00 20/10/2006 22:02
Provincia di Tokyo – Giappone 2006

Era una calda giornata di primavera, l’aria era insolitamente respirabile per una città come quella e una brezza leggera scuoteva i fiori di ciliegio che costellavano le vie dei quartieri della provincia della megalopoli. Decine di ragazzi si muovevano per le strade che li portava a scuola con quella brezza che li accompagnava mentre facevano ritorno al luogo dove i primi amori sbocciavano come quei fiori rosa che coloravano gli alberi.
In una villa dall’architettura occidentale una figura spiava il mondo che andava avanti al di fuori, un’ombra che aveva il suo Io macchiato da luci e ombre in constante lotta tra loro. Eppure dopo l’allenamento compiuto con il sensei Hayabusa pensava di aver allontanto quelle tristi e oscure ombre presenti nel suo cuore… ahimè quanto sbagliava… Zeppeli continuava ad osservare le facce serene dei passanti, ragazzi che si godevano la vita nel suo periodo più bello, l’adolesenza… poi si girò verso quella “cosa”… quel dannato oggetto che da quando era entrato nella sua vita amplificava il suo conflitto interno tra bianco e nero, conflitti che incidevano pesantemente sul suo equilibrio, sul suo carattere, sulla sua stessa persona… Quella dannata “cosa” era rinchiusa in una teca di cristallo, J.Lo pensava che forse quello poteva tenerla buona, ma quella “cosa” è maledetta! La maledizione è tangibile! Quella “cosa” lo seguiva! Non bastava lasciarla a casa, essa appariva magicamente sotto la sua giacca… non serviva neanche rinchiuderla, perché nessuna prigione o gabbia poteva contenere la natura maligna di essa.
Zeppeli si dannava per “essa” non riusciva a trovare un modo per eliminarla e per far prevalere nel suo cuore la luce facendo di lui la persona pura che voleva essere.
Negli insegnamenti del Sensei c’era un prerequisito per sviluppare un’abilità nelle arti marziali e un’agilità degne del nome di “falco”, e quel prerequisito era avere un cuore puro come una luce che rende la notte giorno. J.Lo ancora non ci era riuscito… Nel suo cuore c’era un’ombra nerissima che lo stringeva e che lo ingabbiava da sempre, dopotutto era nella natura di Estylon essere un’ombra, era nella sua natura essere l’antitesi di quello che lui voleva essere.

Zeppeli si addormentò sulla poltrona… tutta quella tensione emotiva che stava subendo a causa di quella “cosa”, a causa anche della firma per il suo ritorno in WBFF lo stava trascinando sempre di più in uno stato di ansia che faceva più male di diecimila aghi… e il dolore fisico Zeppeli lo aveva sentito forse più di chiunque altro nella sua breve carriera in quel mondo che ora come ora viene costretto al semplice sport enterteinment dimenticando molto spesso le nobili origini di quella disciplina persa negli anni.


Delle voci sovrannaturali iniziarono a riecheggiare nella stanza, Zeppeli si svegliò di soprassalto e una strana aura color viola tenebre si diradava dalla “cosa”… All’improvviso una voce iniziò a parlare…

?: “Ciao… Estylon…
J.Lo: “Chi… Chi sei tu?”
?: “Ahahah come chi sono io? Non mi riconosci? Sono sempre stato con te caro mio, sono il tuo lato oscuro, sono l’ombra che viene nutrita dalle tue paure e dalle tue insicurezze, quell’ombra che ti da la forza di cui hai bisogno caro mio, l’oscurità che ti ha sempre circondato e sempre aiutato nel momento del bisogno!”

Un misto tra sorpresa e terrore permeava dal viso del ragazzo…

J.Lo: “C-Cosa vuoi da me?”
?: “E’ l’ora della preghiera”

Zeppeli rimase impressionato… Come mai un servo delle tenebre, colui che brama l’anima degli uomini di poca fede, stava cercando di aiutarlo ad ottemperare ai suoi doveri religiosi?

