In passato questi riti avevano due caratteristiche: erano dei "traguardi" che consentivano l'acquisizione di nuovi status sociali; ed erano irreversibili, nel senso che non era possibile tornare indietro.
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concordo pienamente con te misaela...
è vero: molti adolescenti aspettano con ansia i 18 anni,per diventare maggiorenni, e dunque entrare nel mondo adulto,ma alla fine non diventano completamente adulti, in quanto non possono essere ancora indipendenti e avere il pieno potere decisionale su molte cose,perciò non acquisiscono appieno un nuovo status sociale.
e molto spesso per i genitori si rimane sempre bambini, per loro non siamo cresciuti,e anche se a 18 anni,molti genitori non ci vedono come adulti.
c'è anche da dire però che a 18 anni molti giovani non sono ancora maturi, nel senso che prendono tutto con leggerezza, mentre dovrebbero responsabilizzarsi di più.
penso che se oggi ci fossero ancora i riti di passaggio le cose sarebbero un po' diverse.
anche se un 18enne non è ancora del tutto indipendente dai genitori, per lo meno con questi riti di passaggio capirebbe meglio che ormai non è più un bambino, e che per certe cose bisogna crescere,maturare, per diventare più indipendenti.
e per i genitori questi riti servirebbero a capire che il loro figlio non è più un bambino, che è cresciuto ed è entrato nel mondo adulto.
con questi riti, i genitori capirebbero che da quel momento il loro figlio ha raggiunto un'età più matura, che deve essere appunto un figlio più responsabile, che deve prendere coscienza di molte più cose che magari da bambino non aveva immaginato proprio,che il mondo non è fatto di rose e fiori, ma anche di problemi da affrontare.
e pian piano i genitori dovrebbero dar più fiducia al loro figlio,non sempre stargli addosso e fare tutto loro per lui, lasciarlo un attimino camminare con le sue gambe, lasciarlo imparare, anche da alcuni suoi errori-che bene o male tutti noi giovani facciamo e che ci servono a crescere-.
facendo questo, penso che gradualmente un giovane impari a districarsi da solo in alcune situazioni, e a essere più consapevole delle proprie azioni,e dunque più responsabile.