I Sentieri del Fuoco Vivo Bacheca Gdr della famiglia del Fuoco Vivo, clan delle terre di DreamaLot

Historiae Flammae

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    RedErick
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    00 16/09/2005 22:45
    Cap. I


    La nascita del Fuoco Vivo


    Era uno dei periodi più oscuri che il Granducato di Lot abbia mai dovuto affrontare.
    Il nostro amato e stimato Conte Thorm non era più tale: dopo una rapida ed inaspettata morte, egli venne resuscitato, dai misteriosi e malvagi monaci di Simeht, sotto le spoglie di un terribile e sanguinario tiranno e despota.
    Le terre del Granducato e tutti i suoi cittadini caddero nell'Oscurità del Caos: niente più rispetto per la Vita, niente più regole, niente più Pace.
    Rimanevano solo la violenza, la prepotenza, la guerra.
    Dopo aver superato l'improvviso smarrimento dovuto alla ascesa al potere da parte delle innumerevoli forze del malvagio dio Simeht, che inizialmente ebbero la meglio sulle contrapposte forze della Luce della dea Themis, cominciarono a nascere i primi focolai di resistenza e di opposizione alla nuova tirannia.

    In qest'epoca buia, Sire Eunus, rischiamato dalla necessità di ordine, di serenità nelle Terre del Granducato, viene illuminato una notte in sogno dall'Altissima Dea.
    Ella a lui si rivela in forma di splendente e bianco e ardente Fuoco Vivo. Con voce chiara e senza tempo Ella lo chiama a sè, alla Sua causa, alla Sua Luce.
    Ed Eunus subito risponde, cominciando a riunire attorno a sè i Fratelli e le Sorelle Mezelfi che come lui sentono ardere dentro di loro la Forza e la Luce della Pace.
    Così fonda il Clan del Fuoco Vivo: il Fuoco, simbolo della Luce che guida il cammino sulla retta via quando il buio inghiotte ogni cosa; il Fuoco che scalda gli animi e gli spiriti dei viandanti persi lungo il sentiero; il Fuoco, segno di Vita e di Ardore.
    Da allora il clan del Fuoco Vivo è cresciuto e continua a farlo, nel nome della Pace, sotto la Luminosa Guida della Dea Themis.






    [Modificato da RedErick 16/09/2005 22.53]

    RedErick De Beer

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    00 16/09/2005 22:48
    Il Ratto di Lady Skimma
    Il Ratto di Lady Skimma


    Cap. I


    Il Rapimento


    [. . .]
    L’ultima persona amica ad avere contatti con Lady Skimma prima del rapimento, fu il Primis Defensor, Lady Nemida. Ella, infatti, quello stesso pomeriggio si sarebbe dovuta incontrare con la sorella, che però revocò poi la richiesta di poterle parlare. Dunque, verso sera, sorella Nemida si ritrovò a passare a cavallo nei pressi della Foresta del Piccolo Popolo, per affari militari, ignara di ciò che non molto distante già stava accadendo ed inconsapevole di quello che da lì a poco sarebbe accaduto.

    Quasi dal nulla si lanciò verso di lei uno sconosciuto e nemico cavaliere, che con impeto improvviso cercò subito lo scontro armato. D’istinto e con rapidità, Lady Nemida riuscì ad estrarre la sua spada preparandosi appena in tempo ad una strenua difesa.
    Lo scontro non fu breve, i colpi scambiati dai due contendenti si rivelarono potenti ma allo stesso tempo non casuali, studiati e precisi. Aiutandosi anche con i cavalli, che usavano per spingersi a vicenda, nel tentativo di infastidire e distrarre l’azione dell’avversario, i due cavalieri si spostarono sempre più, quasi senza avvedersene, verso la radura.
    Fu solo allora che il Primis si accorse che qualcosa di più grave stava accadendo. Non lontano dal loco del serrato combattimento, ella scorse il corpo del fidanzato della sorella Skimma, Sire Narwain che, steso a terra, pareva esser in grosse difficoltà.
    Distrattasi appena il tempo di un respiro, sfiorata dal pensiero di correre in soccorso del (RAZZA), Lady Nemida venne colpita e ferita ad un fianco. Subito reagendo d’istinto, ella riuscì a sua volta a ferire ad un braccio l’avversario. Or in difficoltà, colui che si sarebbe poi scoperto essere un mezzelfo Oscuro, venne affiancato da un altro cavaliere giunto in suo inaspettato aiuto. La potenza della carica degli avversari e la sempre più insanguinata ferita, avrebbero quasi certamente portato alla sconfitta di Lady Nemida, se non ché dal sentiero dietro di loro, figure amiche comparvero, forse attirate dal clangore delle armi.

