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vlad ii l'impalatore -DRACULA-

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  • espart
    00 24/08/2006 17:13
    Il padre del famoso personaggio a cui si ispirò Bram Stoker per il suo più grande romanzo si chiamava anch'egli Dracula, ovvero, Vlad Tepes (II), e nacque nell’anno 1431 nella città fortificata di Sighisoara in Transilvania. Suo figlio Vlad Tepes venne chiamato anch'egli Dracula, che significa "figlio del Drago", ovvero "Diavolo" (in rumeno). Dov'era la casa natale di Vlad, oggi c'è un ristorante. Una targa ricorda che il principe Vlad II, padre di Vlad Tepes, ci abitò dal 1431 al 1436. Il Castello di Bran, oggi adibito a museo, risale al sec. XIV e si trova in Transilvania. Secondo la tradizione, fu a lungo la residenza di Vlad III di Valacchia, passato alla storia come Dracula. Prese la corona di Valacchia solo dopo otto lunghi anni. Mancavano pochi giorni a Natale 1447, quando il padre Vlad venne ucciso con intera sua scorta mentre attraversava una zona impervia della Transilvania.

    Vlad III, allora diciassettenne, trovò la reggia paterna di Tirgoviste occupata da Vladislao II, ma un giorno, approfittando della sua assenza, riuscì con un colpo di mano a riprendersi la corona, era la metà del XV secolo. L'assenza del rivale Vladislao fu, per sua sfortuna, assai breve. Rendendosi conto di non poter fronteggiare le sue armate, Dracula fuggì in Moldavia, dove regnava suo zio Bogdan. Tre anni dopo, una congiura di palazzo spazzava via Bogdan dal suo trono e Dracula, insieme a Stefano, suo cugino e figlio del re spodestato, fu costretto nuovamente a fuggire.

    La Valacchia era in mano ai Danesti, la Moldavia all'usurpatore Aron, la Transilvania agli Hunyadi. Dracula scelse di guadagnarsi la protezione di quest’ultimo, ma la sua fu un’abile manovra politica. Infatti, dopo aver partecipato a incursioni contro i Turchi, crociate nei Balcani e rappresaglie anche tra principi cristiani, durante le quali si guadagnò l'orrido appellativo di Vlad Tepes, cioè Vlad l'Impalatore, Hunyadi lo condusse con sé alla corte ungherese, nel castello di Buda. Lì conobbe la crema della società asburgica e Mattia Corvino, primogenito del suo nuovo maestro, destinato a diventare di lì a poco re d'Ungheria. Vlad Tepes escogitò supplizi che "nemmeno i persecutori della cristianità, da Erode a Nerone, a Diocleziano e altri imperatori pagani, avevano mai concepito": è questo il giudizio dei suoi contemporanei, ma in quei tempi era necessario essere spietati. Anziché nascondere i propri crimini, Vlad se ne vantava, documentando con zelo i propri massacri. Espresse ad esempio in una lettera al re d'Ungheria il suo orgoglio per avere ucciso "uomini e donne, vecchi e bambini" lungo il Danubio, fino nel cuore della Bulgaria. Furono per questi suoi gesti così sanguinari che passò alla storia anche nelle vesti di “vampiro assetato di sangue”. Non è del tutto confermato, ma si pensa che, come altri nobili del tempo, usasse il sangue delle sue vittime come bevanda o per farci dei bagni, con l’intento di allungare la propria vita. L'antropofagia è tra gli orrori ricorrenti nelle storie di Vlad III. Si fa risalire all'inizio del secondo regno di Dracula, intorno al 1451, l'esistenza di un amante. Nessuno parla d'amore, ma molti sottolineano la forte attrazione che Dracula provava per le ragazze del popolo, lontane dal suo rango, cui dava spesso la caccia nelle sue passeggiate notturne. Un giorno, il principe sembrava in preda ad una tristezza più profonda del solito, così sua moglie pensò di rincuorarlo annunciandogli che portava in grembo un figlio.
    "E' una menzogna", ruggì Dracula.
    "E' la verità, mio signore".
    "No, non e' vero, e te lo dimostrerò…". Così dicendo, estrasse la daga che portava al fianco e le squarcio con mosso rapida il ventre. Lei cadde con un rantolo, contorcendosi sul pavimento.

