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    cyborg009
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    00 28/09/2013 16:31
    L' analista


    Lo psicanalista di New York Frederick Starks riceve il giorno del suo compleanno una gran brutta lettera che l'accusa di essere la causa del suicidio di una persona. Starks potrà salvarsi se riuscirà a identificare e trovare il misterioso Mr. R., l'autore della lettera, in due settimane. In caso contrario potrà scegliere tra due drammatiche alternative: il suicidio o la morte di un parente.

    FONTE:Ibis

    Mi chiedo se l'intento del mio collega sia quello di insegnarmi a difendermi dagli psicopatici o farmici diventare.
    La bellezza di questo tipo di letteratura è che si fonda su basi psicologiche ben radicate. Specialmente questo autore sembra sapere bene di cosa stia parlando. Al di là dei fatti romanzati, il tutto parte dallo studio dei comportamenti degli essere umani.
    Il "colpevole" qui si riesce a scoprire, almeno nel mio caso, a una cinquantina di pagine dalla fine. Quando la preda sente per la prima volta la voce, anche se camuffata da un apparecchio, del proprio aguzzino si intuisce dove andrà a parare il libro ma, sempre nel mio caso, rivelerà comunque dei particolari a cui non si era pensato.
    parte tutto da un gioco, un gioco in cui inesorabilmente è parte anche il lettore. L'unico amaro in bocca me lo ha lasciato la fine, mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa di più ma forse, se analizziamo il viaggio interiore che il protagonista ha fatto, raccontare qualcosa di più sarebbe stato superfluo.
    A livello tecnico, si richiamano gli schemi narrativi dei grandi classici ma nello specifico ci si trova davanti a scene piuttosto disarmanti. Una volta una persona mi disse: "Perchè ti ostini a voler capire la follia che di logico non ha nulla?".
    Questa frase mi è tornata in mente diverse volte durante la lettura di questo libro. Sono il tipo di persona che cerca di capire ma alal fine dobbiamo imparare ad arrenderci davanti a comportamenti che possono avere uno schema identificativo ma impossibili da concepire.

    [Modificato da cyborg009 05/11/2017 15:16]
    Cyborg 009


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    cyborg009
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    00 10/11/2013 23:08
    La bambola che dorme


    California, 1999. Daniel Raymond Pell per i media è il "figlio di Manson": affascinante e sinistramente carismatico, al pari del suo predecessore ha incantato, sedotto e plagiato i giovani adepti della sua setta. E con la complicità di uno di essi ha sterminato un'intera famiglia. Nessuno dei due però si è accorto che la notte del massacro, confusa in mezzo alle bambole, una bambina dormiva tranquilla nel suo lettino. Otto anni dopo Pell sta scontando la condanna a vita in un carcere di massima sicurezza per l'efferata carneficina e deve essere processato di nuovo perché vari indizi lo collegano a un altro delitto del passato rimasto irrisolto. Condotto in tribunale, è interrogato dall'agente del California Bureau of Investigation Kathryn Dance, esperta in cinesica. Kathryn è uno dei pochi poliziotti in grado di interpretare il linguaggio non verbale e di capire se testimoni e sospetti dicono la verità. E non sbaglia mai. Questa volta, però, il suo compito è davvero arduo, perché deve confrontarsi con un osso duro, un killer dall'intelligenza quasi sovrumana, un abile manipolatore della volontà altrui. E quando, dopo un sottile gioco di parole, sguardi, gesti, Kathryn scalfisce l'assoluta compostezza di Pell e intuisce un diabolico trucco, è troppo tardi: il "figlio di Manson" è evaso dal tribunale. Comincia la caccia.

