Il colombo di città (Columba livia f. domestica)
Il colombo di città è un animale dalle origini curiose, in quanto deriva dal rinselvatichimento di colombi domestici, i quali a loro volta derivano da razze selvatiche, il tutto complicato ulteriormente da incroci e ibridazioni.
Sebbene venga spesso chiamato (anche qui) "
piccione" il termine non è del tutto corretto, in quanto originariamente il pullo (ovvero il nidiaceo) del colombo, ma verrà utilizzato comunque in quanto ormai entrato nell'uso comune.
Ha testa piccola, rotonda; il becco è compresso alla base e rigonfio all’apice; il collo è lungo e mobile; le ali sono ampie ed appuntite; la coda è larga, le zampe sono carnose e munite di scudetti.
Il piumaggio è prevalentemente di colore grigio-cenere con due barre trasversali nere sulla pagina superiore delle ali e bianche nella parte inferiore.
Si nutre di semi anche se l’adattamento alle nostre città ha modificato l’alimentazione estendendola ad altre sostanze.
Vola di solito in coppia o a piccoli gruppi fino a formare grandi stormi per la ricerca del cibo.
La femmina depone due uova dal guscio bianco che schiudono dopo 16-19 giorni di incubazione da parte di entrambi i genitori.
Sono soprattutto i centri storici cittadini ad offrire le migliori condizioni di vita a questi volatili sinantropi.
Sottotetti, solai, cornicioni, facciate di antichi palazzi offrono condizioni estremamente favorevoli per la loro proliferazione, favorita dal microclima idoneo, dalla minor competizione per i siti di nidificazione, dalle più facili fonti di cibo e dall'assenza di predatori.
Queste favorevoli combinazione ambientali hanno portato ad un aumento del numero di covate che si susseguono durante tutto l'anno.
Il guano prodotto dai piccioni intasa le grondaie, erode le pietre dei palazzi e dei monumenti alterandone la struttura e crea cattive condizioni igieniche.
Accumulo di escrementi su davanzale di una finestra
Danni da accumulo escrementi sulla facciata di un edificio
I dormitori e gli appostamenti, causa la quantità di detriti organici ammassati derivanti dalle deiezioni e dai resti degli individui morti, sono luoghi insalubri e rischiosi da frequentare perché carichi di miceti patogeni e parassiti.
Il piccione è infatti vettore di circa 60 malattie, alcune delle quali mortali, contagiose per l'uomo e per gli animali domestici, i cui agenti patogeni vengono trovati nei loro escrementi.
Tra le più comuni e pericolose: Salmonellosi, Criptococcosi, Istoplasmosi, Ornitosi, Aspergillosi, Candidosi, Clamidosi, Coccidiosi, Encefalite, Tubercolosi, ecc.
Gli agenti patogeni di queste malattie vengono trovati negli escrementi dei piccioni. Non è necessario il contatto diretto: il vento, gli aspiratori, i ventilatori possono trasportare la polvere infetta delle deiezioni secche negli appartamenti, nei ristoranti, negli uffici, negli ospedali, nelle scuole, ecc., contaminando gli alimenti, gli utensili da cucina, la biancheria, ed innescando i processi infettivi.
Associata alle colonie di volatili, c'è sempre inoltre la presenza dei loro ectoparassiti, in particolare pulci, cimici, zecche (zecca molle del piccione -
Argas reflexus -) ed acari (
Dermanyssus gallinae), che spesso causano forti infestazioni all'interno di edifici ove sono posti i nidi, soprattutto all'interno dei sottotetti. Solai lordati dai loro escrementi, guano e carcasse contaminano pericolosamente l'ambiente.
Solaio con accumulo di guano di colombo e colombo morto (a sx)
Nido di colombo con pulli in un vaso da fiori
Accumulo di guano sotto un punto di sosta di colombi
[Modificato da EffeCi61 18/07/2015 12:17]