    L'osservò mentre agonizzava. Poi, uscendo, laconicamente le disse: "Hai visto che non era vero?". Così riportano il fatto le cronache popolari rumene. Se una donna del suo principato veniva riconosciuta colpevole di adulterio, Vlad III ordinava "che le venissero amputate le parti intime e che fosse scorticata viva", si legge in un manoscritto russo del 1490. Un altra raccapricciante descrizione è citata nel manoscritto di San Gallo e riguarda l'impalamento di madri e neonati. Si racconta in che modo Dracula "fece arrostire alcuni bambini e obbligò le madri a mangiarli", senza dimenticare i mariti, costretti a cibarsi dei seni delle mogli prima di essere a loro volta impalati. Già nel 1460, buona parte del territorio era in mano sua. Come ogni, anche Vlad III coltivava utopie impossibili. Vi fu tra queste l'illusione di poter eliminare la povertà dal suo reame.

    Ci provò a suo modo, cioè sterminando con l’inganno tutti i poveri in una sola notte. A un gruppo di trecento giovani, in un'altra occasione, Vlad Tepes impartì l'ordine di divorarsi tra di loro “fino a quanto non ne fosse rimasto nessuno”: risparmio solamente i più forti, prendendoli a combattere con sé contro i Turchi. Non ha limiti t'inventiva del principe. Vlad in persona controlla il loro lavoro, perché la fine dei condannati sia lenta oltre che atroce. Arrotonda le punte del pali perché possa penetrare in profondità nei corpi - e fuoriuscirne - senza ledere organi vitali. Predilige le esecuzioni di massa, perché gli consentono di disporre "artisticamente" i pali su vasti spazi, secondo un disegno ragionato. I suoi ospiti rischiarono di finire spesso a loro volta impalati. Alla sua morte il corpo non venne trovato. Ciò sta anch’esso all’origine del mito del vampiro (o strigoiu, come dicono i Valacchi, ogoljen i Boemi, vukodlak i Serbi e i Montenegrini) immortale, dannato per l’eternità a causa della sua malvagità. Nella realtà è possibile che sia stato smembrato sul campo dai turchi ancora increduli di averlo effettivamente ammazzato, smembrato e decapitato, secondo le cronache, ma non si hanno prove che le cose siano andate effettivamente così. Più compatibile con la tradizione leggendaria, oltre che storicamente plausibile, sarebbe l'eventualità che il corpo di Dracula, fosse stato sepolto in un vicino monastero, su un'isoletta del lago Snagov (residenza estiva del principe), a una cinquantina di chilometri a nord di Bucarest, oppure in altro luogo sacro di Transilvania o della Valacchia. È su Snagov che si sono concentrate le ricerche della tomba di Dracula. Qui venne rinvenuto uno scheletro d'uomo avvolto in brandelli di panno rossastro. Si riconobbe dal colore originario del tessuto e dai bottoni d'argento che poteva trattarsi di un abito molto simile a quello indossato da Dracula nel ritratto a figura intera di Ambras. Scomparvero in seguito dal museo storico di Bucarest, dov'erano stati portati per ulteriori esami, prima che fosse possibile studiarne i dettagli. Chi vide l'anello, comunque, assicurò che sul turchese fosse scolpita una sorta di misteriosa bestia, forse lo stemma dell'Ordine del Drago, dì cui era stato insignito proprio VIad III, l'Impalatore. Sull’isola, ormai meta turistica per gli appassionati di misteri, v’è rimasta solo la supposta tomba di Dracula, ma non si è ancora capito se il corpo all’interno è quello originale o solo una trovata scenica. Forse il vero Dracula visita ogni tanto la sua tomba aggregandosi alle folle di turisti che ogni giorno arrivano a Snagov, e nessuno nemmeno lo immagina.

  • espart
    00 24/08/2006 17:18
    Vlad III Dracula (2 novembre 1431 ? - dicembre 1476), conosciuto anche come Vlad Tepes (letto tse'pesh) o Vlad l'Impalatore, fu, a più riprese, principe di Valacchia: nel 1448, dal 1456 al 1462 ed infine nel 1476. Nacque a Sighisoara, in Transilvania.

    Grazie al suo dominio, la Valacchia riuscì a mantenere la sua indipendenza dall'Impero Ottomano. La crudeltà nei confronti dei prigionieri gli valse il soprannome di Dracul, che in Rumeno significa "drago", ma fu anche detto l'Impalatore. La storia (romanzata) della sue gesta è stata in parte raccontata da Bram Stoker nel romanzo Dracula.


    L'origine del nome
    Vlad III Dracula nacque nel novembre o dicembre 1431, nella fortezza di Sighisoara, in Transilvania. Suo padre, Vlad II Dracul, aveva ricevuto l'Ordine del Drago circa un anno prima. Questo ordine - simile, per certi versi, all'Ordine di Malta - era un ordine religioso originariamente creato nel 1387 da Sigismondo, re d'Ungheria (in seguito Imperatore del Sacro Romano Impero) e dalla sua seconda moglie, Barbara Cilli. L'ordine aveva un drago come simbolo. Scopo dell'ordine era di proteggere gli interessi del Cattolicesimo e lottare contro i Turchi.

