rivelò un compito molto più facile, raccogliendo al tempo stesso frutti maggiori. Però l'arrivo dei cavalli fu accompagnato dalla presenza dell'uomo del vecchio continente, il quale in pochi anni trasformò quel mondo, per lui nuovo, a sua immagine e somiglianza.


    La lenta crescita culturale che nei secoli aveva trasformato l'Europa si abbatté con estrema rapidità nel continente americano, causando grandi traumi in un ambiente ancora vergine. Per l'europeo l'america era una terra selvaggia che doveva essere rapidamente civilizzata in tutta la sua estensione; per l'indiano, barbari dal viso pallido stavano per distruggere l'universo. Durante l'ultima glaciazione, molto più di mille anni or sono, grandi masse di acqua gelarono. Questo fenomeno fece affiorare in tutto il pianeta superfici sino allora sommerse che funzionarono come ponti unendo fra di loro i continenti, permettendo migrazioni a numerose specie animali.



    Questo fu il caso dello stretto di Bering, fra l'Alaska e la Siberia, permettendo così a numerose mandrie di bisonti euroasiatici di colonizzare il nordamerica. Trovarono un territorio di immense pianure dove poter pascolare, così come perfette condizioni climatiche per crescere ed espandersi.

    [Modificato da stefano 58 03/11/2006 19.45]

    [Modificato da stefano 58 04/11/2006 15.32]