Ha giovato solo l'imprenditore il varo di una siffatta legge, concepita come opportunità di rilancio industriale con finanziamenti pubblici, ma con tanti tranelli che hanno lasciato spazio alle tante truffe?
Sarebbe bastato un solo accorgimento: che alla Guardia di Finanza fosse affidato, prima della erogazione del finanziamento, il controllo delle attrezzature, impianti ed altri beni dichiarati, con fatture, acquistati come nuovi.
Se tale controllo non fosse stato veritiero, il finanziamento non averebbe avuto seguito.
Anche se un detto recita: "l'occasione fa l'uomo ladro", ci si è affidati alla libera coscienza umana.
Nel frattempo però:
- il commercialista consulente finanziario, che ha consigliato ed istruito la pratica, ha paercepito il suo lauto compenso;
- le banche intermediarie dell'erogazione hanno percepito laute commissioni per spese ed interessi;
- Le compagnie assicurative, hanno percepito laute commissioni per i premi relativi alle polizze fidejussorie;
- L'Erario ha percepito un maggior gettito fiscale riveniente sia per l'Iva sull'imponibile delle fatture nonchè per l'IRPEF o - l'IRPEG, sul conseguente maggior reddito dichiarato dal venditore;
- l'INPS ha percepito un maggior gettito per i contributi calcolati percentualmente sul reddito dichiarato dal venditore;
- Regioni e Comuni sono stati beneficiari di un maggior gettito per IRAP ed addizionali IRPEF;
- Chiese e Onlus hanno anch'esse beneficiato chi per l'8/000 e chi per il 5/000 dei contributi volontari;
- Per non parlare di tutto il sistema che ha comunque beneficiato come trasportatori, imprese di costruzioni, dipendenti e sindacati nonchè il mantenimento tutto un sistema economico finanziario che ruota intorno, non solo all'impresa beneficiaria ma intorno a tutto il mondo industriale.
Solo che alla fine, quando dopo 2 o 3 anni scattano i controlli sugli impianti con ovvia usura, succede che per l'impostazione di processo accusatorio, l'onere della difesa ricade solo sull'imprenditore che dovrà affrontare altri oneri per spese legali e giudiziarie, che generano comunque gettitti ed opportunità per l'intero sistema ma col rischio di perdere credibilità sia sul mercato di riferimento che su quello creditizio,
Si può definire, tale imprenditore incappato in un circolo vizioso, come un asino in mezzo alle bande (in dialetto leccese "comu nu ciucciu a menzu i soni").
Premessa la fiducia nell'operato della Magistratura e la solidarietà morale per chi si trova oggi nello status di "indagato", concluso il mio intervento riponendo la domanda iniziale:
"Ha giovato solo l'imprenditore il varo di una siffatta legge, concepita come opportunità di rilancio industriale con finanziamenti pubblici, ma con tanti tranelli che hanno lasciato spazio alle tante truffe?"