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CORRIERE DELLA SERA
7 dicembre 2005

Parmalat, sulle banche l’atto d’accusa di Greco
«Rappresentano un mondo alla rovescia»
«Gli istituti hanno potuto coprirsi dai rischi, i risparmiatori invece no»

«Banche e controllori sono anime innocenti rispetto ai risparmiatori, biechi speculatori. È questo il mondo alla rovescia che i revisori di Deloitte & Touche e Bank of America hanno rappresentato nel tentativo di difendersi». Sono parole taglienti quelle con cui il pubblico ministero Francesco Greco è intervenuto ieri all'udienza riservata alle repliche delle parti civili nel processo Parmalat che si sta svolgendo a Milano. «Nel corso del 2003 le banche si erano coperte dai rischi con vari strumenti, dagli swap alle garanzie assicurative - ha scandito -. I risparmiatori, invece, non hanno nessun cash collateral». Davanti a istituti di crediti e società di revisione che si ritengono «parti lese», Greco si è appellato al giudice per ribadire che «i veri danneggiati esistono e vanno risarciti». Intanto, sul fronte finanziario, oggi è intervenuto da Ancona il ministro per le Attività produttive, Claudio Scajola. Il quale, commentando la posizione di Granarolo che ha escluso il lancio di un'opa e ha lanciato segnali di collaborazione verso gli altri gruppi interessati, ha chiarito che «Parmalat è uscita da una fase difficile» e ora l' obiettivo «è di fare un polo agroalimentare più vasto, che possa competere al meglio con i colossi europei». Chiarimenti sono arrivati anche sul versante delle revocatorie: Parmalat ha infatti ribadito in una nota ufficiale che l'entità è di 7,458 miliardi di euro, mentre l'ammontare delle azioni risarcitorie è stimato intorno ai 13,140 miliardi per il gruppo in amministrazione straordinaria e sui 13,889 miliardi per la controllata Parmalat spa in amministrazione straordinaria.
Sul piano giudiziario ora l’attenzione è già tutta rivolta all'udienza del 19 dicembre, quando il giudice dovrebbe rendere note le sue decisioni sull’ammissibilità delle «memorie» che le parti avranno presentato entro il 14 dicembre.
R.F.
INES TABUSSO