quella mattina nn aveva voglia di andare a lavoro.frugo' tra le scuse gia' utilizzate e scelse quella color pastello.tempo di restare a casa a pensare a tutti i presupposti per una fuga.
sua madre era una donna delusa dalla sopraffazione del suo despota che lei amava perche' "bisogna pur rassegnarsi ad amare qualcuno" e dalla vita in un triste ristorante incastonato in un vecchio edificio a 10 piani che avrebbe reso smorta anche una giornata di sole.sigaretta e penna nella destra ed ogni tanto un sorsodi vernice.nn poteva andare via,lei.lo aveva promesso in una serata sudata e scossa di mattonelle riflettenti un incedere nervoso di passi.
sposto' la tenda solo per vedere che aria tirava fuori.all'angolo della stanza avvolto dentro se stesso come una giornata introversa il fratello in preda ai sogni."dream away your fears"..il buon vecchio tom waits di pianoforti sparagnini ed efficaci riempiva la stanza."abbassa quella cazzo di radio" l'urlo rauco dal soggiorno dominante la casa, un modesto appartamento preso in fretta causa precedente sfratto.
le dita ingiallite da anni di dipendenza indicavano l'ora e solo lo stolto guarda la luna smozzicata delle 10 del mattino.un caffe', la voce raffreddata e anche questa volta ce l'aveva fatta, poteva rimanere fermo a fissarsi le scarpe, uscire a comprare il solito giornale che sarebbe rimasto parcheggiato sulla sedia nei pressi del cesso( che' anche in quei momenti li' la cultura e' importante)o semplicemete fare la conta dei cd da ascoltare in un'estasi paranoica e sprezzante..come se quella fosse la cosa piu' importante da fare.
"se noi siamo quello che mangiamo, se noi siamo PERCHE' mangiamo, se tutto e' fatto solo di casualita', un omicidio premeditato come qualcuno che ti toglie la vita in un incidente d'auto alle tre del pomeriggio di un aprile soleggiato e tu torni a casa pe contare le biciclette e sono sparite e nn solo le biciclette sono sparite ma in compenso e' comparso il rimpianto per quello che nn sara' piu' e cerchi di recuperare negli occhi di un altro che ti vede solo come un rompicoglioni pronto a fare la spia per..."e via di questo passo come lo sfogo ilare e nervoso di un vecchio film di verdone.
rilesse una lettera mai spedita, ne aveva pieno il cassetto, scrisse sulle mani l'ennesimo messaggio di paura, penso' se chiamare o no e decise che
anche per oggi poteva evitare di cercare risposte che nn avrebbe mai ottenuto se non dopo un'attenta analisi dei pro e contro che e' sempre complicata soprattutto se nn riesci a dare del tu neanche a te stesso.
"allora,questa radio?"...decise che era arrivato il momento di uscire.un bacio immaginario all'involucro coperto, una presa decisa, un ultimo dubbio(le ho prese le chiavi o al ritorno saro' costretto a sentirmi i rimbrotti sfiatati da un milione di discussioni?)e la porta e' solo un angolo di mondo che il mondo lo apre davvero.ma dopotutto anche fuori, QUEL fuori e' soltanto un'altra casa di un sistema di matrioske destinato a fare impazzire chi ci pensa e chi vorrebbe restare per sempre sulla nave e al diavolo tutto il resto.
edicola, panettieri-panda, vigili dal collo d'avorio, gioventu' farneticante droga e sballo "controllato",lo hai visto giulio che gli devo fare una proposta-pacco da pub nebbioso(alle sei del mattino in un'alba ritardataria cercava la strada di casa sbattuto su un taxi ubriaco a litigare col conducente in linguaggi improbabili e a contare i chilometri che lo separavano da casa...quale casa?),stasera c'e' qualcosa che possa smuovere questo tedio bastardo di carne morta o ci vediamo al solito ritrovo per disillusi all'incrocio tra una birra slavata e un panino?
villa comunale, gli anziani come foglie impigrite a biascicare gli ultimi giochi dell'estate e un libro(la presa decisa)a mostrare finto esistenzialismo mitteleuropeo. cultura ostentata per far presa su sciocche ragazzine dallo sguardo trasognato e finto ingenuo e il solito pensiero nella testa reso ossessivo da mancati riconoscimenti puberali("nonmifermamainessunotiamofareituttorifiutamiancora emi sentirodio
odiotutticriminiadolescenzialimancata fiduciamancatasfiduciachi ha rubato quest'ultimo pezzo? )
una voce alle spalle,povero angelo sperduto che abbozzi un sorriso di cortesia(appendilo pure piu' in alto)per non deludere l'IMMAGINE di tutti questi anni di sorrisi sbiaditi e "e' davvero tranquillo,peccato sia cosi' taciturno.quasi ci si dimentica di lui".
"memorie di una giovane puttana" di gabriel garcia marquez o qual
cosa del genere.sai, nn sono mai buono con i titoli.si, stasera davanti al bar.le solite cose, nulla di particolare...e' che ho dormito poco.ciao,cia'
penso' al sogno di poche ore prima..inseguito da una corda sulle rive del mare come in una visione da peyote mentre guardava le foto avvertendo un'assenza.
"ieri ho davvero esagerato" penso' ingoiando il fumo di una sigaretta di routine.
il piede destro insabbiato dal sole di mezzodi' e una mano lasciva nei capelli a sottolineare una nuova consapevolezza raggiunta dopo anni di teste basse.
aveva imparato a non dare peso al rumore che ospitava da un paio di anni e in fondo non e' meglio a stelle spente e senza il pericolo di essere scoperti?alla fine puoi lasciarli tutti con un ghigno di sorpresa e un cazzo ben piantato nel culo(che fa ancora piu' male quando nn te lo aspetti)e una lista di rimpianti e rimorsi.
"non dovevi uscire non dovevi fumare non dovevi lasciarti andare non dovevi pensare non so che cucinare non mi piace come parli non mi piace il tuo modo di interessarti a me lasciami stare ma l'ho fatto perche' ti voglio bene non esiste volere bene come sara' successo in macchina? eravate vestiti?chi ha cominciato lei o lui? non mi dire bugie se no mi scrivo le mani e tagliare le parti inutili e' solo egocentrismo ho scritto tutto nelle canzoni ho scritto tutto DAPPERTUTTO se prima non l'ho fatto e' perche' so come ci si sente a perdere basta altruismi e' tempo di reagire e spesso anche fuggire e' una specie di reazione chi se ne frega delle chiavi e dei rumori quando mangi e' tutto un cavalcare matite nere e blu poesie ne ho lette tante anche cesare pavese voleva apparire in una situazione di rassegnazione non sai mai cosa e' giusto fare ascoltare i rumori in sottofondo mi tremano le mani mi tremano i pensieri mi fanno male i polsi don gallo e stavo svenendo dov'e' mio fratello sinapsi casuali non ci resta che piangere che giorno e' oggi che ora e' che ..."
fu svegliato da passi inquieti e voci sottili.."ha bisogno di dormire".metti i fiori piu' in alto e il giornale sul pavimento.
il mio nome e'....
FINE
I'M A FAST TALKIN HELLRAISING SON OF A BITCH
per altre delizie verbose, et voilà..
http://www.webalice.it/cammello82
http://www.myspace.com/fraccobaldo