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27.12.2005
«Il reato è stato cancellato». Berlusconi si è assolto per legge
di red


«Questa storia delle leggi ad personam è un’infamia», ha ringhiato Silvio Berlusconi nella agitata conferenza stampa di fine anno del presidente del consiglio. Puntuale, quattro giorni dopo, arriva la smentita. A fornirla sono le motivazioni della sentenza di assoluzione di fine settembre nel processo All Iberian depositate ora dai giudici milanesi.

Berlusconi e i tre manager Fininvest Giancarlo Foscale, Ubaldo Livolsi, e Alfredo Zuccotti sono stati prosciolti dalle accuse di falso in bilancio e false attestazioni alla società di revisione perché il fatto in esame non risulta più previsto dalla legge come reato. Il processo, iniziato nel 2000 come stralcio del precedente processo per finanziamento illecito al Psi di Bettino Craxi, (conclusosi con una condanna e poi un annullamento per sopravvenuta prescrizione) è stato in sostanza inficiato dalla legge sulla depenalizzazione del falso in bilancio votata nei primi 100 giorni del governo di centrodestra e ora difesa a colpi di fiducia nel dibattito sulla legge di riforma del risparmio.

Il Tribunale, si legge ora nella sentenza dei giudici milanesi, non è stato in condizione di potersi pronunciare «sulla sussistenza dei fatti di causa e sulla loro riferibilità soggettiva», ovvero su accuse e accusati, in quanto in ragione dell'intervenuta modifica normativa, il dibattimento si è arrestato alla fase delle richieste di prove del Pubblico ministero. Poi tutto si è dovuto arrestare: impossibile procedere contro un reato che non esiste. Peccato che a deciderlo sia stato l’imputato.
INES TABUSSO