    Mentre tutto ciò accadeva, ecco che nel pieno della radura altri eventi, in rapida successione, si susseguirono.
    Un demone, deciso a “prendersi cura” di Lady Skimma, per fermare i di lei tentativi di liberarsi dalla forte stretta del mostruoso nemico, la stordì e la trascinò via con sé. Nel contempo, nel vano tentativo di portar aiuto l’amata, Sire Narwain si ritrovò trafitto da una freccia prima e schiacciato a più riprese dalla cavalcatura di un Oscuro poi. Il suo corpo così straziato venne quindi trascinato dallo stesso cavaliere che lo aveva così ridotto, come un macabro trofeo di caccia, calpestato e quasi irriconoscibile.
    A quel punto tutti gli Oscuri e i loro terribili alleati, svanirono quasi nel nulla, portandosi dietro le due innocenti vittime, senza lasciare il tempo a coloro che erano lì presenti di reagire e di inseguirli.






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    00 16/09/2005 22:49
    Cap. II


    Le Torture



    Avviso: Ciò che è narrato di seguito non vuole essere d’offesa ad alcuno, né tanto meno essere inno alla violenza o alla follia. Ciò che si è voluto fare, è stato semplicemente riportare i fatti per come si sono svolti. Se pensate che continuare a leggere possa arrecarvi disturbo, vi invitiamo a desistere dal farlo.

    Erano ormai passate settimane dall’inizio della prigionia alla quale era stata costretta Lady Skimma. I suoi carcerieri, come ella stessa, divenivano di giorno in giorno sempre più nervosi per la situazione di stallo a cui si era giunti. Purtroppo, ciò che accadde poi, era praticamente inevitabile.

    In una giornata come le altre, in cui Lady Skimma non avrebbe fatto altro che mangiare e bere quel poco che le venica dato, aspettando che anche quel dì passasse, ebbe la spiacevole sorpresa di ricevere la visita di un piccolo manipolo di Oscuri, alcuni dei quali da lei mai incontrati.
    L’idea di divertimento, si sa, è differente da persona a persona e, purtroppo per la sorella, quel giorno gli Oscuri avevano deciso di trovare divertimento con la prigioniera.
    I nomi di coloro che parteciparono agli avvenimenti, non qui verranno riportati, in quanto inutili ai fini della narrazione.
    Dopo averla a lungo schernita, entrati nella cella e legata mani e piedi, cominciarono a darle a intendere che si sarebbero divertiti con lei torturandola senza alcun valido motivo (sempre che al mondo ne esistano). Lady Skimma, ovviamente, non perse mai la sua dignità, né l’orgoglio e oppose resistenza finché poté, riuscendo anche ad arrecare qualche seppur lieve danno ai suoi carcerieri. Uno di questi, però, avendo perso la pazienza per il continuo dimenarsi di sorella Skimma, preso da un improvviso scatto d’ira, la colpì con una forte testata ad una tempia, tanto da lasciarla senza svenuta e, nel dispiacere generale, costringendo il gruppo a rimandare le torture a quando ella si sarebbe nuovamente svegliata.

    Il giorno successivo, al suo risveglio, Lady Skimma, ancor legata, si trovò a dover nuovamente affrontar la minaccia delle torture, questa volta, per lo meno, senza il folto pubblico del dì precedente.
    L’Oscuro che si sarebbe occupato di lei, diede ordine innanzitutto ch’ella fosse avvolta fino alla vita con un lungo filo spinato. Così cominciò la lunga sofferenza della sorella, le gambe subito ferite in ogni dove e punte in modo quasi insopportabile, mentre i tre carcerieri continuavano a schernirla in ogni modo immaginabile.
    Non contenti, però, del fatto che finora le ferite sian state tanto lievi, il torturatore decide di farle perdere l’equilibrio piantandole a fondo in entrambi i piedi un affilato kris, copiosamente facendole perdere sangue. Cadendo a terra proprio sulle ginocchia, Lady Skimma, urlando per l’acuto dolore, si ferì ancor più profondamente con il filo spinato, aprendo profondi tagli fin nella carne delle gambe.
    L’eccessivo dolore, l’eccessiva quantità di sangue perduto e la debolezza accumulata in settimane di prigionia, le fan nuovamente perdere i sensi, lasciandola questa volta esanime a terra nella piccola cella.
    Anche i carcerieri s’avvedon di aver forse troppo esagerato, movendosi ora per cercar di medicare come possono le ampie ferite della prigioniera, chè da morta poco utile sarebbe loro risultata.
    Poiché le ferite risultavano troppo profonde per esser da loro curate in modo corretto, furon costretti a chiamare di corsa una cerusica che si prendesse cura di lei. Ma nessuno poteva sapere che proprio quella cerusica sarebbe stata fondamentale nella liberazione di Lady Skimma.






