Il Paradiso della Poesia Solo poesia

Hermann Hesse

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    00 03/04/2006 18:08
    Lamento

    Non ci è dato di essere. Noi siamo
    soltanto un fiume, aderiamo ad ogni forma:
    al giorno ed alla notte, al duomo e alla caverna
    passiamo oltre, l'ansia di essere ci incalza.

    Forma su forma riempiamo senza tregua,
    nessuna ci diviene patria, gioia o pena,
    sempre siamo in cammino, ospiti sempre,
    non c'è campo né aratro per noi, né pane cresce.

    E non sappiamo cosa Dio ci serbi,
    gioca con noi, argilla nella mano,
    muta e cedevole che non piange o ride,
    mille volte impastata e mai bruciata.

    Potessimo, una volta, farci pietra, durare!
    Questa è la nostra eterna nostalgia,
    ma un brivido perdura a raggelarci
    e non c'è pace sulla nostra via.
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    00 03/04/2006 18:09
    Alla malinconia

    Nel vino e negli amici ti ho sfuggita,
    poiché dei tuoi occhi cupi avevo orrore,
    io figlio tuo infedele ti obliai
    in braccia amanti, nell'onda del fragore.

    Ma tu mi accompagnavi silenziosa,
    eri nel vino ch'io bevvi sconsolato,
    eri nell'ansia delle mie notti d'amore
    perfino nello scherno con cui ti ho dileggiata.

    Ora conforti tu le membra mie spossate,
    hai accolto sul tuo grembo la mia testa
    ora che dai miei viaggi son tornato:
    giacché ogni mio vagare era un venire a te.
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    00 03/04/2006 18:09
    Luce del mattino

    Gioventù, paese cento volte dimenticato
    e perduto, luce della vita, oggi m'inondi
    di un tuo tardivo sapere, sprizzato
    dal lungo, greve sonno dell'anima profonda.
    Dolce, soave luce, sorgiva appena nata!

    Tra allora e adesso l'intera vita,
    ahi, troppo spesso opima, superba ritenuta,
    non conta più. Voi sole, a me restituite,
    odo, fiabesche melodie perdute,
    giovani, e insieme vecchie eternamente,
    obliati, antichi fanciulleschi canti.

    Su ogni turbine, polvere vorticante,
    splendi lassù, alta sul mio cammino,
    oltre i falliti sforzi del vagabondo errore,
    fonte serena, pura luce del mattino!
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    00 03/04/2006 18:10
    Scricchiolio di un ramo spezzato

    Ramo spezzato e scheggiato,
    che ormai pende anno dopo anno
    e asciutto scricchiola al vento il suo canto,
    senza più fogliame né scorza,
    spelato, scialbo, di lunga vita
    di lunga morte stanco.
    Secco risuona e tenace il suo canto,
    caparbio risuona e in segreto angoscioso
    ancora per tutta un'estate,
    per tutto un inverno ancora.
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    00 03/04/2006 18:10
    Nella nebbia

    Strano, vagare nella nebbia!
    È solo ogni cespuglio ed ogni pietra,
    né gli alberi si scorgono tra loro,
    ognuno è solo.

    Pieno di amici mi appariva il mondo
    quando era la mia vita ancora chiara;
    adesso che la nebbia cala
    non ne vedo più alcuno.

    Saggio non è nessuno
    che non conosca il buio
    che lieve ed implacabile
    lo separa da tutti.

    Strano, vagare nella nebbia!
    Vivere è solitudine.
    Nessun essere conosce l'altro
    ognuno è solo.
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    00 03/04/2006 18:11
    Sono una stella

    Sono una stella del firmamento
    che osserva il mondo, disprezza il mondo
    e si consuma nel proprio ardore.

    Io sono il mare di notte in tempesta
    il mare urlante che accumula nuovi
    peccati e agli antichi rende mercede.

    Sono dal vostro mondo
    esiliato di superbia educato, dalla superbia frodato,
    io sono il re senza corona.

