00 16/04/2007 22:57
Museo o Mausoleo


Una riflessione su quello che dovrebbe essere una programmata strategia istituzionale.

Sono convinto che un argomento del genere andrebbe descritto da un esperto, il quale saprebbe illustrare le differenze in modo comprensibilissimo e senza equivoci per nessuno. Anche una corretta capacità di conduzione della lingua italiana toglierebbero il dubbio a chiunque eludendo il dilemma “valendiniano” sulle responsabilità nella comprensione fra chi scrive e chi legge.
Mi sento quasi in dovere di sollecitare un suo impegno proprio per l’importanza di una corretta interpretazione del tema che sto per affrontare e che sarà un assillo; toccando gli effetti dell’utilità e quello squisitamente economico, per coloro che dovranno esercitare il potere della scelta definitiva: I Presidenti delle Associazioni!

Nel limite delle mie modeste capacità proverò ad illustrare il mio parere su questo tema.
Quanto programmato in modo “generico” nel messaggio elettorale, definendo “Museo Ornitologico o dell’Ornicoltura”, un’aspirazione culturale-promozionale non meglio specificata, andrebbe opportunamente approfondita negli aspetti degli interessi federali. Quest’ultimi non vanno lasciarti per nessun motivo nel limbo del solo sogno (?) di un singolo, per ritrovarsi alla fine con il fatto compiuto, costato un patrimonio faticosamente accumulato, scoprendolo non condiviso nella forma e soprattutto nella sostanza.

A chi non piacerebbe un Museo? Penso proprio a nessuno!

Qualsiasi forma culturale e promozionale a sostegno del nostro hobby, non può che essere salutata con soddisfazione in questi particolari momenti.
La lettura di alcuni interventi, fra i quali di alcuni esperti nella materia, si è arrivati al punto d’accogliere l’idea sostenendo anche un piccolo Museo purché, si legge nei messaggi, sia rappresentativo di un messaggio culturale e un luogo nel quale sono raccolti valori da custodire, da valorizzare, d’aggiornare e trasmettere alle disponibilità di tutte le collettività presenti e future.
Presentato in questa logica non si può che essere d’accordo con loro, accreditando all’iniziativa gli opportuni avvalli per una sua realizzazione.
Nel programma elettorale contrariamente mancano le spiegazioni sull’utilità, sui contenuti e soprattutto sulle risorse finanziarie necessarie per la realizzazione di un simile progetto. Motivi quest’ultimi sui quali non vi è stata nessuna illustrazione e scelta, tantomeno una programmazione e di conseguenza mancano le loro deliberazioni di avvallo.
La “generica” forma della proposta, com’è noto, lascia la porta aperta all’arbitrio nelle singole opportunità senza ulteriori controlli. La proposta, ora ferma sulla carta delle intenzioni, non può che essere maggiormente descritta per la valutazione dei dettagli evidenziati e poter ottenere una definitiva approvazione sui contenuti, sulle operazioni, sui costi e sui finanziamenti necessari.
Qualsiasi iniziativa senza queste approvazioni (deliberazioni), andrebbe verificata nella sua autenticità nell’autorità e nelle possibilità d’esecuzione.

Tuttavia in questo intervento, per il momento, soffermo l’attenzione limitandola all’utilità della proposta, per quel poco che la si conosce, senza isolarla alla sola critica ma confrontando quest’ultima con una diversa prospettiva.

Un Museo Ornitologico o dell’Ornicoltura, realizzato su una superficie di circa 250/300 mq., in una palazzina decentrata nella periferia di una città, non può essere fonte d’attrazioni se non per gite scolastiche provenienti da località limitrofe e/o d’amatori appositamente organizzati per una gita non solo ornitologica.
Nella più ottimistica delle previsioni, cosa potranno ammirare in quegli avari spazi?
Una collezione d’antiche gabbie? Vetrinette con libri editati dall’organizzazione? Collezione di soggetti impagliati che non avranno nulla da dire nelle forme, colori, e altro? Statuine in gesso, rame o quant’altro degli standard d’eccellenza? La storia dell’allevamento amatoriale? Serie di fotografie e poster dei vari soggetti allevati (già in vendita in numerosi negozi e riviste)? Gigantografie d’avvenimenti passati ? Collezione di personaggi della storia federale? Un organigramma della sconosciuta organizzazione mondiale? Potrà trovare spazio anche, come ironicamente indicato da qualche amico, qualche statua di cera o busto in gesso?
In definitiva una rappresentazione di cose trascorse e strettamente personalizzate, di scarso interesse. Nulla d’attraente per la collettività non strettamente legata al nostro piccolo Mondo.
Così, mi avrebbe aiutato con più argomenti l’esperto nella materia, non può più trattarsi di un Museo Ornitologico o dell’Ornicoltura, ma prende forma un Mausoleo della passata attività dell’Ornicoltura!

Domanda! Ma a chi potrà interessare?

Le uniche risposte, al momento, complice la mancata illustrazione nella programmazione e finalità da parte degli interessati, non ultima la scarsa attenzione riservata all’iniziativa, lasciata nell’indifferenza generale, non lascia che la meditazione sui motivi, rilevando riflessioni assai sconcertanti.
La prima porta ad individuare una visione sulla gratificazione del solo desiderio di un singolo in un personalissimo sogno.
La seconda allo sperpero di risorse a riserva, duramente accantonate, che servirebbero, contrariamente ad adeguare le strutture periferiche sulle nuove ed urgenti necessità.
Infine, il radicamento di una federazione in una sola città con tutte le successive complicazioni connesse a questo tipo di definitiva collocazione.
Tutto ciò dovrebbe quantomeno richiamare una riflessione con l’approfondimento di chiarimenti da parte dell’Organismo sovrano nella sua facoltà d’indirizzo delle attività.
E’ un problema che riguarda i componenti dell’Organo sovrano e alla loro visione sulla conduzione di una federazione composta da entità dislocate sul territorio nazionale, le loro eventuali distrazioni, coinvolgerebbero tutte le attività che sostengono l’allevamento amatoriale di ogni singolo tesserato.