    L'Ordine in relazione a Vlad III è importante per diversi motivi: in primo luogo dà una spiegazione del nome Dracula: in rumeno Dracu indica diavolo, ed i nobili di Romania, conoscendo l'appartenenza di Vlad II all'Ordine del Drago, decisero di chiamarlo Dracul. Draculea che in rumeno significa Figlio di Dracul, fu spesso usato dallo stesso Vlad III nella corrispondenza ufficiale. In secondo luogo, fu l'abbigliamento tipico dell'Ordine ad ispirare a Bram Stoker certi particolari del suo Dracula.

    Altro nome con cui era indicato, più che altro dalla gente comune, era "Tepes", che significa l'impalatore in rumeno, essendo questo il suo supplizio preferito. Anche gli Ottomani si riferivano a Vlad come Kaziglu Bey, cioè il Principe Impalatore, termine attestato a partire dal 1550.


    Principe di Valacchia
    Nell'inverno del 1436-1437, Vlad II divenne Principe di Valacchia (una delle tre province di Romania) e prese residenza nel Palazzo di Târgoviste, la Capitale della Valacchia.

    Vlad III seguì suo padre, vivendo sei anni alla corte principesca. Nel 1442, per motivi diplomatici, Vlad III ed il fratello minore Radu furono dati in ostaggio al Sultano Murad II: Vlad III rimase prigioniero in Turchia fino al 1448, mentre il fratello Radu vi rimase fino al 1462.

    Questo periodo di prigionia probabilmente giocò un importante ruolo nel carattere di Vlad III. Pare che proprio in quel periodo Vlad III assunse una visione molto pessimista. Nel 1447 i Turchi lo liberarono, informandolo della morte del padre Vlad II Dracul per mano di Vladislav II, un altro pretendente al trono di Valacchia. A Vlad venne anche detto di come il suo fratello maggiore Mircea era stato torturato e, infine, bruciato vivo a Târgoviste.

    All'età di 17 anni, Vlad III Dracula, appoggiato dalla cavalleria turca e da un contingente del Pascià Mustafa Hassan, fece la sua mossa all'attacco del Trono di Valacchia, ma l'altro pretendente al Trono, Vladislav II, lo sconfisse solo due mesi dopo.

    Per assicurarsi il trono di Valacchia, Vlad III dovette aspettare il 10 agosto 1456, quando riuscì finalmente ad uccidere il suo nemico (nonché assassino di suo padre). Vlad III iniziò quindi il suo più lungo periodo (sei anni) alla testa del principato, nel quale commise buona parte degli atti che lo resero famoso, rendendogli la fama per cui è a tutt'oggi noto.

    Inoltre Vlad III era anche soprannominato "Nosferatu" (colui che non muore, il morto vivente).

    Contro le orde ottomane
    Nel 1463, Vlad Tepes Dracula, a Plenari (Transilvania), con un piccolo esercito privato, affrontò le orde ottomane che dilagavano nella penisola Balcanica, riuscì ad intrappolare una parte dell’esercito nemico (12.000 uomini) in una gola e a distruggere il contingente nemico. Non fece prigionieri, i sopravvissuti furono tutti impalati, salvo uno, che fu rimandato indietro, con una cesta contenente la testa del suo generale. Con il suo coraggio e la sua ferocia impedì l’invasione del paese. Vlad Tepes è l’eroe nazionale della Transilvania. Nacque da tale episodio anche la leggenda del vampiro (in turco, dracula = il sanguinario). Vlad aveva comme compagnia una donna detta Cristiana (ma in documenti -Cristina-)che aveva un segno particolare sul seno sinistro,che voleva rappresentare una rosa magica che dava forze divine ! Era nata sul Mare Nero e proveniva da padre turco e madre rumena. Era di un bellezza particolare, mora con occhi verdi che nascondevono misteri mai scoperti. Il suo primo atto, una volta insediato sul trono di Valacchia, fu la vendetta verso i boiardi di Târgoviste per la morte di suo padre Vlad II Dracul e suo fratello Mircea: Nella domenica di Pasqua del 1456 arrestò tutti i boiardi, fece impalare i più anziani e costrinse gli altri a marciare fino alla città di Poenari. Durante questo terribile viaggio di cinquanta miglia molti morirono, ma ai sopravvissuti non fu concesso riposo fino alla destinazione. Quindi, Vlad III ordinò loro di costruire una fortezza sulle rovine di un antico castello, sul fiume Arges. L'impresa causò la morte di parecchi boiardi, dando a Vlad III il destro per creare una nuova nobiltà in Valacchia, e di ottenere una fortezza per eventuali future situazioni di emergenza.

