Il fatto dei biglietti esosi, fa parte ormai di un calcio che, di sicuro, non è quello con il quale abbiamo condiviso la nostra infanzia, adolescenza e maturità. Ragion per cui, al giorno d'oggi, o uno si adegua e mette in conto di poter arrivare a spendere 23 euro per un settore ospiti (ok, è l'Olimpico ma mica è un monumento, è pur sempre uno stadio!), oppure a malincuore, come me, decide che il limite è oltrepassato e se ne sta a casa. Quando, come dice Zeman, i milanisti esposero, anni fa, quel famoso striscione, un branco di gente, che probabilmente le trasferte non ha mai messo in conto di farle, si esibirono in un "fischieggio" a dir poco ridicolo. Oggi è così, prezzi alle stelle, partite giocate in orari e giorni assurdi, ste maledette televisioni che ti chiamano perfino a casa per proporti l'abbonamento al decoder (ma finchè chiamano me riceveranno solo frecciate), burattini in divisa che aspettano solo il momento adatto per far roteare quel maledetto bastone, in più ora hanno anche la libertà di offenderti gratuitamente (la provocazione ormai è ovunque). Che peccato, se penso a quanto il calcio, anzi l'Empoli, m'abbia accompagnato per gran parte della vita, ora sto qui a stramaledire chi ha voluto rovinarmi tutto ciò. Andare allo stadio, ora, è un gioco di "valutazione". "Dove lo metto l'accendino?", "ma la cintura, me la leveranno all'ingresso?", "maremma, speriamo che non mi spostino la partita in anticipo o posticipo perchè il giorno di permesso l'ho già preso", "non posso andare in trasferta, come faccio? Devo sostenere altre spese importanti, e il biglietto costa troppo", "l'arbitro sta facendo schifo, eppure non posso più di tanto sbracciarmi ed incazzarmi troppo evidentemente, ci son le telecamere, ora che faranno, mi denunceranno per istigazione alla violenza?", "ho sete, posso arrivare un attimo al bar? NO!", "se devo andare al bagno, è bene che lo faccia ora che mancano 10 minuti alla fine della partita, altrimenti dopo per motivi di ordine pubblico, non posso", "devo decidermi presto, se voglio andare in trasferta, entro sabato devo comprare il biglietto, altrimenti poi ho problemi con i controlli, chi glielo spiega che fino all'ultimo, per varie cause, son stato incerto se partire o meno?"
Ma che cazzo di mondo è diventato? Il bello è che, chi comanda, crede in un futuro fatto di salotti, poltrone e decoder, stadi stile chiese, ma non mette in conto che, chi continua ad andarci viene esasperato, e si sa, l'esasperazione porta a peggio di quanto possa fare "la modernizzazione"............
Probabilmente però, riconosco che quanto finora scritto, è più un problema dal punto di vista mio che non sono un semplice tifoso ma un ultras e, di conseguenza, ho/abbiamo una concezione diversa dello stare/vivere lo stadio, rispetto ad un accanito tifoso che, probabilmente, trova anche giuste alcune cose. Ci mancherebbe, anche questo è, come tantissime altre sfaccettature della vita quotidiana, del tutto soggettivo.