    Son la passione senza parole
    senza pietre del focolare, senz'arma nella guerra,
    è la mia stessa forza che mi ammala.
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    00 14/06/2006 09:13
    STANCO D'AMORE
    Hermann Hesse
    Nei rami s'addormenta cullando
    il vento stanco. La mia mano
    lascia un fiore rosso sangue
    morire lacerato sotto un sole rovente.
    Ho già visto fiorire e morire
    molti fiori;
    vengono e vanno gioie e dolori,
    e custodirli nessuno può.
    Anch'io ho sparso
    nella vita il mio sangue;
    non so però, se mi dispiace,
    so solo, che sono stanco.
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    cicles
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    Penna di legno
    00 14/07/2006 14:45
    Una palla pazzesca
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    00 14/07/2006 15:13
    mi spiace Cicles che tu scriva questo su un grande autore.
    un autore sfortunato sin dalla nascita.
    Poteva sfogare tutto nella sua poesia perche' solo la poesia aveva.
    Fuggi' piu' volte dall istituto da ragazzo e ad ogni fuga subiva 8 ore di duro carcere.
    Affidato ad un pastore..si punto' il revolver alla tempia..e per sua fortuna (o disgrazia) si inceppo'.
    orologiao..libraio..in continua fuga in Brasile..svizzera..Austria..
    un poeta sfortunato..ma un cuore per comprendere.
    E per aiutare a provare ancora qualcosa..amare..credere..vivere.
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    (F@bry)
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    00 01/10/2006 14:37
    Canzone d'amore

    Per dire cos’hai fatto
    di me,non ho parole.

    cerco solo la notte
    fuggo davanti al sole.

    La notte mi par d’oro
    più di ogni sole al mondo,
    sogno allora una bella
    donna dal capo biondo.

    Sogno le dolci cose,
    che il tuo sguardo annunciava,
    remoto paradiso
    di canti risuonava.

    Guarda a lungo la notte
    e una nube veloce
    per dire cos’ hai fatto
    di me,non ho la voce.
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    (F@bry)
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    Penna Argentea
    00 01/10/2006 14:41
    Senza di te

    Il mio cuscino mi guarda di notte con durezza
    come una pietra tombale;
    non avevo mai immaginato che tanto amaro fosse essere solo
    e non essere adagiato nei tuoi capelli.
    Giaccio da solo nella casa silenziosa,
    la lampada è spenta, e stendo pian piano,
    le mie mani per afferrare le tue,
    e lentamente spingo la mia fervente bocca verso di te
    e bacio me fino a stancarmi e ferirmi
    e all'improvviso son sveglio,
    e intorno a me la fredda notte tace,
    luccica nella finestra una limpida stella,
    o tu dove sono i tuoi capelli biondi,
    dov'è la tua dolce bocca?
    Ora bevo in ogni piacere la sofferenza e veleno in ogni vino;
    mai avrei immaginato che fosse tanto amaro
    esser solo esser solo e senza di te!
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    Rerun.
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    00 29/11/2006 16:02
    L'ore, otto o nove o dieci
    nell'atrio freddo battono.
    Non conto, ascolto il lieve
    fruscio di quando passano.

    Volano come il vento nella neve,
    come uccelli nell'inverno bianchi.
    Non mi fanno del bene,
    non mi fanno del male,
    ma sono ore in cui mi manchi.

    [Modificato da Rerun. 29/11/2006 16.02]


    Sulla giostra ci voglio salire anch'io
    per provare a immaginare a occhi aperti di viaggiare
    oltre quei confini imposti dal suo moto circolare senza tempo, senza spazio,
    soprattutto senza alcuna razionale destinazione
    ma soltanto mete figlie dei miei deliranti sogni e dell'immaginazione ...
    R.S.

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    Boypoe
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    00 29/11/2006 16:26
    Bellissima..
    Grandi parole come sono grandi le sue opere.
    Che dire della grande Favola d'amore di Hesse...uno tra i miei preferiti.
    Grazie Rerun..
    [SM=x884264]
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    kendy@
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    Penna Argentea
    00 08/06/2007 16:07
    Senza di te

    Il mio cuscino mi guarda di notte con durezza
    come una pietra tombale;
    non avevo mai immaginato che tanto amaro fosse essere solo
    e non essere adagiato nei tuoi capelli.
    Giaccio da solo nella casa silenziosa,
    la lampada è spenta, e stendo pian piano,
    le mie mani per afferrare le tue,
    e lentamente spingo la mia fervente bocca verso di te
    e bacio me fino a stancarmi e ferirmi
    e all'improvviso son sveglio,
    e intorno a me la fredda notte tace,
    luccica nella finestra una limpida stella,
    o tu dove sono i tuoi capelli biondi,
    dov'è la tua dolce bocca?
    Ora bevo in ogni piacere la sofferenza e veleno in ogni vino;
    mai avrei immaginato che fosse tanto amaro
    esser solo esser solo e senza di te!
    la  mia preferita

    julikendy@