ciao sole, non so se quello che sto per dirti sarà piacevole, ma io son convinto che il problema che ti porti dentro da così tanti anni, abbia avuto tutto il tempo di scavare dentro di te un fossato, oltre il quale non vuoi andare anche perchè non sapresti che direzione prendere...
dal poco che hai scritto, mi è parso di capire che il perdono per quello che ti è stato fatto non è mai stato preso in considerazione da te, anzi, hai fatto si che questo dolore crescesse e ti fortificasse, ti costruisse dentro una sorta di impermeabile sul quale scivola via tutto quello che riguarda la persona di cui parli e tutto quello che secondo te ti ferisce o tenta di farlo, credendo così che mantenendo vivo il ricordo del dolore stesso sei in grado di fronteggiarlo e, con scarsissimi risultati a mio avviso, sconfiggerlo.
il problema è che la corazza dentro la quale ti senti sicura, ha un lato negativo: ti isola da ciò che reputi dannoso, si, ma impedisce anche a quello che dannoso non è, di passare dalla tua parte.
il muro che questo dolore ha creato attorno a te non impedisce al male, se così vogliamo chiamarlo, di attaccarti, ti impedisce di venire in contatto col mondo che ti circonda.
in poche parole non hai chiuso gli altri fuori, sei tu che sei fuori da tutto.
altrimenti, non ti chiederesti il perchè del tuo comportamento del tutto giustificato nell'immediatezza del fattaccio in questione, ma non dopo così tanti anni, ne tantomeno ti chiederesti come mai non senti il bisogno di perdonare chicchessia.
a 4 o 5 anni è facile commettere errori di valutazione, e di questo te ne sei accorta anche tu ma non hai smesso di odiare. questo non ti aiuta a superare il trauma o il problema, ma è parte integrante del trauma e del problema stesso.
un brutto serpentaccio che si morde la coda e continua a scavare dentro di te finchè non riuscirai a fermarlo.
non lasciare che questo individuo, che ormai avrà superato la sessantina da un pezzo, continui a vincere su di te, non merita questa specie di santificazione da parte tua, dimentica se puoi anche se sarà difficile, credo che tu lo debba almeno a te stessa, hai già perso 35 36 anni della tua vita dentro una prigione creata da te stessa, non credi sia giunta l'ora di uscirne??
e poi, scusami, ma non ti ci vedo nei panni della squartatrice di nonnini, passeresti dalla parte del torto in un batter d'occhio e il tipo in questione diverrebbe in un baleno una sorta di martire, e questo noi non lo vogliamo vero?
PS
non aver paura a mandarmi al diavolo, se ti va, ho cercato di darti una mano ma non so se ci son riuscito, spero vivamente di si, credimi.
"... Non vogliate negar l'esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"
Ulisse nell'inferno di Dante.