00 14/09/2005 23:16

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"Se la maggioranza cercherà di adottare una legge elettorale senza il consenso
dell?opposizione ci opporremo con tutti i mezzi, in Parlamento e nel Paese.
In nessun paese mai si è cambiata una legge elettorale durante la campagna
elettorale, e in Italia la campagna elettorale è cominciata. Non si possono
cambiare le regole del gioco quando è iniziata la partita".
(on. Silvio Berlusconi, leader CDL, "La Padania", 5 Ottobre 2000)


"Questa [la legge elettorale, ndr.) e' una cosa che si deve fare all'inizio?
No, non mi pare. E' questo il momento per farla, casomai.. Si puo' lavorare
di notte, di sabato, di domenica... Dipende tutto dal fatto se nella maggioranza
c'e' un accordo".
(on. Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, New York, Adnkronos, 14
settembre 2005)





LA PADANIA
5 Ottobre 2000

L?Ulivo vuole trattare, ma un accordo fra i due poli
appare ormai sempre più difficile
Legge elettorale, battaglia ad oltranza
Berlusconi: «La maggioranza non pensi di emarginare l?opposizione»

di Ruben Razzante
Il muro contro muro tra maggioranza e opposizione sulla legge elettorale
diventa il tema centrale del dibattito politico di queste ore. La sinistra
vorrebbe approvare un testo di legge diverso da quello attuale solo per recuperare
lo svantaggio nei confronti del centro-destra, ma la Casa delle libertà non
è caduta nel tranello e ha deciso di rompere le trattative. A questo punto
le forze di governo sembrano intenzionate, almeno a parole, ad approvarsi
da sole una nuova legge elettorale, mentre le opposizioni insorgono. Silvio
Berlusconi, leader della Casa delle libertà, promette battaglia a oltranza:
«Se la maggioranza cercherà di adottare una legge elettorale senza il consenso
dell?opposizione - avverte il Cavaliere - ci opporremo con tutti i mezzi,
in Parlamento e nel Paese». Il capo dell?opposizione rincara: «In nessun
paese mai si è cambiata una legge elettorale durante la campagna elettorale,
e in Italia la campagna elettorale è cominciata. Non si possono cambiare
le regole del gioco quando è iniziata la partita, e la partita è iniziata
con l?uscita del candidato della sinistra in Tv l?altra sera sulle due reti
principali».
Ma Berlusconi non crede che la sinistra voglia cambiare sul serio la legge
elettorale: «Sarebbe un boomerang che tornerebbe addosso alla sinistra e
dimostrerebbe al paese che questa sinistra è autoritaria, antidemocratica,
illiberale e addirittura liberticida». La proposta di legge elettorale avanzata
dal centrosinistra, secondo il leader del Polo, non favorirebbe la governabilità,
mentre il ?Mattarellum? attualmente in vigore è stato male applicato perché
«quando sono venute a mancare le due coalizioni non si è tornati davanti
agli elettori».
Va giù pesante anche il presidente del Ccd, Pierferdinando Casini: «Il centrosinistra
non può cambiare la legge elettorale senza il consenso dell?opposizione perché
ciò sarebbe contrario alla cultura istituzionale dell?Italia».
Uno spiraglio poteva essere rappresentato dalla riproposizione della proposta
di legge Urbani-Tremonti, che una parte della sinistra, in particolare i
socialisti di Boselli e l?Udeur di Mastella, sembrano caldeggiare. Ma sono
proprio i berlusconiani ora a non volerne sapere.
«La proposta Urbani-Tremonti - fa sapere il capogruppo forzista al Senato,
Enrico La Loggia - è fuori dall?ordine del giorno e non c?entra proprio nulla.
Ha risposto bene Berlusconi: quella proposta è nata in un momento in cui
si dibatteva dei diversi sistemi elettorali. Tremonti e Urbani l?hanno presentata
come esercitazione professorale, ma quel modello ora non c?è più ed è fuori
discussione».
Ma come reagisce la maggioranza a questo fuoco di sbarramento della Casa
delle libertà? Lunedì prossimo ci sarà un vertice dei segretari dell?Ulivo
per stabilire se andare avanti sulla strada dell?approvazione ad ogni costo
di una nuova legge elettorale, oppure se rinunciare. Il primo orientamento
sembra prevalente, almeno secondo il ministro per le riforme, Antonio Maccanico,
che al termine della riunione della maggioranza al Senato ha detto: «Oggi
in commissione continueremo con le votazioni, ma la decisione politica verrà
comunque presa nel vertice dell?Ulivo di lunedì».
Nel frattempo, Walter Veltroni chiede a Berlusconi un ripensamento.
«Vogliamo andare avanti in uno spirito di apertura e di dialogo», ha precisato
il segretario dei Ds, sottolineando che il progetto Franceschini-Villone
«tiene già ampiamente conto delle proposte del Polo».
Veltroni ha chiesto a Berlusconi di «mantenere l?impegno preso davanti agli
elettori e al presidente della Repubblica», cioè «quello di fare la legge
elettorale in Parlamento». Altrimenti, ha aggiunto l?esponente diessino,
il Polo «avrebbe ingannato gli italiani».
Interviene anche il ministro dei lavori pubblici, Nerio Nesi. «Sulla legge
elettorale, dopo la rottura con il Polo - sostiene il ministro - la maggioranza
deve andare avanti».
Chi si dice possibilista è invece Rino Pisicchio, coordinatore nazionale
di Rinnovamento italiano. «Le dichiarazioni degli esponenti del Polo sulla
legge elettorale - dichiara Pisicchio - sono un penultimatum e non una indisponibilità
assoluta che non sarebbe né comprensibile né accettabile.


