LEGA. MATARRESE "TORNARE ALLA NORMALITA' NEGLI STADI"
(AGI/ITALPRESS) - Milano, 12 nov. - La Lega Calcio ha sempre la capacita' di stupire, nel bene e nel male. Da oggi e per chissa' quanto, non si parlera' piu' di scissione, di divisione, di separazione, tra serie A e B. Talmente ventilata, talmente attesa, talmente scontata che non se ne fara' piu' nulla. Per ora. A comunicarlo, dopo l'odierno Consiglio di Lega, lo stesso presidente, Antonio Matarrese. "Abbiamo chiarito che non c'e' nessuna voglia, da parte della serie A, di scindersi dai cadetti. All'orizzonte, dunque, non ci sono separazioni ha ammesso - Naturalmente e' stato riconosciuto, da parte della serie B, il rispetto che si deve alla serie A.
Inoltre i consiglieri di B hanno riconosciuto alla serie A un peso maggiore nelle votazioni, nell'ordine del 60%. Ovviamente - ha aggiunto - tutto cio' che si e' detto oggi dovra' essere discusso in assemblea dalla serie B. Se tutto andra' come deve, convochero' un'assemblea straordinaria per la ratifica delle norme". Ma all'ordine del giorno, in Via Rosellini 4, c'era molta altre carne al fuoco, e a tenere banco e' stata, soprattutto, la questione relativa alla sicurezza negli stadi, con particolare riferimento alla quota percentuale di partecipazione sugli incassi dovuta, nei casi di restrizioni nella vendita dei biglietto e/o riduzione della capienza degli impianti e deliberazioni conseguenti. E su questo punto Matarrese e' stato chiaro. "Ieri ero presente a Coverciano, dove il capo della polizia, Antonio Manganelli, ha espresso grande soddisfazione per questo inizio di stagione: se si eccettua l'episodio del treno di Napoli, infatti, non ci sono stati problemi di ordine pubblico. Il campionato sta andando magnificamente, senza incidenti e con meno danni ai poliziotti.
E questo non e' un risultato casuale, ma dovuto all'impegno delle societa'. Bene. Noi siamo soddisfatti di quanto ha detto Manganelli - ha proseguito Matarrese - ma adesso chiediamo, con fermezza, a voce alta, al ministro Maroni di poter tornare alla normalita' negli stadi, per quello che riguarda la presenza dei tifosi. Avevamo iniziato bene - ha spiegato - poi ci hanno lasciato per strada. Adesso al ministro Maroni chiediamo che ci venga a soccorrere. So che Maroni ha altri problemi, ma questo e' un problema suo e nostro. L'unico incidente, ripeto, e' stato quello sul treno di Napoli e ancora non ho capito cosa sia successo". Marco Brunelli, direttore generale della Lega, ha chiarito ulteriormente il concetto: "Dopo l'episodio di Raciti siamo stati i primi, noi della Lega, a chiedere di vietare le trasferte ai tifosi. Il problema e' che poi il divieto alle trasferte e' diventato qualcosa di diverso, originando situazioni kafkiane, come quando a molti milanesi e' stato impedito di andare allo stadio San Siro". Tutto questo ha ovviamente portato a una limitazione nella vendita dei tagliandi, che ha "danneggiato e non poco, le stesse societa'".
La soluzione c'e' e si chiama tessera del tifoso. "Dovrebbe - spiega ancora Brunelli - facilitare l'accesso allo stadio, snellire le procedure di acquisizione dei biglietti, portare a maggiori controlli sulla qualita' dei tifosi e soprattutto far cadere molte delle misure preventive". Il ministro dell'Interno, Maroni, ha parlato, tempo fa, di tessere da rendere obbligatorie a partire dal campionato 2009-2010, mentre Matarrese si e' limitato oggi a osservare che "non possiamo obbligare nessuno a farla. Certo, la Lega si e' attivata affinche' tutte le societa' adottino questo provvedimento, che all'estero e' diffusissimo. Non possiamo tollerare - ha concluso il presidente - ulteriori mortificazioni a livello di immagine ed economiche".
Viminale: regole non si cambiano
Petrucci chiedeva a Maroni stop a restrizioni su biglietti
(ANSA) -ROMA, 12 NOV- 'Non c'e' ragione per cambiar regole che hanno dato risultati', risponde il Viminale a Petrucci che chiedeva 'basta restrizioni sui biglietti'. ''L'unico incidente e' stato quello sul treno di Napoli, e ancora non ho capito cosa sia successo. Siamo stanchi di subire mortificazioni, chiediamo di tornare alla normalita' e lo chiediamo a voce alta'', era stato l'appello lanciato dal presidente della Lega Calcio al ministro dell'Interno Roberto Maroni.