    FONTE:Ibs.it


    Continua la mia educazione contro gli psicopatici.
    Questo autore è lo stesso di Sarò la tua ombra e l'agente protagonista è la stessa ma questa volta è più nel suo territorio. Devo dire che stilisticamente questo mi è piaciuto di più, i colpi di scena erano secondo me più verosimili. Inoltre questa volta sapendo sin dall'inizio chi era il cattivo non mi sono applicata molto su eventuali complici o ribaltamenti di situazione il che ha reso la lettura più avvincente ed interessante.
    Mi è piaciuto molto anche perchè sentir nominare anche solo di sfuggita posti che ho visitato in passato mi ha riportato alla mente vecchi e piacevoli ricordi.

    [Modificato da cyborg009 05/11/2017 15:17]
    Cyborg 009


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    Rachele(80)
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    00 13/11/2013 14:05
    Per chi ama il Fantasy consiglio vivamente la trilogia della bussola d'oro composta da: La bussola d'oro,La lama sottile e il cannocchiale d'ambra (quest'ultimo lo sto finendo) della collana intitolata: Queste oscure Materie...bellissimo, profondo,inquietante, avventuroso.:D



    -Mi fai pena non capisci niente...non c'è nulla che non consideri prezioso-(Cloud-Final Fantsy VII: Advent children)
    -Io sono Cloud Maestro del suo mondo illusorio (Cloud-Final Fantasy VII)
    -Se vuoi essere un eroe devi avere sogni e onore (Zack Final Fantasy VII: Crisis Core)
    -Quando le promesse diventano preghiere nemmeno il Fato puo constrastarle (Fang-Final Fantasy XIII)
    -Non prendo ordini da nessuno come vivere lo decido io (Lightning-Final Fantasy XIII).
    -Noi coraggiosi no non è vero spesso perdiamo il senso della realtà ma quando ce ne accorgiamo fuggiamo anche noi dalla paura come tutti quanti (Squall-Final Fantasy VIII).
    -Serve un motivo per salvare una vita ? (Gidan- Final Fantasy IX)
    -Gli amici persi....i sogni svaniti non dimentichiamoli mai (Yuna- Final Fantasy X).
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    cyborg009
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    00 05/01/2014 20:23
    Amnesia


    Il dottor Mathias Freire non è un uomo privo di ricordi. Al contrario, ne è ossessionato. Perché i suoi ricordi sono troppi e diversi. E sembrano appartenere ad altre persone. Tanto che, sempre più spesso, Mathias perde ogni sicurezza, perfino su quale sia il suo vero nome. Oggi, a Bordeaux, Mathias è uno psichiatra. È alle prese con un caso difficile, deve ipnotizzare un uomo in stato confusionale, unico testimone di un brutale assassinio alla stazione. L'ipnosi e un alibi di ferro confermano l'estraneità dell'uomo al delitto. Mathias deve indagare ancora. Ma prima di poterlo fare, scampa per un soffio a un tentativo di omicidio. Fuggito su un treno per Marsiglia, ben presto scopre di essere ricercato dalla polizia. Qualcuno ha riconosciuto in lui un clochard, non lo psichiatra che crede di essere. E lo accusa del delitto alla stazione. D'un tratto Mathias non ricorda più nulla e non sa più chi è. Ha perso la memoria. È successo un'altra volta: sa che quando la ritroverà, sarà un altro. Un barbone a Marsiglia, un pittore folle a Nizza, un falsario a Parigi. Mathias deve fuggire e allo stesso tempo scoprire chi è veramente. Lui è l'ombra in agguato e allo stesso tempo la preda. Ma potrebbe anche essere l'assassino... Sulla strada della verità non ha alternative se non fidarsi di un ricordo, di una sensazione, di un momento, di un incontro. E trovare il coraggio di affrontare il pericolo più grande: se stesso.

