Continuiamo a parlare dell’impegno militare Brasiliano………
Non molti sanno che il Brasile nel 1944 invio un suo Contingente Militare al fianco delle Forze Alleate per liberare l’Italia dal Nazi-fascismo.
Se oggi l’Italia è una libera Repubblica lo dobbiamo anche a molti soldati brasiliani……..
Il Corpo di Spedizione Brasiliano (Força Expedicionária Brasileira - F.E.B.) partecipò attivamente alle operazioni di guerra della Campagna d'Italia tra il mese di luglio del 1944 e il maggio del 1945, aggregato al IV Corpo d'Esercito della 5^ Armata USA, comandata dal Generale Mark Clark.
La forza combattente della F.E.B. era formata da 25.334 uomini, al comando del Generale di Divisione João Baptista Mascarenhas de Morais.
Partenza da Rio de Janero:
Arrivano i Nostri:
L'effettivo della F.E.B. giunse sul teatro delle operazioni via mare, in cinque scaglioni successivi, mentre le 111 infermiere furono trasportate con mezzi aerei.
Nonostante le condizioni e le circostanze avverse, i soldati della F.E.B. non avevano ricevuto un addestramento adeguato, ed il loro equipaggiamento non era propriamente quello necessario per affrontare uno degli inverni più rigidi del secolo (specifichiamo che l’esercito brasiliano era totalmente equipaggiato e armato con materiale U.S.A, le uniformi erano simili a quelle dell’esercito Americano con l’unica diversità nelle patch e nelle insegne di grado gerarchico), comunque il Corpo di Spedizione Brasiliano affronto i rigori e l'inclemenza dell'inverno europeo combattendo in prossimità del crinale appenninico, e portando eroicamente a termine la propria missione.
Un bel Mazzo.......
In pochi mesi, a partire dal 16 settembre 1944, la F.E.B. conquistò al nemico, a volte palmo a palmo, circa 400 Km, da Lucca ad Alessandria, tra le valli dei fiumi Serchio, Reno e Panaro e nella pianura padana; liberò più di 50 paesi e città. Tra questi Montese fu il primo Comune italiano liberato dalla F.E.B., il 14 aprile del 1945, nel corso di un'aspra battaglia che durò tre giorni e lasciò il paese in un tale stato di desolazione e distruzione da fargli meritare il doloroso appellativo di "Montecassino del Nord".
Il Corpo di Spedizione Brasiliano ebbe più di 2.000 perdite tra morti, feriti e dispersi, e catturò oltre 20.000 prigionieri.
Le principali vittorie brasiliane furono Massarossa, Camaiore, Monte Prano e Barga nella valle del Serchio; Monte Castello, La Serra e Castelnuovo nella valle del Reno; Montese, Zocca e Marano sul Panaro nella valle del Panaro; Collecchio e Fornovo di Taro nella Pianura padana.
Occorre ricordare anche l'importante contributo della F.A.B., la Forza Aerea Brasiliana, con le 1.282 ore di volo sulle linee nemiche della 1^ Squadriglia di Collegamento ed Osservazione.
Brasiliani e partigiani collaborarono in molte occasioni, e spesso i partigiani fecero da guida alle perlustrazioni delle pattuglie brasiliane; in particolare, nelle zone appenniniche, la F.E.B. ebbe frequenti contatti con la "Brigata Giustizia e Libertà", e con la "Divisione Garibaldi".
Omerale da Spalla portato da tutti i Soldati e Ufficiali della F.E.B.
Frequenti e positivi furono anche i rapporti con la popolazione civile, improntati ad un clima di amicizia, e calore umano: da parte brasiliana i soccorsi ed i rifornimenti ai civili andarono spesso bel al di là dei limiti stabiliti dagli Alleati.
In nome del rapporto di fratellanza che si venne a creare con i soldati della F.E.B. Montese ha dedicato loro, oltre alla Sala 5 del Museo Storico, due monumenti, una strada ed una piazza.
Inoltre è in corso un intenso rapporto di interscambio con la città di Fortaleza, capitale dello stato del Cearà, nel Nord-Est del Brasile, dove un quartiere molto popoloso, fondato nell'immediato dopoguerra, porta il nome di Montese.
I Caduti brasiliani furono inizialmente sepolti nel Cimitero Militare Brasiliano di Pistoia; nel 1960 i corpi furono traslati in Brasile, e sepolti nel Monumento Nazionale ai Caduti di Rio de Janeiro, mentre a Pistoia è rimasto il Monumento Votivo Militare Brasiliano.
Uno dei pochi monumenti Italiani ai caduti Brasiliani.....
"Ci sarà un buon governo solo quando i filosofi diventeranno Rè o i Rè diventeranno filosofi"
Platone.