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    00 16/09/2005 22:50
    Cap. III


    La Liberazione



    Lady Kirolla, la cerusica che si era occupata delle ferite inferte a Sorella Skimma dalle terribili torture che avea subite, decise di raccontare ciò che avea visto ai fratelli e sorelle del Fuoco Vivo. Ella infatti, per certo tempo imparentata con Sire Riki, avea avuto modo di conoscere il clan ed avea subito intuito che di rapimento si trattava e non d’altro.

    Il giorno successivo all’incontro diplomatico tra il Fuoco Vivo e il capoclan degli Oscuri, Lady Dynia, la cerusica inviò dunque una missiva al Primis Defensor, Lady Nemica, in cui chiese di poterla incontrare per raccontar tutto ciò di cui era a conoscenza. Stabiliti luogo e tempo dell’incontro, si trovarono in tre a casa del Primis: Lady Kirolla, Lady Nemica e il Fulmen Sire Kraznyt. Fu allora che per la prima volta il clan venne a sapere di ciò che, contro ogni tacito ed onorevole accordo sui prigionieri, era stato fatto a Sorella Skimma.

    La rabbia e la frustrazione inizialmente ebbero quasi la meglio sulla ragione, ma gli addestrati soldati del clan mai persero il lume della ragione e cominciarono subito i preparativi di un piano per recuperare la prigioniera. Per prima cosa dovevano conoscere l’esatta ubicazione delle prigioni degli Oscuri e per fare ciò somministrarono del siero della verità al prigioniero Oscuro catturato dal clan subito dopo il rapimento di Lady Skimma, Sire Rhys. Sotto l’effetto di tale sostanza egli, opponendo solo una debole ed iniziale resistenza, ben presto rivelò ove fosse il loco in cui la sorella era trattenuta. Indi il gruppo scelto per la missione, composto da Lady Nemida, Sire Kraznyt, Sire Glaivas e Sire Curufinwe, il giorno stabilito partì per raggiungere l’obiettivo.

    La scelta del dì si rivelò la migliore, poiché quel giorno solo un Oscuro, per altro molto indaffarato e distratto, era stato posto a guardia delle prigioni.
    Furtivamente e sfruttando i naturali nascondigli offerti dalla radura al di fuori dell’ingresso, il manipolo di soldati, armato di tutto punto, riuscì ad introdursi nel loco senza per fortuna (o per sfortuna per coloro che speravano di potersi vendicare spargendo almeno un poco del sangue dei nemici) incontrare alcuna resistenza. Il gruppo, ben addestrato ed organizzato, irruppe silenziosamente nella zona delle celle, trovando addirittura la porta di quella ove Lady Stkmma era tenuta, aperta. Approfittando anche dell’evidente dose di fortuna che il Fato aveva loro concesso, non persero tempo in inutili cerimonie. Presa in braccio l’ormai stremata e semiparalizzata sorella, che mai però aveva perso la speranza e la fiducia nei fratelli e sorelle del clan, si affrettarono a lasciare il loco, senza nuovamente trovare alcun Oscuro a bloccar loro la strada e riportando alla libertà delle dimore del clan Lady Skimma.

    Grandi onori vennero concessi al gruppo di soldati per il coraggio e la dimostrazione di capacità militari; ed anche a sorella Skimma, per il coraggio e la forza di spirito e di carne dimostrate durante tutto il periodo di prigionia.

    Per i posteri e per noi
    Per mai dimenticare
    Historia Magistra Vitae Est

    RedErick de Beer
    Custos Historiae Flammae








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    00 16/09/2005 22:54
    Una nuova Era


    La Rinascita del Fuoco Vivo
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