Di ritorno alla Taverna al Crocevia Eilin e i suoi compagni non trovano traccia di Reaf.
Mentre si riposano e si rifocillano alla menza di Lardobard tuttavia, avviene un misterioso prodigio. Uno strano nome riecheggia nelle orecchie di ognuno dei notri eroi e uno strano presentimento si fa strada nei loro pensieri.
Sperando nell'aiuto di chi è sapiente, Kashar domanda lumi al bardo Tylith circa il nome udito ma non pronunciato. Inbreve il bardo ipotizza che quelcuno (chissà chi ...) ha scoperto i "veri nomi" dei nostri eroi e ora potrebbe usare il grande potere dietro questa conoscenza in molti modi (alcuni dei quali poco piacevoli). Entro breve infatti, gli eroi sentono nuovamente quegli strani nomi riecheggiare nella mente e in un baleno vengono trasportati in un latro piano d'esistenza, dove un Arconte Lanterna (probabilmente colui che li ha evocati) gli intima di affrontare niente di meno l'Occhio Tiranno che sbarra la fuga alla creatura celeste. Ucciso il Beholder, l'Aroncte gongeda i nostri eroi che si ritrovano nuovamente seduti alla Taverna dal Crocevia.
Ormai sembra chiaro ... gli Ogre Magi hanno rubato i loro veri nomi e li hanno usati per intrappolarli in qualche oggetto del Potere Meraviglioso, che in qualche modo è poi finito in mano ad un Arconte Lanterna.
Ma i prodi avventurieri non hanno il tempo di rimuginare sulle proprie sventure. Il "fido" Kunar, seguendo i desideri del suo padrone ha origliato di nascosto la conversazione di due individui dall'aria sospetta.
Questi due brutti ceffi parlano con disinvoltura di un'imboscata da tendere nel sonno a qualcuno.
Insospettiti, Ko-Hag e Kashar tentano di charmare i due avanzi di galera per saperne di più ma, non riuscendo a capire se la loro malia ha avuto buon esito, glissano con garbo l'invito dei due ad unirsi alla mattanza.
La situazione sembra in stallo. I nostri non cavano un ragno dal buco e si ritirano per la notte. Ko-Hag ancora sospettoso, cerca di seguire di nascosto le mosse dei due assassini, ma parrebbe averli persi di vista. Quando il gruppo raggiunge le stanze per coricarsi, nutrendo ancora qualche sospetto, non si lascia cogliere di sorpresa da altri due poco di buono che si sono nascosti nella camera da letto. Nella colluttazione che segue uno dei due manigoldi fugge gettandosi dalla finestra, mentre il secondo viene fatto a pezzi nel suo stesso nascondiglio sotto al letto.
I due manigoldi di cui sopra non si sono più visti, il tezo giace smembrato sotto ad una tempesta di piume e il quarto fugge zoppicando visibilmente per la caduta dal piano superiore.
Nella mente dei nostri eroi si fa presto largo un idea insistente: "che a mandare questi sicari sia stato il molto vendicativo Eric Loskorn?"
Dwarfolo
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Se avessi otto ore per abbattere un albero
ne passerei sei ad affilare la mia ascia