*SKREEEEEEEEEEEEEK*!!!
L’asfalto asciutto, si macchia di gomma bruciata. Un automobile scorre imbizzarrita, impattando violentemente contro un muro.
*CRASH*!!!
L’impatto è spaventoso. Immediatamente le fiamme si sprigionano dalla vettura. Tutto è fermo. Nessuno si muove. Solo il crepitio delle fiamme interrompe quella quiete inconsulta. E poi.
*AHHHHHHHHH*!!!
Un urlo, non si sa se destato dalla paura o dal dolore, ma è solamente un urlo per Jacques. Un uomo sembra destarsi da quel letargo. Il suo volto è pallido. Madida di sudore è la sua fronte, ed immediatamente spalanca le fauci, simili a quelle di una fiera terrorizzata.
“Qualcuno chiami i Pompieri e l’ambulanza!”
Non ve n’è bisogno.
*BOOOOOOOOM*!!!
Decine di persone cadono a terra, ma Jacques fissa la macabra scena. Improvvisamente il suo volto è mostrato. Una cascata di lacrime. I suoi occhi lucidi sono fissi sulle fiamme che scaturiscono dall’automobile, mentre in lontananza sono percepibili sirene e suoni fragorosi. Pochi secondi, e finalmente giungono due vetture. Si Operano immediatamente per placare l’incendio e soccorrere i feriti. Un uomo si avvicina a Jacques, rivolgendosi a lui con grida soffocate però dal fumo e dalla mancanza di attenzione che Jacques presta a ciò.
“Si allontani, è pericoloso!”
Nessuna risposta.
“Si allontani, potrebbe rimanere ferito!”
Ma la mente di Jacques era all’interno della vettura. Tra le fiamme infernali che avrebbero accolto i suoi genitori. Erano appena giunti innanzi a Minosse, che li avrebbe giudicati. Sarebbero toccate a loro pene infernali, loro sarebbero terminati tra gli ipocriti. Maledetti costoro, che hanno abbandonato un figlio alla ricchezza e alla solitudine. Nessun valore materiale può educare una forma vivente.
NESSUNO!
Ma Jacques non pensava ciò. Provava per loro compassione. Aveva pensato fosse giusto ricongiungersi con il proprio passato. Invece… Il Fato aveva deciso diversamente. Le parche avevano tagliato i fili della vita dei suoi genitori. Doveva incontrarli per parlare loro. Invece aveva assistito alla loro fine.
Finalmente i due corpi vengono estratti, ma di loro resta poco più che cenere. Una morte dolorosa e per certi versi ingiusta. Ma la vita è così. Un attimo prima sorridi. Un attimo dopo ti trovi in pena ad attendere che il Traghettatore Caronte ti congiunga con un mondo privo di felicità. Un mondo Infernale. L’inferno stesso. Ed ormai non v’era più niente da fare.
Eppure Jacques non prova tristezza, piange per un moto incondizionato dalla propria volontà. Piange perché ha perso l’unico legame con la propria vita.
Jacques è diventato un uomo in balia di sé stesso. Niente può più controllarlo. Lui non può più controllare sé stesso.
Fanculo al rispetto. L’importante è vivere. E per vivere bisogna essere rispettati. Ma v’è un altro modo per vivere. Essere il migliore. Jacques lo diventerà, ne è consapevole. Ora non ha più debolezze. Non ha più legami. Il suo animo è morto. Ma lui continua a camminare. Fino a quando non raggiungerà la vetta. La Vetta della Gloria.
Una lunga strada si protrae dinnanzi a lui, colma di luce, ma piena d’insidie. Ma tanta dolcezza lo attende al termine. Una dolcezza non equiparabile a ciò che può regalare la vita. La dolcezza che ti proclama Divino. Lui la sua strada la sta già percorrendo.
La sua Strada verso la Gloria.
The Way To The Glory.
Niente di più difficile. Ma che volete farci? Jacques ama l’impossibile. Ed adora ancora di più realizzare l’impossibile. Lo fermerete voi? No. D’altronde, si può per caso fermare la mente di un uomo? No. Nemmeno con la disperazione.
Ed ora per Jacques non rimaneva che affrontare la Gloria, dopo aver visitato l’Inferno.
Presto Jacques, corri e mostra la tua invulnerabilità.
Vinci. I tuoi genitori lo vogliono. I tuoi tifosi lo vogliono.
Ma lo vuoi soprattutto tu.