La leggenda narra che nel lago di Carezza vivesse un tempo una ninfa di nome Ondina.
Ondina sedeva spesso in riva al lago a diffondere il suo sommesso canto.
Un giorno lo stregone di Masarè, signore del regno ai piedi del Latemar, la udì e se ne innamorò perdutamente. Molte volte egli tentò invano di rapirla, finchè la strega Langverga gli suggerì di travestirsi da mercante di gioielli e lanciare un arcobaleno sul lago che attirasse l'amata. Quando però l'ondina si spinse a riva incuriosita, riconobbe lo stregone e si rituffò subito nell'acqua.
Da quel giorno nessuno la vide mai più.
Infuriato, lo stregone strappò l'arcobaleno dal cielo e lo fece a pezzi gettandolo nel lago assieme ai gioielli: ecco perchè ancora oggi lo specchio d'acqua brilla di magnifici colori. Non a caso i ladini lo chiamano "Lec de Ergobando", il lago dell'arcobaleno.
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"...salvare le foreste vuol dire salvare l'uomo,
xché l'uomo non può vivere tra acciaio e cemento,
non ci sarà mai pace, mai vero amore,
finchè l'uomo non imparerà a rispettare la vita"
-Nomadi-
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