    FONTE:Ibs.it

    Ho finito di leggere questo libro oggi. Alla fine mi rendo conto che o sono in ferie o non mi rimane molto tempo da dedicare alla lettura.
    E' un libro molto interessante sotto ogni punto di vista e sono contenta di averlo finito successivamente al mio ritorno da Parigi, così facendo ho potuto gustarmi maggiormente alcune delle location descritte.
    Dicevo che è molto interessante perchè sebbene tutto giri attorno ad un delitto si parla di arte, architettura, letteratura, fotografia...è ricco di riferimenti e nozioni che, a mio parere, invogliano costantemente il lettore a saperne di più. Mi ha ricordato molto Pirandello sia per le molte vite in cui il protagonista, suo malgrado scivola che per le maschere ad esse collegate. Ad ogni nuova identità corrisponde una nuova identità psicologica, con essa cambiano i ricordi e ciò si riflette anche sul vestiario come cambiasse anche la corazza. Il tutto per adattarsi alla nuova natura ma nello stesso tempo c'è la ricerca del vero io interiore.
    Non penso che la ricerca di se stesso riguardi solo il protagonista, anche la sua coprotagonista è costretta a fare questo viaggio e si assiste così al confronto con i suoi demoni, al suo toccare il fondo ma anche alla sua determinazione a non annegarci dentro.
    Personalmente, ritengo possa essere una lettura alla portata di tutti, in grado di far riflettere anche su noi stessi, sulla nostra condizione di essere umano sia come singolo che come collettività.
    In fondo le premesse per cui questa storia può essere raccontata è proprio la solitudine.
    [Modificato da cyborg009 05/11/2017 15:17]
    Cyborg 009


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    cyborg009
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    00 28/04/2015 16:51
    La verità sul caso Harry Quebert


    Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d'America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell'oceano. Convinto dell'innocenza di Harry Quebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trent'anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo.

    FONTE:IBS


    Ho finalmente iniziato a leggere questo libro 2 mesi fa e sono riuscita dopo un lungo periodo di sospensione a finirlo questa notte.
    Il punto di vista narrativo è molto interessante e stimolante per il lettore, è un po come se ci fossero nuove storie nella storia principale. Il tutto è raccontato come un'indagine a cui il lettore partecipa attivamente quando nel libro non torna qualcosa non torna neanche al lettore, quando sembra risolto il caso principale ti sovviene che ci sono delle porte lasciate aperte e che la conclusione deve essere ben più articolata. A mio modesto parere la parte psico analitica è un po' scadente nel senso che ha sicuramente dei principi ben precisi ma sembra più un escamotage per portare la storia su determinati binari, non per questo però gli spunti di discussione vengono smorzati, anzi ci sarebbe da discutere a non finire sulla follia umana quando è dettata da un "ordine superiore".
    Detto questo preferisco che chi ne ha voglia scopra da solo ciò di cui parlo.
    [Modificato da cyborg009 05/11/2017 15:17]
    Cyborg 009


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    Giusi@Cybor
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    Utente Veteran
    00 29/04/2016 22:06
    Nico hai mai letto L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafon?
    Per me è uno dei libri più interessanti mai letto!
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    cyborg009
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    Utente Gold
    00 30/04/2016 16:11
    Non l'ho mai letto e ti confesso che ultimamente riesco a leggere poco, fai una presentazione del libro scrivendo anche la tua opinione così vediamo di che si tratta.
    [Modificato da cyborg009 05/11/2017 15:18]
    Cyborg 009


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    Sette_di_Nove
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    Utente Junior
    00 17/11/2017 20:47
    "Uomo più" - di Frederik Pohl
    Romanzo scritto nel 1976 ambientato negli anni Novanta del secolo scorso, in un mondo in cui le tensioni dovute alla Guerra Fredda non si sono spente, ed anzi la politica internazionale è gravata da grandi difficoltà di rapporti con la Cina ed altre nazioni. In aggiunta a ciò si prevede che, per cause ambientali, la Terra possa divenire inabitabile entro breve tempo. Il governo americano decide allora di investire rapidamente su un nuovo progetto: Uomo più. L’obiettivo è quello di ottenere un uomo modificato mediante la robotica e la medicina – un cyborg – in modo che possa vivere su Marte liberamente, senza tute ed altri accessori.
    Per il protagonista del romanzo, Roger Torraway, inizia il percorso di operazioni chirurgiche, innesti e rieducazione motoria e sensoriale che convertirà anch’egli progressivamente in un cyborg.

