Riporto qui un articolo odierno del Corriere della Sera. La tematica a mio avviso è interessante e meno banale di quel che sembra. Come primo impatto, leggendo solo il titolo, ho pensato che E.John si fosse giocato il cervello e che fosse la solita uscita antipirateria; invece con la pirateria c'entra ben poco ed è una questione che ho affrontato spesso negli ultimi due anni.
Il cantante: «Sono un tecnofobo. Scendiamo in strada a protestare»
Elton John, «Chiudete internet, rovina l'arte»
«Per colpa del web la gente non esce più, non socializza, sta in casa per conto proprio sui blog»
LONDRA - Internet va chiusa perché «rovina l'arte e la vita». Lo suggerisce Elton John sul quotidiano inglese «The Sun». Il cantante ha infatti affermato che la Rete spinge la gente a isolarsi, e starebbe progressivamente cancellando l'arte e la buona musica. «Per colpa di Internet la gente non esce più, non socializza, sta in casa per conto proprio». La popstar ha inoltre auspicato una sollevazione popolare per rivoluzionare il mondo dell'arte e della musica: «Io dico alla gente: uscite, comunicate. Spero che il prossimo movimento musicale demolisca definitivamente Internet. Dobbiamo scendere in strada e protestare, anziché stare a casa sui blog».
BASTA PER CINQUE ANNI - Elton John propone di «spegnere internet per cinque anni e vedere che sorta di arte viene prodotta in quel lasso di tempo. Il punto è che c'è troppa tecnologia disponibile: scommetto che se si riuscisse a fare questa prova, verrebbe fuori musica molto più interessante di quella che si ascolta al giorno d'oggi». Elton John, però, ammette di essere «il più grande tecnofobo di tutti i tempi. Non possiedo un cellulare, né un iPod. Sono un vero luddista su queste cose». L'ultimo concerto dell'artista britannico è stato però trasmesso in streaming su internet, e tutta la sua discografia è disponibile in Rete per il download. «All'inizio degli anni Settanta venivano lanciati almeno dieci nuovi album alla settimana, ed erano fantastici. Ora sei fortunato se trovi dieci album all'anno di quella qualità». In passato l'artista aveva attribuito a internet la responsabilità dei cali nelle vendite di dischi, avanzando anche azioni legali contro i siti nei quali gli utenti possono scambiarsi gratuitamente musica.
Pierluigi
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