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fabio morici

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  • arychan
    00 25/04/2006 21:19
    Sarà in uscita il 1° aprile il libro "Appena il tempo di andar via", Edizioni IL Filo, di Fabio Morici, allievo della 2° edizione di Amici. Il libro è acquistabile anche on-line.


    [Modificato da arychan 26/04/2006 17.36]

  • arychan
    00 26/04/2006 17:37
    ecco l'intervista
    Fabio Morici, attore e scrittore: ad aprile uscirà il tuo primo romanzo Appena il tempo di andar via. Come nasce la vocazione dello scrittore e come nasce l’idea di questo libro?
    Mi è sempre piaciuto molto scrivere. Racconti e poesie mi hanno sempre tenuto compagnia. Poi a un certo punto poche righe o poche pagine hanno iniziato a starmi strette. Volevo complicare di più le cose, approfondire meglio i personaggi, mescolare più carte. Avevo mille idee che mi giravano in testa alla ricerca di una direzione precisa: un’immagine accesa, l’eco di un dialogo, un’atmosfera inquietante, una sequenza tesa, un abbraccio dolce. Fissavo tutto sul computer cercando di capire dove queste idee mi stessero portando. Fino a che, a un certo punto è arrivata l’idea forte, l’idea chiave, e tutte quelle immagini, quei colori, quei suoni, hanno trovato una specie di unico filo conduttore. “Sì, può funzionare”, mi sono detto. E ho iniziato a scrivere.

    Cosa c’è al primo posto il mestiere dell’attore o dello scrittore?
    La passione per la recitazione, così come quella per la scrittura, derivano da una voglia incontenibile di uscire da me e di entrare dentro altre vite, dentro altre storie. E in questo senso i due mestieri spesso si sfiorano. L’esperienza di scrivere per me è strana, perché in quanto attore tendo ad entrare in prima persona nei personaggi che mi vengono raccontati. E vivere questa esperienza entrando in un personaggio creato da me in quanto scrittore, che per di più narra in prima persona, è stato davvero destabilizzante. Un cortocircuito continuo di identità. E’ difficile dire quali dei due mestieri viene prima. Allo stato attuale, ho molta più esperienza come attore. Se penso ad un lavoro per me, penso a quello. E’ quello il mio sogno. Ma non potrei mai smettere di scrivere. Diciamo che la mia idea è quella di fare il protagonista in un film tratto da un mio romanzo!

    Trovo che il titolo del romanzo, sia fortemente evocativo. Come sei arrivato a questo titolo?
    Cercavo un’espressione che definisse la brevità della vita umana in relazione all’infinità dell’universo. Volevo qualcosa che fosse più breve di un istante. “Appena il tempo di andar via” è una dimensione temporale del tutto inconsistente. Sfugge nel momento stesso in cui la pensi. E’ una specie di paradosso temporale… Ad esempio, se arrivi in un posto e hai poco tempo, puoi dire di avere appena il tempo di un caffè, o appena il tempo di un saluto… ma avere appena il tempo di andar via, vuole dire non avere neanche il tempo di arrivare, non avere il tempo di essere. Non esiste questa lasso di tempo: ecco il senso del titolo.

    Tre motivi per cui comprare questo libro.
    Innanzitutto la foto in copertina “Semicerchi” scattata da me a Chester, nel North England. Poi credo di aver raccontato una bella storia. E le belle storie bisogna farle girare… Infine, siccome sto già lavorando ad un nuova storia, ho bisogno per forza di un primo successo!