Cap. II
Le Torture
Avviso: Ciò che è narrato di seguito non vuole essere d’offesa ad alcuno, né tanto meno essere inno alla violenza o alla follia. Ciò che si è voluto fare, è stato semplicemente riportare i fatti per come si sono svolti. Se pensate che continuare a leggere possa arrecarvi disturbo, vi invitiamo a desistere dal farlo.
Erano ormai passate settimane dall’inizio della prigionia alla quale era stata costretta Lady Skimma. I suoi carcerieri, come ella stessa, divenivano di giorno in giorno sempre più nervosi per la situazione di stallo a cui si era giunti. Purtroppo, ciò che accadde poi, era praticamente inevitabile.
In una giornata come le altre, in cui Lady Skimma non avrebbe fatto altro che mangiare e bere quel poco che le venica dato, aspettando che anche quel dì passasse, ebbe la spiacevole sorpresa di ricevere la visita di un piccolo manipolo di Oscuri, alcuni dei quali da lei mai incontrati.
L’idea di divertimento, si sa, è differente da persona a persona e, purtroppo per la sorella, quel giorno gli Oscuri avevano deciso di trovare divertimento con la prigioniera.
I nomi di coloro che parteciparono agli avvenimenti, non qui verranno riportati, in quanto inutili ai fini della narrazione.
Dopo averla a lungo schernita, entrati nella cella e legata mani e piedi, cominciarono a darle a intendere che si sarebbero divertiti con lei torturandola senza alcun valido motivo (sempre che al mondo ne esistano). Lady Skimma, ovviamente, non perse mai la sua dignità, né l’orgoglio e oppose resistenza finché poté, riuscendo anche ad arrecare qualche seppur lieve danno ai suoi carcerieri. Uno di questi, però, avendo perso la pazienza per il continuo dimenarsi di sorella Skimma, preso da un improvviso scatto d’ira, la colpì con una forte testata ad una tempia, tanto da lasciarla senza svenuta e, nel dispiacere generale, costringendo il gruppo a rimandare le torture a quando ella si sarebbe nuovamente svegliata.
Il giorno successivo, al suo risveglio, Lady Skimma, ancor legata, si trovò a dover nuovamente affrontar la minaccia delle torture, questa volta, per lo meno, senza il folto pubblico del dì precedente.
L’Oscuro che si sarebbe occupato di lei, diede ordine innanzitutto ch’ella fosse avvolta fino alla vita con un lungo filo spinato. Così cominciò la lunga sofferenza della sorella, le gambe subito ferite in ogni dove e punte in modo quasi insopportabile, mentre i tre carcerieri continuavano a schernirla in ogni modo immaginabile.
Non contenti, però, del fatto che finora le ferite sian state tanto lievi, il torturatore decide di farle perdere l’equilibrio piantandole a fondo in entrambi i piedi un affilato kris, copiosamente facendole perdere sangue. Cadendo a terra proprio sulle ginocchia, Lady Skimma, urlando per l’acuto dolore, si ferì ancor più profondamente con il filo spinato, aprendo profondi tagli fin nella carne delle gambe.
L’eccessivo dolore, l’eccessiva quantità di sangue perduto e la debolezza accumulata in settimane di prigionia, le fan nuovamente perdere i sensi, lasciandola questa volta esanime a terra nella piccola cella.
Anche i carcerieri s’avvedon di aver forse troppo esagerato, movendosi ora per cercar di medicare come possono le ampie ferite della prigioniera, chè da morta poco utile sarebbe loro risultata.
Poiché le ferite risultavano troppo profonde per esser da loro curate in modo corretto, furon costretti a chiamare di corsa una cerusica che si prendesse cura di lei. Ma nessuno poteva sapere che proprio quella cerusica sarebbe stata fondamentale nella liberazione di Lady Skimma.
RedErick De Beer
Magnus Augustus Supremus - Purpureus Magnus Pekkatus - Cinque Sensus
The True Red Viking