L'Isola Incantata delle Figlie della Luna Un luogo protetto dalle Nebbie in cui le Fanciulle studiano insieme...

La Completezza dell'Antica Donna, al di là del Maschio...

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    Imandra
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    Registrato il: 12/09/2007
    Età: 39
    Sesso: Femminile
    Viandante
    00 13/09/2007 22:03
    Splendida discussione, non c'è stato un intervento che non abbia apprezzato.

    Potrei quotare mille frasi delle vostre per riassumerle nel mio pensiero.

    Leggendovi il mio compagno mi ha chiesto cosa stavo leggendo con così tanto interesse...sono stata felice di questa domanda e con entusiasmo ho spiegato il tema della discussione, mi sono permessa di leggere una frase in particolare:

    una persona in grado di incarnareil divino maschile. E' una questione spirituale, e come tale è qualcosa che si percepisce a pelle, nel cuore, e soprattutto nel ventre. E' un'essenza che, come diceva molto giustamente Violet, noi stesse possiamo imparare ad incarnare, ad accogliere in noi. E' una strana sensazione, la possessione del dio. Riempie di una vita ruggente e selvatica, di energia pura quasi ignea che fa scoprire i denti e stringere i pugni nel riscoprire la propria Bia, la rabbia vitale, la forza di vivere



    Ho visto i suoi occhi illuminarsi e riconoscersi nel Dio.

    Sì è una strana sensazione quella che ho provato e provo ancora pensandoci, può estasiarci a tal punto di mettere a tacere la Dea che è in noi.
    La dipendenza è estremamente conveniente per alcuni, fino a quando non ci si scontra.
    Dovrebbe essere un incontro amorevole, mi rendo conto che non è facile, soprattutto dopo millenni di patriarcato e finto, banale e mediocre femminismo.
    Bisogna dare aria allo spirito per farlo toccare con l'altra metà...solo così si apprezza, soli così si ama.

    Scrissi una poesia una volta e un verso recitava più meno così:

    "Sono una Selvaggia.
    Lasciami libera di andare,
    solo così saprò che mi amerai."


    Siamo complementari e nonostante dentro di noi aleggia lo spirito delle Amazzoni, non possiamo dimenticare che noi siamo Madri, figlie e sorelle di uomini.
    L'importante è non reprimere la nostra femminilità, fautrice di vita, morte e rinascita...un grande tesoro che molti uomini dovrebbero tornare ad apprezzare.

    Imandra



    "...la donna-strega che scoppia di energia, alla ricerca spasmodica del significat della vita. Sente che deve vivere pienamente prima di morire, che in qualche modo deve entrare in contatto con il fuoco della verità o morire nel tentativo".
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    Falco Nascente
    Post: 0
    Registrato il: 27/07/2006
    Sesso: Maschile
    Viandante
    00 26/12/2007 00:11
    Mi permetto di scrivere un mio pensiero in merito a questa discussione in un forum così splendidamente e perfettamente Femminile che mi fa sentire quasi un intruso.
    Ci sono un sacco di consideraizoni da fare, non mi capita spesso di parlare di queste cose. Diciamo che sono vari post che metto tutti assieme.

    CAPITOLO 1: Gibran e la rarità di UOMINI e DONNE

    Bellissimo il pensiero di Gibran portato da Rebecka. Pur che in quella che è la mia esperienza questo non è che l’effetto ultimo che deriva dall’ equlibrio interiore delle due parti esposto all’inzio di questa discussione da Violet.
    Quando leggevo cose come questa da giovane (esagero.. :) mi veniva da andare in cerca della "presona giusta" o "cercare di fare così". Ora comprendo che basta appunto essere in equilibrio con se stessi, e trovare una persona a sua volta completa.
    .. e se non si trova?.... altro assist alla Signora Violet, siamo persone complete, no? Meglio soli che con un ripiego che ci risucchia la vita.

    La completezza, come è stato già scritto, non solo non si trova se si cerca in un’altra persona, ma peggio ancora, a quel che ho visto se ne trova una illusoria, che fa predere anni e occasioni di crescita.
    Nessun circolo di Forza Vitale in un rapporto così, ma energie separate che ristagnano vicine.

    In proposito quoto qui Eirnin
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    ..una DONNA non può accontentarsi di un maschio medio.
    Non ce la fa, non viene compresa, non viene valorizzata, non viene stimolata dalla sua presenza
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    Confermo dall’altra parte…il problema di reperire DONNE per chi non si accontenta, è speculare... ce ne sono davvero poche. Infatti vedi la maggior parte, che “uomini” si fanno bastare.