    Vlad III continua ad essere ricordato per le sue brutali punizioni, come descritto dai suoi detrattori Sassoni di Transilvania.


    Le atrocità di Vlad Tâpes
    Prima ancora di essere ricordato come un guerriero senza paura, le gesta inumane di Dracula saranno per molto molto tempo il suo eco più forte. Il suo metodo di tortura preferito era l'impalamento. Dracula non solo riadottò dai turchi questo atroce strumento di tortura, ma creò una propria "arte di impalare".

    Dracula inventò un modo per impalare i ricchi, stendedoli più in alto di tutti o facendo ricoprire l'asta d'argento, inventò un modo per impalare i mercanti, con delle tacche incise sull'asta che avrebbero in qualche modo intralciato lo scivolamento del corpo verso la base dell'asta aumentando così sia la durata della tortura che l'agonia, creò un metodo per impalare le donne incinte, i bambini, i ladri, i vecchi, i guerrieri nemici, gli ambasciatori del Sultano, i traditori. Una registrazione dell'epoca, narra che durante un pasto dopo la battaglia, Dracula ricevette la visita di un cronista dal Vaticano. L'uomo si rivolse al Principe dicendo :"Come fate a mangiare qui mio Signore, l'odore è insopportabile. Dracula non si fermò a mangiare e nemmeno ostentò la benché minima sensazione umana quando, a seguito di quelle parole, ordinò ad una guardia di impalare quell 'uomo più in alto di tutti cosicché non avrebbe sentito l'odore dei corpi.

    Nella città di Sibiu, nel 1460 Dracula fece impalare 10.000 persone in solamente tre ore. Non contento del suo atto, cosparse alcuni corpi con del miele (usato per oliare le aste da impalamento) cosicché sarebbero stati invasi da ogni tipo di insetto.

    Nel 1459 Dracula si rese responsabile di uno dei più macabri avvenimenti nella storia umana. Durante il giorno di San Bartolomeo, a Brazov, Dracula fece invitare a palazzo alcuni mercanti, odiati e disprezzati dalla sua persona.

    Prima di iniziare a mangiare, si rivolse loro con fare ironico domandando quanti regni essi avevano visto crollare nella zona della Transilvania e se il suo avrebbe avuto una sorte differente. Le risposte, esattamente come Dracula pensò, furono spudoratamente sarcastiche, atte ad esaltare il disprezzo che ognuno di loro provava per quel pezzo di terra.

    Dracula decise di fargli riempire la pancia, e subito dopo la fine del pranzo, fece entrare le guardie e arrestò i mercanti. Ne mise uno di fronte all'altro, in una sorta di fila indiana. Fece sventrare il primo e obbligò il secondo a mangiare ciò che il collega, ormai senza vita, aveva nello stomaco. Continuò così e l'ultimo mercante ebbe una fine differente; venne fatto bollire e la sua carne fu data in pasto ai cani. Subito questo atroce spettacolo uscì per le strade e impalò 3.000 persone, tra Boiari e mercanti.

    Nel 1461 un'ambasciatore del Sultano turco arrivò nel palazzo di Dracula. Si prostò ai piedi di Vlad III ma non si volle togliere il turbante perché rappresentava il simbolo della propria religione. Dracula irritato da quel gesto ordinò di inchiodare (con chiodi simili a quelli della crocefissione di Cristo) il turbante alla testa dell'ambasciatore, e pronunciò le parole:Credetemi se vi dico che non voglio che mai perdiate quel prezioso turbante.

    Dracula fu sadico e spietato, inventò le armi battereologiche, o meglio, ordinò agli appestati di travestirsi da guerrieri turchi e di entrare nella fila del nemico, espandendo così la malattia. Buttò carogne di animali e uomini nei corsi d'acqua, incendiò interi villaggi nell'intento di terrorizzare il nemico infondendogli l'orrore nel cuore.

    Dopo la sua morte misteriosa (cè chi dice sia stato ucciso dai suoi uomini perché scambiato per un turco) sul campo di battaglia, molte sono le ipotesi su dove sia finita la sua salma. Alcuni pensano sia stata bruciata, altri pensano sia stata fatta a pezzi ed esposta ad Istanbul, ma la teoria più storica, è che il corpo di Dracula è stato ritrovato in una tomba di una cappella nella città di Snagov. Lo scheletro ritrovato infatti, aveva abiti in seta vermiglia ed un'anello con inciso il simbolo dell' Ordine del Drago, l'Ordine a cui Dracula apparteneva. Dulcis in fundo, sembra che tutte le mattine un gruppo di monaci dedichi delle preghiere a quella tomba con lo scopo di "farlo stare buono"