Visto che oggi è festa e che ho poca voglia di lavorare, mi riposo un attimo e cerco di rivitalizzare un po' 'sto forum che, da quando è avvenuta la dipartita del ragioniere causa depressione per imminente matrimonio, è un po' sotto tono.
E chiamo all'appello il famigerato dott. ing. gran farabutt. di Gran croce, prof. Furio Terzilli (e tutti quelli che vogliono farsi 2 giretti su internet) per una questione che non riesco a sbrogliare:
Alzare il tasso di glicemia in vista di una maratona può essere utile o è controproducente se non addirittura pericoloso?
La questione mi è venuta in mente pensando all'insulina e alla sua funzione di abbassare la glicemia nel sangue nel momento in cui si assumono carboidrati; la sua azione è tanto più elevata quanto più l'indice glicemico degli alimenti è alto. L'insulina inoltre trasforma il sovrappiù di zuccheri in grassi. L'antagonista dell'insulina è il glucagone, che, se non sbaglio, è l'ormone prodotto quando si assumono principalmente proteine (scusate la superficialità, ma non sono un medico). Il glucagone impedisce che il sangue si svuoti di zuccheri che tanto servono a cervello, muscoli e organi vari.
A questo punto, un atleta potrebbe cercare di "gestire" il rapporto insulina-glucagone assumendo carboidrati con o senza proteine a seconda del bisogno. Mi chiedo quindi se, invece del tanto reclamizzato gioco elastico del glicogeno, in base al quale si effettuerebbe un tipo di alimentazione dissociata basata su un carico di proteine fino a 4 gg. da una gara di lunga distanza per poi sostituirla con una quasi esclusivamente basata sugli zuccheri dai 3 gg. fino a quello della gara (il tutto finalizzato ad aumentare al massimo le scorte di glicogeno del fegato), non si possa pensare di assumere parallelamente carboidrati e proteine anche fino al giorno stesso della gara in modo da tenere alto l'indice glicemico del sangue e contemporaneamente evitare che troppi zucheri siano trasformati in grasso. Non so se sono stato chiaro, ma non credo.
In sostanza, non riesco a capire se, ai fini sportivi, un tasso un po' alto di glicemia nel sangue possa essere vantaggioso o svantaggioso in vista di un prolungato sforzo sportivo. E quindi se mi convenga isolare i carboidrati oppure affiancarli alle proteine, partendo comunque da presupposto che per assimilare queste ultime è necessario molto più tempo.
Un grazie a chiunque abbia capito questo mio farfugliare e abbia deciso di provare a rispondere.
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Ultimamente sto avendo opinioni che non condivido.
(Woody Allen)