Una eventuale alternativa contrariamente sta nel presente, che permette di riflettersi nel futuro, con garanzie di sviluppo, di nuove conoscenze, d’approfondimenti nelle ricerche e nella massima visibilità possibile per chi ci seguirà e ci osserverà per valutare i nostri messaggi culturali!
Questo, a mio modesto parere, è il vero senso e patrimonio di un Museo!

Se Museo dovrà realizzarsi lo si concretizzi in modo che questo contenga certamente anche le memorie storiche tecniche e culturali, ma dovrà rivolgersi all’attualità, alla continuità, allo studio, guardando nella ricerca al proprio sviluppo, quello delle attività e nella massima visibilità usufruibile. Offrendo infine la via della più facile possibilità nel coinvolgere il maggior numero di persone e, soprattutto, risulti un concreto sostegno all’idea dell’allevamento amatoriale, della struttura federale che lo organizza, con collegamenti a tutte le competenze disponibili ed interessate.
Questo certamente non potrà essere realizzato in una periferica palazzina di 300 mq.!

Una federazione non è un’organizzazione locale, il suo spazio minimo è quello nazionale! E’ in quest’ultima dimensione che devono collocarsi le iniziative e le attenzioni, rivolgendole agli interessi di tutti i componenti dell’organismo con uguali possibilità d’usufrutto.
Cosa c’è di meglio oggi se non approfittare delle tecnologie moderne e creare un “Museo Ornitologico Virtuale”?

Un Museo nel quale si possono ottenere collegamenti con altre entità esistenti e creare collaborazioni nelle ricerche e approfondimenti che mirano allo studio ottenendo così le più recenti conoscenze
Cosa c’è di meglio di un Museo visitabile da milioni di persone in tutto il Mondo comodamente sedute nella propria casa?
Un Museo in continuo aggiornamento e che rappresenterebbe il patrimonio dell’Ornicoltura amatoriale nella sua migliore espressione visiva nelle tecniche, nelle forme e nel proprio corposo e ancora sconosciuto cromatismo, esprimendoli nelle migliori soluzioni e condizioni. Risultando un concreto forte invito a meravigliarsi nelle manifestazioni locali annuali di quanto osservato e conosciuto in virtuale?
Un Museo al quale collaborerebbero le menti feconde disponibili per la sua crescita, con continui aggiornamenti e sviluppi, aprendosi alle opportunità dell’internazionalità dell’iniziativa, con l’effetto di concretizzare il proprio ruolo con l’utilità e la finalità di nostro massimo interesse.
Un Museo che finalmente potrà rivolgersi alla masse per meglio far conoscere correttamente l’hobby nella migliore e continua visibilità.
Un Museo che potrebbe trovare proprie fonti economiche a sostegno tramite l’industria di settore interessata a rappresentare le proprie capacità, offrendo la possibilità d’investire su persone che sappiano, professionalmente, costruire un vero e proprio patrimonio conoscitivo da conservare e aggiornare nel tempo per una sua sempre più alta valorizzazione.

Ma ciò che renderebbe ancora più interessante il Museo Ornitologico Virtuale è la concreta e facile possibilità d’offrire un forte supporto all’organigramma federale, fornendo impulsi per un proprio sviluppo tecnico e periferico.
Le stesse unità locali ne trarrebbero grande giovamento e nuova linfa vitale per il proprio essere. Il Personal Computer è una realtà del nostro tempo e in avvenire lo sarà sempre di più, soprattutto fra i nuovi proseliti.
Le Associazioni potrebbero organizzare nelle proprie sedi, utilizzando il nuovo strumento con il Museo Virtuale, serate culturali d’aggiornamento e di formazione per i loro nuovi e giovani iscritti, aggiornare con approfondimenti gli anziani, rivitalizzando così quella vita associativa venuta meno in questi anni. Contribuire alla ricerca di quel clima d’unità d’intenti associativi, che rivitalizzerebbero quegli entusiasmi iniziali a favore del loro stesso essere allevatori associati.
Diventerebbe infine anche un forte mezzo di comunicazione e di promozione, che avvicinerebbero gli amatori alle Associazioni e al nostro Mondo, a beneficio di tutta l’organizzazione e del suo sviluppo.

Sono questi gli argomenti ai quali i Presidenti d’Associazione dovrebbero prestare la massima attenzione e attivare, con il loro potere decisionale, quelle obbligazioni per imporre all’organo esecutivo federale la realizzazione delle loro indicazioni a beneficio e a supporto delle proprie attività locali.
Curare che il loro Ente di rappresentanza sia fonte di sviluppo e realizzazione delle loro stesse esigenze, con servizi che possono offrire cultura, informazione, contatti e rappresentatività della loro vera passione ed identità.

Tutto ciò è possibile realizzarlo in tempi brevi e costruire la migliore espressione nell’attualità con continuità nei tempi, senza dover disperdere un patrimonio federale, (utilizzabile per altre emergenze divenute pressanti e alle quali bisogna rivolgere con urgenza l’interesse), per realizzare un modesto monumento alla memoria del tempo che fu, che rimarrà lapide abbandonata degl’interessi generali.

Giuliano Motta
21- 01- 2006