Ma l’oscurità spiegò: “Sai caro mio, all’inizio fui creato come custode che accompagnava delicatamente le anime nell’aldilà attraverso la luce, ma lentamente ho capito che dalla luce non potevo avere quel potere che volevo, non potevo raggiungere l’apice del potere che solo le tenebre mi potevano dare, a prescindere da tutto ciò che è successo nella mia lunga esistenza però non posso dimenticare quali sono le mie origini. Un uomo ad esempio può recarsi in pellegrinaggio a Gerusalemme o a Roma ma non dimenticherà mai da dove viene, ricorderà sempre quali sono i valori della sua patria. Amo ancora la Luce, essa mi nutrì quando ero giovane, essa mi insegnò a fare il mio lavoro secondo la volontà Divina, secondo il bene. Quando mi rivoltai contro la Luce non fu perché non la amavo… ma al contrario fu perché l’amavo così tanto che mi ingelosii quando essa incominciò a splendere nei cuori delle persone. In quel momento volli sfidarla, e quella purtroppo fu la mia rovina; tuttavia, ancora mi ricordo dei doni che mi furono dati un giorno, e forse comportandomi bene potrò riunirmi alla luce…”

J.Lo: “Non posso credere a ciò che mi dici, tu sei responsabile dell’oscurità e della paura che c’è nei cuori della gente e emani quella stessa oscurità che porta rovina sulla faccia della terra.

The Darkness: “Beh credici, solo Dio può creare e distruggere, poiché onnipotente. E’ stato lui creando l’uomo a mettere tra le caratteristiche della vita il desiderio, la vendetta, la compassione e la paura. Pertanto, quando osservi il male che ti circonda, non dare la colpa a me, perché io non sono nient’altro che lo specchio di quello che di male succede.”

Zeppeli era confuso, continuò a meditare e a pregare in una qualche illuminazione che lo aiutasse a capire, a diradare l’oscurità che lo avvolgeva in quel momento. Passò tutta la giornata a conversare con l’oscurità e nonostante le brillanti argomentazioni di quest’ultima lui non si lasciava convincere. Alla fine passata la notte e quando la luce incominciava ad entrare nella stanza l’oscurità cedette…

The Darkness: “E va bene, hai vinto! Quando sono venuto a destabilizzarti oggi non era affinché perdessi le tue ore di meditazione, la mia intenzione non era di avvicinarti alla luce divina! Sapevo, che trascurando il tuo obbligo di meditazione ti saresti sentito più solo, più vulnerabile e quindi più soggetto all’oscurità già presente nel tuo cuore!!! Ma non credere che sia finita! L’oscurità e forte e presente in te, e tu stesso per vincere hai bisogno anche di me!!! E’la luce che crea l’ombra, è la luce che genera l’oscurità! TU NON PUOI VINCERMI!!!! IO SONO PRESENTE NELLA TUA ANIMA E NEL TUO CUORE!!!! TE HAI BISOGNO DI ME!!!!!!!!!!”

Detto questo l’emanazione dalla “cosa” sparì e una forte energia spinse indietro Zeppeli facendolo cadere.

Zeppeli si alzò lentamente e si avvicinò alla teca di cristallo… la alzò e prese in mano la “cosa” che altro non era che una maschera dalle sembianze simil-scheletriche…


J.Lo: “… Io… ho bisogno di te... per vincere?”

Il ghigno beffardo sulla maschera si specchiava negli occhi di Zeppeli mentre una goccia là bagnò…

J.Lo si mise la maschera nella giacca… prese i biglietti sul comodino e scendendo in strada fermò un taxi…


Tassista: “Dove si va signore?”
J.Lo: “All’aeroporto… si torna a casa…”

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TU NON PUOI VINCERMI!!!! IO SONO PRESENTE NELLA TUA ANIMA E NEL TUO CUORE!!!! TE HAI BISOGNO DI ME!!!!!!!!!!
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