16 gennaio 2013 Pendolari, ennesima stangata la “rivolta” parte da Acqui Giovanna Galliano Acqui Terme - A partire dal primo febbraio 2013 aumenteranno le tariffe sovraregionali del 7%. Un rincaro che in un anno ha fatto schizzare al rialzo i prezzi dei biglietti di circa il 45%. Dati che secondo i pendolari dell’acquese, fortemente penalizzati da questa scelta, soprattutto da chi utilizza i treni che collegano il Basso Piemonte alla Liguria, sono scandalosi. Gli aumenti infatti sarebbero del tutti ingiustificati, soprattutto alla luce del fatto che il servizio non risulta essere all’altezza di quanto pagato. «Le tariffe sovraregionali sono già più care di ogni tariffa regionale di riferimento – spiega infatti il presidente dell’Associazione pendolari dell’Acquese Alfio Zorzan - un ulteriore aumento sarebbe assurdo e truffaldino». Così dicono i pendolari dell’acquese che ieri mattina hanno inviato una lettera di protesta a tutti gli enti interessati: l’assessore ai Trasporti Regione Liguria Enrico Vesco, l’assessore ai Trasporti Regione Piemonte Barbara Bonino, al Direttore Dpr Trenitalia Liguria Enrico Melloni, a quello di Trenitalia Piemonte Gregorio Laurent Pascal, al presidente commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Sergio Vetrella, al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Corrado Passera, al responsabile della Direzione Generale per il trasporto ferroviario del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture Antonio Parente. I pendolari, attraverso la lettera, chiedono quindi, il blocco di qualsiasi aumento tariffario prima che Trenitalia e assessori regionali ai Trasporti rivedano i meccanismi di calcolo delle tariffe sovraregionali «superando le distorsioni tariffarie in essere, che ci discriminano».