00 02/10/2006 13:17
IERI:

Roma, 30 mar. (Adnkronos/Ign) - La reintroduzione della tassa di successione riguarderà poche centinaia di persone titolari di grandi patrimoni. Lo ha puntualizzato Romano Prodi, ospite di 'Radio anch'io'. ''Gli italiani - ha detto il Professore - possono stare tranquilli: dato che sono stato io ad abbassare radicalmente l'imposta di successione che prima era pesante ed elevata, non abbiamo nessuna intenzione di gravare sugli italiani nel futuro''. ''Abbiamo detto che nessuna imposta sarà data a donazioni ed eredità se non per le grandi fortune che riguardano poche centinaia di persone. Le grandi fortune è giusto che siano tassate nel momento dell'eredità e della donazione perché avviene in tutti i Paesi del mondo. Renderanno poco allo Stato - ha concluso Prodi - ma c'è un senso di decenza anche a fare politica''.





OGGI:

SUCCESSIONI: salta la reintroduzione dell’imposta di successione e donazioni.
(La Gazzetta del Mezzogiorno, 1 ottobre 2006)


LA "reintroduzione della tassa di successione" CHE DOVEVA RIGUARDARE "poche centinaia di persone titolari di grandi patrimoni" TORNA INVECE PER TUTTI I PATRIMONI, GRANDI E PICCOLI - COMPRESI QUELLI CHE PRIMA NON LA PAGAVANO - MASCHERATA DA IMPOSTA DI REGISTRO:


Vedi:


IL SOLE 24 ORE
2 Ottobre 2006
Quella vecchia tassa sotto nuove spoglie

rassegnastampa.mef.gov.it/t-web/pdf_fr.asp?contatore=174274&filepdf=1002I0080.PDF&datarassegna=02...




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IL TEMPO
1 ottobre 2006
La tassa di successione ritorna «mascherata»
Il Fisco mette le mani sugli atti di liberalità attraverso le imposte di registro e catastali
di FRANCO D’AGOSTINO

L’IMBARAZZO si leggeva chiaramente nel volto del viceministro dell’Economia, Vincenzo Visco. Quando ha dovuto spiegare che il Governo ha di nuovo messo sul groppone dei contribuenti le imposte di successione e di donazione. Nella conferenza stampa dell’altro ieri, al termine del consiglio dei ministri che ha varato la Finanziaria 2007, Visco ha camuffato come ha potuto l’escamotage: cambia il nome dell’imposta, ma in concreto il Fisco torna a mettere le mani sugli atti di liberalità e sui trasferimenti per causa di morte. In che modo? Per successioni e donazioni è dovuta l’imposta di registro e nel caso di immobili anche le imposte ipotecarie e catastali. Un ritorno al passato, dunque, che vale anche per gli obblighi dichiarativi: gli eredi, infatti, avranno un anno di tempo per dichiarare la successione. Dal prelievo sono esenti solo le successioni e le donazioni a favore del coniuge. Eccolo qui il trucchetto: non sono stati introdotti nuovi tributi, ma è bastato estendere agli atti di liberalità le imposte già esistenti. L’entità del prelievo varia in base alla qualifica del beneficiario e ai beni oggetto di successione. Questi ultimi possono essere immobili, aziende, azioni, obbligazioni, quote sociali, altri titoli e anche il denaro contante. Dalle imposte ipotecarie e catastali non si salva nemmeno il coniuge, nel caso in cui gli venga donata la prima casa di valore superiore a 180 mila euro. Nel caso di successione del coniuge le imposte ipotecarie e catastali sono dovute se il valore supera i 250 mila euro mentre al di sopra di tale soglia la tassazione sarà del 3%. Per chi non ha gradi di parentela, le imposte ipotecaria e catastale sono sempre dovute nella misura del 3%...






INES TABUSSO