Ultimamente sono tornata sulla figura di Lugh, perchè in quanto Dio solare e Divinità al di sopra delle varie funzioni ho pensato che possa celare un archetipo maschile potente, forte, stabile e pieno di orgoglio e onore, così come forse erano gli antichi eroi che a lui si ispiravano ed anche il suo stesso figlio Cuchulain.
Dunque, innanzi tutto partirei dai suoi genitori, Eithnè e Cian.
Alla nascita di Eithnè, figlia di uno dei capi dei Fomori, Balor, viene fatta una profezia: suo figlio ucciderà Balor. Dunque il padre la rinchiude in una torre costruita su un isola, Tor Inis, attorniata da dodici nutrici e lontana dalla vista di qualsivoglia uomo. Eithnè cresce in bellezza e grazia, ed un giorno sogna un giovane bellissimo e se ne innamora.
Nel frattempo, un uomo ha ricevuto come pagamento per la costruzione di un castello per Balor, una mucca che "con una sola mungitura riusciva a riempire venti barili." Tuttavia l'animale torna sempre nel regno di Balor, poichè egli non aveva ceduto al costruttore anche la cavezza che gli avrebbe permesso di tenerla con sè. Costui quindi mette a guardia della mucca dieci campioni per i quali promette di forgiare delle magiche spade; se essi si fossero fatti scappare la mucca, però, sarebbero stati uccisi. Uno di questi campioni è un giovane di nome Cian, che un giorno si lascia sfuggire la mucca e la rincorre fino al mare, sul quale però non sa come proseguire, ma ecco che compare Manannan e lo trasporta velocissimo sulla sua barca, chiedendogli in cambio la metà di ciò che guadagnerò nel freddo e buio regno dei Fomori. Qui giunto, Cian accende un fuoco per cucinare e Balor che lo scorge ne è tanto entusiasta da nominarlo suo fuochista.
Ovviamente Cian nota la torre e tramite un incantesimo che può aprire qualsiasi serratura riesce ad introdurvisi e a passare ore d'amore con Eithnè, la quale in seguito si accorge di essere incinta, ed una volta partorito chiede a Cian di tornare in Irlanda e portare il bambino con sè.
Per fare ciò, però, gli serve di nuovo l'aiuto di Manannan, il quale una volta arrivati a terra chiede a Cian di rispettare la promessa e per ciò gli viene ceduto il bambino, che viene affidato a Eochaid Garb e a sua moglie Tailtiu (tra l'altro già moglie dell'ultimo re dei Fir Bolg prima della battaglia di Mag Tuired).
Il fatto che Eithnè sia prigioniera, mi fa pensare che sia forse un simbolo dell'Anima, la parte che in genere è celata e mantenuta nascosta dall'Ego e da tutto ciò che non vuole che risplenda e viva libera. Un giorno però arriva Cian con il suo fuoco, forse un fuoco purificatore, come quelli che a volte, si dice debbano essere accesi all'interno dell'individuo per far emergere l'Anima in tutta la sua bellezza e purezza. A questo punto Eithnè e Cian, il maschile e il femminile, si uniscono in segreto, senza cerimonie, senza che nessuno lo sappia, e da essi nasce Lugh, il luminoso, colui che ha in sè ogni funzione ed ogni caratteristiche perché figlio degli opposti amorosamente congiunti.
Lugh cresce in Irlanda o nella terra al di là delle onde di Manannan, fino a quando i Fomori e i Thuata de Danaan si fanno guerra perchè i Fomori hanno quasi conquistato tutta l'Irlanda, sottomettendo i De Danaan; allora Lugh parte per Tara, per unirsi alle schiere di Eriu. Qui giunto trova alcuni uomini che custodiscono le porte e che non fanno entrare nessuno che non possegga un arte particolare ed unica. Lugh dice di essere falegname, fabbro, guerriero, suonatore d'arpa, poeta e narratore, mago, guaritore, coppiere, bronziere ma i portieri gli rispondono sempre che c'è già qualcuno che possiede la stessa arte, allora Lugh dice di andare a chiedere a re Nuada se vi sia qualcuno che le possiede tutte insieme. Nuada non può che ammettere che non v'è, ma vuole comunque mettere alla prova Lugh. Lo sfida al gioco degli scacchi ma Lugh vince sempre; Ogma lo sfida a lanciare un masso enorme ed egli lo getta proprio all'interno della sala; in fine gli viene ordinato di suonare le tre melodie che ogni buon arpista deve conoscere, quella del pianto, quella del sonno e quella della gioia.
