io credo che però sia anzitutto necessario tutelare la volontà del paziente. nel caso sopracitato welby è ancora in grado di "intendere di volere"..non è in coma. non parla e non si muove ma comunica, e con l'ausilio di macchinari tecnologici è stato in grado di inviare lettere e di far sentire la propria voce.
La posizione della chiesa cristiana riguardo l'eutanasia è concepibile e anche accettabile. dire che la vita non è nelle mani dell'uomo, e che questa sia un dono irrinunciabile ha una sua valenza, ma non dimentichiamo il fatto che in italia vige un regime di governo che, almeno negli intenti, è democratico. se negli intenti lo è, e i patti lateranensi dovrebbero concretizzare un po meglio questo "dovrebbe", allora anche in questo caso è necessaria una presa di posizione non schierata secondo le posizioni religiose. credo invece che una posizione che tuteli la libertà individuale sia la più auspicabile. testamento biologico. e poi sarà ciascuno, secondo il pèroprio cr3do, a ritenere di poter fare affidamento o meno su tale possibilità affertagli dalla legge. se è vero che per un cristiano la vita non è un semplice diritto ma quasi un dovere (tant'è che non si può rinunciarvi) a questo punto egli sarà pienamente libero di non interrompere la propria sofferenza, di sopportarla e in generale di obbligare i medici a tenerlo in vita pur essendo di fatto un "vegetale". tuttavia non vedo perchè secondo un credo che per quanto diffuso possa essere troverà sempre qualcuno che non lo abbraccia, si debba imporre una sofferenza ad altri. se una persona che non si ritiene cristiana non intende soffrire non vedo perchè una democrazia non dovrebbe garantire ad ella la possibilità di interrompere la propria sofferenza, imponendogli una sopportazione secondo argomentazioni ch prevedono prima di tutto la condivisione, da parte dell'individuo, di un determinato insieme di idee che tuttavia egli non accetta. questo non è uno schiaffo alla vita, in quanto i principi cristiani sono parte di una religione, di qualcosa che presuppone un atto di fede, che è del tutto personale. uno stato democratico deve permettere ad entrambi, e più, di scegliere secondo le proprie personali posizioni.
[Modificato da Ottavio.undefined 13/12/2006 21.58]