    FONTE: www.bibliotecagalattica.com/romanzi/uomo_piu.html

    --------------------

    Romanzo di buona fantascienza, letto quasi tutto d'un fiato, dove le vicende umane dei singoli personaggi si incastrano bene nel contesto "storico" di crisi a tutti i livelli (scarsità di risorse, inquinamento, tensioni internazionali ecc.) in cui si muovono. Nonostante la trama sia incentrata sulle enormi difficoltà che l'intero staff del progetto, non solo il protagonista, deve superare, allo scopo di convertire un essere umano in cyborg e inviarlo su Marte, i personaggi non vengono descritti come degli eroi, anzi, ma con tutte le loro debolezze; ad esempio, la reazione di vero e proprio panico, da parte del protagonista Roger Torraway, alla notizia che lui sarà "il prescelto" per la missione, oppure alcuni membri del progetto (ma non tutti [SM=g27985]) mossi in primo luogo dall'ambizione e dal desiderio di notorietà.

    Tra i pregi di questo libro mi è piaciuto molto il modo in cui viene descritta la storia di Roger, alle prese da una parte con un logorante addestramento, dall'altra con i suoi sforzi di (ri)trovare un proprio posto nel mondo (e affetti veri...)
    Molto spazio è ovviamente dedicato alla parte della "rieducazione motoria e sensoriale", che risulta realistica e a tratti quasi cruda, tanto che sono arrivata a ritenere che - se mai si dovesse arrivare ad avere le tecnologie descritte nel libro - probabilmente quasi nessun essere umano potrebbe sostenere lo stress fisico e psicologico di modifiche chirurgiche così profonde. Probabilmente i maggiori disagi e complicazioni sarebbero dati non tanto dalla parte "motoria", ma proprio dal doversi adattare a un apparato sensoriale radicalmente diverso da quello naturalmente "interfacciato" al cervello umano... insomma, se qualcuno pensa ancora che 003 sia "un po' fragile" e poco combattiva, come a volte sento dire, ho valide argomentazioni per ribattere :) [SM=g5400838]


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    Giusi@Cybor
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    Utente Veteran
    00 17/11/2017 21:14
    Interessante questo libro, grazie per il suggerimento!
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    cyborg009
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    Utente Gold
    00 28/05/2023 16:48
    Una vita come la altre
    Alan Bennet

    Questo è uno dei libri, ricevuti in un passato compleanno, che ha atteso gli dedicassi il tempo che merita.
    Raramente ho letto una traduzione così piacevole, la storia è autobiografica e quando l'ho letto ho capito perché abbiano deciso di regalarmelo.
    Nella mia infinita ignoranza, avevo già avuto a che fare con l'autore grazie a cinema, intelligentemente, una collega di avanzata cultura, ha voluto farmi scoprire un vero gioiello.
    La storia è molto comune alla vita di ognuno di noi ma la delicatezza con cui viene raccontata è impareggiabile.
    Parlando di questo libro ha avuto input di crescita culturale e personale da molte persone, uno su tutti ha scolpito nella mia mente l'importanza della traduzione. Era un concetto importante studiato all'epoca delle superiori ma, come tante cose, con il tempo è passato in secondo piano. Con questo libro ho riscoperto il piacere della lingua italiana.
    Rimane per me una piccola chicca, la cui lettura, potrá sicuramente dare piacere anche ad altri.




    Cyborg 009


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    Sette_di_Nove
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    Utente Junior
    00 27/06/2023 12:21
    Non conoscevo questo libro, grazie per averlo segnalto1


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