00 19/01/2006 19:01
"L'inverno era venuto in tutto il suo orrore, con gelo e bufere che uccidevano ben più dei fucili russi.
Gli uomini divennero aridi e brutali. Scoppiò il terrore, e terrore genera terrore.
Animali idrofobi, assetati di sangue eravamo. Ci facevamo beffe del morto e dileggiavamo gli uomini annientati."

"Erano feriti. Bisogna lavorare d'immaginazione per coglierne il vero significato, Aggirarsi in un ospedale per capirlo.
Feriti alla testa, casi di pazzia, paralisi, amputazioni doppie, amputazioni di tutti e quattro gli arti, orbite vuote, polmoni e stomaco squarciati, fratture con scheggie che uscivano dalla pelle, nasi e bocche devastati, articolazioni anchilosate che avrebbero costretto un uomo a trascinare intorno per tutta la vita il proprio corpo; piedi che sarebbero caduti al suolo con un rumore sordo, di cosa morta, mentre i ragazzini dietro di lui sarebbero stati tentati di fargli il verso."

"Invece d'un periodo di riposo di due settimane, ognuno di noi ebbe due once di formaggio magro dal furiere e l'ordine di ritornare in linea. Quando tutto il formaggio fu distribuito ci diedero una fotografia a colori di Hitler. Quindi marciammo verso la nostra posizione di combattimento senza riposo né formaggio.
Ma, prima, Porta aveva da svolgere una funzione importante e usò cinque fotografie del Führer come carta igienica."

Sven Hassel - Germania Kaputt
Hassel riesce come pochi a render l'idea dell'inferno che vive un soldato al fronte. Qui poi si parla del fronte orientale, un luogo non esattamente dei più piacevoli.

Scritto da: TheRainMaker 19/01/2006 18.48
In firma: la conclusione de La coscienza di Zeno.

Quoto, la volevo scrivere pure io. Gran romanzo, e questo lo dico precisando di non essere granchè compatibile (diciamo pure per niente) col positivismo (che pure in quella frase non emerge, se non indirettamente).

[Modificato da Wayne - Fazione Zeta 19/01/2006 19.53]