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Esistono diverse versioni sull’origine della cravatta. Non esiste una data di nascita ufficiale, ma è certo che sin dagli inizi dell'umanità l'uomo ha avuto il bisogno di legarsi un pezzo di stoffa intorno al collo per proteggersi dal freddo. I primi ad indossarla furono i militari, infatti, degli archeologi circa 30 anni fa trovarono, nella tomba dell’imperatore cinese Qin Shih-huang-di (259-221 a.C.) un esercito di 7500 soldati, plasmati in terracotta, tutti con un fazzoletto annodato al collo. Stabilire, comunque, quando l'uomo ha cominciato ad annodarsi intorno al collo un pezzo di stoffa è impossibile. Alcuni dicono che gli oratori romani la usassero per scaldare le corde vocali.Vari studi e ricerche attribuiscono a diversi popoli la nascita della cravatta: alcuni ai romani altri ai cinesi, ma le più recenti ricerche in tal senso, attribuiscono l'invenzione della moderna cravatta ai croati, popolazione dell'Europa orientale. Infatti, queste ricerche, sostengono che la cravatta sia stata copiata dall’esercito di mercenari croati, al servizio del re di Francia, durante la Guerra dei Trent'anni (1618-1648) combattuta tra Svezia e Francia, i quali si legavano, con un nodo particolare, una semplice striscia di seta, intorno alla gola. L’agile cavalleria croata conquistò i raffinati parigini, e soprattutto le parigine, con il suo caratteristico accessorio, cioè con il fazzoletto annodato in modo particolare intorno al collo. In questo modo, i Croati, considerati la più bella armata in quel periodo, sedussero l’Europa, e, in seguito, tutto il mondo, con l’ornamento che loro stessi chiamavano podgutnica oppure podgutnjak (quello che si mette sotto la gola). Il resto del mondo diede, a questo accessorio dell’abbigliamento, il nome in onore del loro popolo che l’ha introdotta: cravatta. Per la sua originalità, la cravatta fu accolta dai Parigini come un simbolo del progresso. Durante la Rivoluzione francese, i nobili indossavano una cravatta bianca, che era lunga, leggera, arrotolata intorno al collo e con le estremità annodate, sul davanti a farfalla, mentre i rivoluzionari indossavano delle cravatte nere come segno di protesta. Molto presto, il nuovo dettaglio diventò un simbolo della cultura, della moda e dell’eleganza tra la borghesia. Carlo II, tornando dall’esilio, importò in Inghilterra quest’ultima novità della moda. Dieci anni più tardi, il nuovo accessorio conquistò tutta Europa, ed anche, la maggior parte delle colonie sul continente americano. I primi anni dell’ ‘800 furono, dunque, un periodo di lotta fra il bianco e il nero, e solo intorno al 1820 cominciarono a fare la loro comparsa le cravatte con motivi e disegni colorati. La cravatta nera uscì di scena subito dopo la prima guerra mondiale, rimanendo solo come accessorio da indossare con lo smoking. La cravatta bianca, amata e indossata perennemente da Lord George Brummell, da un certo momento in poi, fu indossata esclusivamente con il frac nero, cosa che avviene anche oggi. Siamo però, soltanto ai primi passi della cravatta che, per diventare ciò che conosciamo oggi, ha ancora un po’ di strada da percorrere.
I primi modelli di cravatte simili alle attuali furono quelle indossate nei college o nei club inglesi: nel 1880 i membri dell’Exeter College di Oxford presero i nastri dei loro cappelli di paglia e se li legarono intorno al collo con un semplice nodo. Nello stesso anno, il 25 giugno, ordinarono al loro sarto cravatte con colori appropriati, creando in questo modo la prima cravatta da club. Altri club e scuole inglesi seguirono la nuova moda. La cravatta come la concepiamo oggi, nella sua forma, nacque nel 1925, per mano del cravattaio americano Jesse Langdorsf che brevettò una cravatta lunga, meno sgualcita e più stabile, confezionata con tre segmenti di tessuto cuciti insieme e tagliata con un angolo di 45° rispetto al drittofilo.

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