Scritto da: info@generazione1000.com 26/04/2006 14.14 Ciao ragazzi! Vorrei lanciarvi una sorta di sondaggio aperto (cioè senza risposte predefinite) su un altro tema piuttosto scottante connesso al mondo del lavoro e ad una sue eventuale riforma - o riformabilità -: gli Ordini Professionali. Di fatto, anche da questo punto di vista, l'Italia sembra ferma al Medioevo della burocrazia, e nella maggior parte dei casi le trafile e le spese da sostenere per accedere ad un Ordine non fanno che rallentare o frenare l'ingresso di un neolaureato nel mondo del lavoro, costituendo uno sbarramento in più senza il quale a molti è precluso l'esercizio di una professione per cui sono stati investiti 5 o più anni di studio... Cosa ne pensate? Avete esperienze frustranti (o, magari, gratificanti) per ciò che concerne Esami di Stato e Ordini Professionali? Purtroppo si tende sempre a non trattare l'argomento, ma a mio parere è di importanza fondamentale... Antonio / Generazione 1.000 Euro
Scritto da: D77 26/04/2006 14.51 Che sia l'esame per l'ordine professionale o che sia l'esame di ammissione al corso di laurea X, penso che serva porre un limite massimo di persone che possono diventare avvocati, medici, notai, etc. Questo non in un'ottica classista, bensì in un'ottica di capire realmente di quanti medici, avvocati, notai etc. ha EFFETTIVAMENTE bisogno il paese. 100 persone per 100 posti, e non 1000 persone per 10 posti! Certamente il problema non verrebbe interamente risolto, ma sicuramente ridimensionato. Mia modesta opinione, sia chiaro.
Scritto da: Carlo 30/04/2006 15.49 Cioè, in un mondo in cui c'è sempre più concorrenza, noi dovremmo continuare a tutelare e proteggere certe categorie di privilegiati? Ma perché mai?
Scritto da: D77 02/05/2006 11.51 Domanda ed offerta, questa è la regola. Inutile studiare in 10.000 per diventare notaio, quando ne servono solo 100. Ci vorrebbe un serio esame di ingresso all'università, proprio per evitare un sovrannumero rispetto alle reali necessità del paese.