    CAPITOLO 2: Loro? Chi? Noi? Aoh? Si parla male di me in mia assenza ;)

    Quoto di nuovo
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    Loro, invece, non sono in grado di acquisire una dolcezza caratteriale, o quel tanto di visceralità acquea uterina che li renderebbe più sensibili in quanto più "femminili".
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    Ammetto: un tempo non avrei detto, ma dopo gli ultimi anni, posso asserire che vincendo educazione, paure dei giudizi e dei cambiamenti, uno ce la può fare (e non dico di avercela fatta sto provando e sono ottimista, in quanto guerriero non comincio mai combattimenti senza la ferma intenzione di fare il possibile per vincere).
    La crescita del lato Femminile apre dei canali normalmente occlusi e si può acuisire dolcezza, anche se la natura maschile predominante resta e protegge da ciò che deriva dalla sensibilità che voi conoscete meglio di me.
    Di contro un uomo non potrà mai essere sensibile come una donna, perché più lontano dalla forza generatrice e dal Graal, ma resta il fatto che può fare molta strada verso di esso, anche se si sa, un Cavaliere può cercarlo, intraprenderne la cerca, avvicinarsi, proteggerlo, anche attingervi se gli viene concesso ma mai lo possierderà (le saghe dicono il vero)

    Comuque hai ragione. Per un uomo è più difficile e sai perché? Se una donna dice, “ho scoperto la mia parte maschile”, “sono un po’uomo”, è un vanto (nel sentire comune di una società ostentatamente maschilista), ma quali credete che siano i commenti se dico a un mio amico “ho scoperto la mia parte femminile”, o “sono un po’ donna?”… già lo immaginate vero? Che vada bene, mi dicono “Come? Ti è caduta la saponetta nella doccia?” sghignazzando o simili.

    Anche se quando ti accorgi che questo ti fa star bene, e sentire più VIVO, beh.. allora attingendo al mio lato maschile in difesa del mio femminile e faccio tuonare un KISSENEFREGA!
    Certo evito di parlarne in certi ambiti, ma per non perder tempo, qui mi è sembrato il caso.

    CAPITOLO 3: Dal lato dell’uomo.

    A noi l’educazione nega la sensibilità, la nostra parte femminile.
    Da bambini noi uomini veniamo puniti, sgridati e presi in giro a ogni accenno di sensibilità, finchè non abbiamo paura e vergogna di dimostrarla.
    Oppure iperprotetti da Madri senza parte maschile che ci coccolano e ci riducono a eterni bambini viziati ("il maschio medio non è in grado di essere UOMO per più di 10 minuti nel corso della sua vita" … quando va bene!).
    Terribile se ci penso.. non ci penso ^_^.

    Risultato: Rozzi trogloditi testosteronici, più o meno APAPRENTEMENTE raffinati e sensibili (a seconda dell'ambito sociale), in realtà capaci a usare la forza e una decisione decelebre quando è il caso di usare sensibilità e intelligenza e che poi dentro sono bambini spaventati, quidni incapaci di dimostrare forza quando davvero è richiesto.
    Per rozzezza o chiusura in un mondo infantile (o un misto), tutto gli appare grigio e insapore e cominciano a rendere grigio tutto ciò che gli si lega, vittime che divengono impotenti carnefici, marionette pericolose della disarmonia da compatire ma da cui stare alla larga.

    Se metto insieme esempi di donne che possono essere più o meno APPARENTEMENTE emancipate, ma che alla fine (come dagli insegnametni riportati dall’esempio di StellaDiana) sono succubi di un uomo: padrone, debole o con altri aspetti che lo rendono intlleorabile all’io profondo di ogni donna, perché “da sole non vogliono stare” (ho sentito questa nauseabonda frase un sacco di volte)

    Mi sono chiesto come siamo giunti a questo e soprattutto perché?
    Risposta banale, ma secondo me soddisfacente.
    Separare il Maschile dal Femminile, il Dio dalla Dea se volete, pur che io sia Cristiano, secondo il ragionamento inziale di Violet (che condivido) ci rende deboli.
    Immaginate una società di UOMINI e DONNE conaspevoli e potenti nel loro micorcosmo con il potere enorme che ne deriva..
    L’impero incecie, vuole uominicchi bambini o trogloditi e donnette.
    Quale impero? Sempre lo stesso. Quello che dai tempi di Roma, traformatosi poi nella chiesa, e infine nella forma della globalizzazione consumistica e delle multinazionali, che da sempre cerca di deporre l’ordine dalla natura per sostituirlo con l’ordine dell’Ego umano, distruggendo ogni forma di spiritualità. Prima sterminando, torturando e distruggendo, cancellando intere “peircolose” culture e pensieri, e ora che si è deciso che “non sta bene”, con metodi più indiretti, uno dei quali la distruzione sistematica attraverso la divisione del maschile dal femminile.

    Chiedo perdono della lunghezza, spero che se qualcuna di voi ha avuto l'ardimento e la costanza di leggere questo macigno di insopportabile spessore, non me ne voglia male.
    Ma come ho detto non capita tutti i giorni di potersi esprimere su simili temi.
    [Modificato da Falco Nascente 26/12/2007 00:23]
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