Notoriamente i miei personaggi preferiti sono Duke e Marlowe, direi a pari merito.
Di Duke ammiro in modo particolare il suo modo di fare: garbato e ironico, disinvolto e sicuro di sé… Per non parlare poi dei suoi nervi saldi, e della prontezza con cui riesce ogni volta a reagire alle situazioni più disperate. Il perfetto tipo del ladro galantuomo, generoso e dalla lealtà a tutta prova. E… lo ammetto, in fondo anch’io come Hazel sono rimasta affascinata dai suoi occhi grigi e dalla sua aria da gentiluomo.
Per quanto riguarda Marlowe… All’inizio non lo trovavo particolarmente simpatico, più che altro perché si prospettava come un pericolosissimo rivale per il caro Duke. Anche se fin dal loro primo incontro emergeva quanto fosse simile al pirata: entrambi uomini fuori dal comune, per la loro perspicacia e la loro intelligenza. Ho iniziato ad apprezzare veramente il capitano dopo la scena memorabile dell’ubriacatura. Il loro dialogo durante… ehm, i postumi della sbornia… è quasi surreale, e mostra quanto i due siano vicini nonostante la loro rivalità (Lan, sei stata meravigliosa a cogliere la sottile differenza fra “nemici” e “rivali”!); anzi amici, come alla fine Marlowe deve ammettere con sé stesso. E i due capitoli in cui Duke salva il capitano e lo porta in salvo sulla spiaggia (quella spiaggia avvolta dalla nebbia che tanto mi ha fatto sognare… ho perfino tentato di scrivere un brevissimo racconto, ispirato a quella splendida immagine…) sono stati in assoluto i miei preferiti, ormai ho perso il conto di quante volte li ho riletti. Quando finalmente i nostri amici (ho il permesso di Lan di chiamarli così…) si sono ritrovati a parlarsi in assoluta sincerità, e a portare allo scoperto i lati più nobili del loro carattere. Duke che vede andare in fumo (letteralmente, come hai scritto tu, Lan) tutto ciò per cui aveva lottato pur di salvare il suo rivale-amico (anche se ciò probabilmente l’avrebbe portato alla forca); e Marlowe che sceglie di mettere a repentaglio la sua carriera (e forse anche la sua vita) per ricambiare tale gesto generoso.
A differenza di Cielo, ho apprezzato anche il viaggio verso Portsmouth; in fondo la ribellione della puntigliosa coscienza di Marlowe mi ha portato più a sorridere che a indispettirmi. Ed è spettacolare quando Marlowe propone a Duke di entrare nella marina, per poi sentirsi rispondere con la proposta inversa…
Poi, sarò sciocca a dire queste cose, ma ho trovato anche Marlowe piuttosto affascinante… soprattutto quel suo modo particolare di alzare il sopracciglio, con distacco e ironia…
Dopo questo elogio sperticato dei due adorabili gentiluomini, vorrei aggiungere che ho apprezzato particolarmente anche Forster e Blandower, che tra l’altro formano con Marlowe un terzetto particolarmente ben assortito. Chi non vorrebbe essere su una nave con tre ufficiali così?
Hazel è un tipetto che sa il fatto suo, ed Harmsworth è perfetto nel suo ruolo di briccone… Per quanto lo detesti, tanto di cappello all’autrice per averlo inventato!
Concludo complimentandomi per l’ennesima volta con Lan: hai creato dei personaggi talmente credibili da far sembrare un peccato il fatto che non esistano realmente! Durante la lettura è assolutamente impossibile convincersi che in realtà non si tratta di persone in carne ed ossa, ma di figure inventate. Ed anche lo spazio in cui si muovono ha la forza della realtà: spesso si ha l’impressione di vedere esattamente ad esempio quale distanza separa due oggetti in una stanza, o di sentire lo scricchiolio delle assi umide sul ponte di una nave…
(Scusate per la sviolinata, ma se una cosa mi piace veramente non riesco a resistere a tesserne gli elogi… :Sm25: )