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Il Cavaliere sulla leadership: ''Una questione che non si è mai aperta''
Legge elettorale, Berlusconi: ''Ora e' il momento di cambiare''
Il premier da New York: ''Non conosco i termini dell'accordo, ma se c'è una
soluzione che convince tutti bisogna andare avanti''

New York, 14 set. (Adnkronos) - Da New York, dove è arrivato ieri sera per
il vertice Onu, Silvio Berlusconi torna a parlare sul tema della riforma
elettorale. Dice di non conoscere i termini di un accordo nella maggioranza,
ma ''se c'e' una soluzione che convince tutti, benissimo. Abbiamo i tecnici
e lasciamoli fare. La legge elettorale e' un mezzo. Devono essere rispettate
due cose: che ci sia la rappresentanza veritiera della volonta' degli elettori
e la governabilita' necessaria per ottenere la stabilita'''.

Quando gli fanno notare che ci sono polemiche sulla opportunita' di fare
una riforma alla fine della legislatura, a ridosso delle politiche, il cavaliere
replica: ''questa e' una cosa che si deve fare all'inizio? No, non mi pare.
E' questo il momento per farla, casomai...''. Secondo Berlusconi ci sono
i tempi tecnici per fare ora la riforma elettorale in senso proporzionale:
''Si puo' lavorare di notte, di sabato, di domenica... Dipende tutto dal
fatto se nella maggioranza c'e' un accordo''. Per quanto riguarda l'opposizione
Berlusconi afferma che ''questa riforma puo' interessare anche due partiti
dell'opposizione''. Si riferisce alla Margherita e a Rifondazione comunista
che secondo il Cavaliere ''potranno certamente trovare interesse anche loro''.
E a chi gli fa notare che Romano Prodi considera una truffa la modifica del
sistema elettorale, il premier non risponde, ma fa una smorfia di disapprovazione.

Da New York Silvio Berlusconi rilancia anche la sua leadership. Una questione
''che non si è mai aperta'' ha risposto ad un giornalista che gli chiedeva
se bisognasse considerare chiusa la questione di chi guidera' la Cdl nel
2006 con un accordo sulla riforma elettorale in senso proporzionale.

Il Presidente del Consiglio è poi intervenuto sulla riforma dell'Onu. ''Ci
sono molte possibilita''' che l'Italia ottenga un seggio non permanente nel
consiglio di sicurezza dell'Onu nel biennio 2007-2008. ''Abbiamo lavorato
bene e continuamo a farlo. Sono ottimista'ha rassicurato il premier. Per
quanto riguarda le linee del suo intervento davanti all'Assemblea generale
dell'Onu il Cavaliere spiega che farà ''un discorso articolato. Ci ho lavorato
durante tutto il viaggio verso gli Usa. Dovro' ancora mettere qualcosa a
posto. Diro' che e' importante che questa Organizzazione si assuma le proprie
responsabilita' e che non pensi solo ai bisogni materiali dei cittadini del
mondo ma anche a quei bisogni immateriali come la liberta', che viene quando
c'e' la democrazia, bene primario da cui dipendono tutti gli altri''.

Legge elettorale, muro contro muro tra i Poli




INES TABUSSO