Il figlio degli opposti è nato, e tuttavia in è ancora sicuro, se dev'essere sottoposto ad altre prove. La prima è quella degli scacchi, che concerne l'inteligenza, il giudizio, la pazienza e la capacità di pianificare e sondare con attenzione le mosse dell'avversario.
La seconda è una prova di forza, per sondare la potenza e la fermezza di Lugh.
La terza è quella di saper suscitare il pianto, il sonno e il riso, così come forse l'Anima può essere sofferente, addormentata o staccata dalla persona oppure pienamente presente e felice.
Vista la grande forza e le mille capacità che possiede, Nuada decide di cedergli il suo posto regale affinchè conduca i Thuata de Danaan contro le schiere dei Fomori. Su di loro si rovesceranno 12 montagne e i 12 maggiori laghi d'Irlanda non li faranno bere.
Per affrontare questo pericolo
Goibnu, il Dio Fabbro, giura che se anche la guerra durasse per sette anni, egli produrrebbe la giusta quantità di armi.
Diancecht, il Dio medico, giura di guarire nel giro di un giorno ogni ferito.
Credne, l'artigiano, giura di forgiare spade e scudi.
Luchta, il carpentiere, giura di fornire tutte le spade e gli scudi di cui possa esserci bisogno.
Ogma, il campione, giura di respingere i nemici e di sopportare un terzo della fatica dovuta alla battaglia.
Morrigan giura di "prendere e colpire tutti coloro cui darà la caccia."
I
maghi giurano di privare i Fomori di due terzi della loro forza.
I
druidi di rovesciare su di loro una pioggia di fuoco.
Coirpre, il satirista, giura di satireggiare e svergognare gli avversari e di fare incantesimi affinchè non possano resistere.
Be Culle e
Diannan, le due streghe, giurano di creare l'illusione che ogni zolla, albero o pietra appaia come un guerriero delle schiere divine.
Dagda giura di assalire i Fomori "con il massacro e la magia".
Le forze del male, quelle negative che vorrebbero distruggere ogni cosa, non sono ancora sconfitte, ma insieme a Lugh agiscono la Terra e tutti gli altri Dei.
In fine la battaglia si scatena e Lugh combatte con un occhio chiuso, su un piede solo e cantando incantesimi. Si scontra con il nonno Balor, trafiggendo il suo unico occhio micidiale con la Lancia della Vittoria, uno dei quattro tesori dei De Danaan.
Alla fine della battaglia concede di aver salva la vita a Bres, uno dei Fomori che era stato anche re dei Tuatha de Danaan, in cambio del segreto dell'aratura, della semina e della mietitura.
Lo scontro si conclude finalmente e a Lugh viene rivelato il segreto del continuo rinnovarsi della terra, del nutrimento, che forse è più animico e sottile che materiale...tuttavia la storia si conclude con la profezia della Badbh, la quale annuncia con parole sinistre i tempi futuri:
"Dopo la vittoria, poi che furono portati via i morti, la MOrrigan figlia di Ernmas andò ad annunciare la possente vittoria alle vette regali di Eriu, alle genti dei shide, alle focie e alle rive dei grandi fiumi. Ed è anche per questo che la Badb racconta le nobili gesta dei guerrieri: 'Hai un'altra storia da narrare?' le chiedevano, ed essa cantava:
La pace fino al cielo
dal cielo fino alla terra,
la terra sotto il cielo,
la forza in ciascuno...
Non vedrò un mondo che mi sarà caro,
l'estate senza fiori,
le vacche senza latte,
le donne senza pudore,
gli uomini senza coraggio,
le conquiste senza re,
gli alberi senza frutti,
i mari senza pesci.
I giudizi errati dei vecchi,
le false sentenze dei giudici,
ogni uomo un traditore,
ogni fanciullo un ladro.
Il figlio nel letto del padre,
il padre nel letto del figlio,
ciascuno si farà cognato di suo fratello.
Tempo di empietà!
Il figlio tradirà il padre,
la figlia la madre..."
Alla gioia dei primi versi si contrappongono le parole successiva, alla vittoria dell'Anima sull'oscurità si contrappone la continuità delle forze negative nel mondo, anche se non più nell'Anima di chi le ha vinte definitivamente....
I pezzi fra virgolette sono tratti da
Saghe e racconti dell'antica Irlanda di G. Agrati e M. Magini.
Scusate la lunghezza, ma oggi ero in vena