LE ALTRE VOCI Filosofie, Ideologie, Religioni e Culture

SE L'UNIVERSO E' UNA PROIEZIONE

  • Messaggi
  • Lucifero
    00 04/04/2006 18:42
    Tratto dall'ultimo numero di focus,in armonia con la concezione esoterica del mondo


    SE L'UNIVERSO E' UNA PROIEZIONE

    UN'IPOTESI RIVOLUZIONARIA AL VAGLIO DELLA SCIENZA:LA GRAVITA' E LO SPAZIO NON SONO PROPRIETA',MA ILLUSIONI.

    Il mondo potrebbe essere una gigantesca illusione.I volumi, le profondità dello spazio e anche la gravità potrebbero non essere proprietà fondamentali così fondamentali come crediamo.La realtà ultima,la verità delle leggi della natura,sarebbe forse scritta su una superficie,come un'immensa pagina di un libro che contiene il cosmo.O meglio,una pellicola dalla quale si può proiettare il mondo che percepiamo.Lo afferma un principio ipotizzato anni fa dal fisico olandese Gerard't Hooft docente all'università di Utrecht (NI) e premio Nobel per la fisica nel 1999.Un principio controverso,che recentemente è tornato ad animare le discussioni,perché e stato applicato alla Teoria delle stringhe e si spera che possa aprire nuove strade alla Teoria del Tutto,è il "Principio dell'oleogramma".
    Le radici dell'idea risalgono agli anni 70,quando i fisici cominciarono a studiare i corpi celesti detti 'Buchi neri' :stelle teoricamente puntiformi,perché la loro gravità è talmente intensa che stando alle teorie attuali, tutta la materia che li compone è destinata a cadere nel punto centrale.I buchi neri sono delimitati da una superficie (quasi) nera detta "orizzonti degli eventi" :tutto ciò che si trova all'interno,perfino la luce resta intrappolata nel campo gravitazionale e non può uscire.Fin dall'inizio,si sospettava che l'informazione contenuta nei buchi neri (sotto forma di atomi e radiazioni) si potesse interamente ritrovare a leggere sulla loro superficie.Strano!? Sì:sarebbe come "leggere" tutto l'interno del corpo umano -cellule-malattie-geni- su una superficie piana a due dimensioni.Più precisamente,la superficie del buco nero risulterebbe suddivisa in tante cellule invisibili dette "aree di Planck",qualcosa di simile ad "atomi di superficie".Sarebbero piccolissime,e sarebbero come i pixel (quadratini) di cui si compone un'immagine digitale o un'area di memoria di un compiuter:ogni area può,semplificando,contenere un bit d'informazione,cioè 0 o 1.L'idea è che sulla superficie rimanga memoria,"scritta" sotto forma di bit,di tutto ciò che cade nel buco nero.Queste considerazioni portarono Gerard'tHooft a ipotizzare il "Principio oleografico" :è possibile cioè "proiettare" la superficie di un buco nero e ricostruire tutto ciò che vi cade dentro.Si chiama così perché è simile al principio sulla quale si basano gli oleogrammo tradizionali,che sono registrati su una pellicola 2D e,proiettati,generano un'immagine tridimensionale..Per spiegare come sia possibile,'tHooft ricorre a un esempio,un "esperimento pensato":immaginiamo un oggetto--per esmpio una mela--che cada in un buco nero.Un osservatore lontano non vede la mela oltrepassare l'orizzonte degli eventi,ma la vede sempre fissa lì,perché (questo lo dicono le leggi della relatività )all'orizzonte il tempo sembra fermarsi.Spiega 't Hooft ""Accade una cosa strana:la mela che è un'oggetto 3D,a un certo punto diventa 2D all'orizzonte".L'informazione della mela,che era scritta nelle sue fibre e nelle sue molecole,si distribuisce su una superficie sferica ed è come se si trasformasse in bit. "E' una congettura",precisa lo scienziato"ma ha basi teoriche solide.Dalle leggi fisiche che conosciamo questo deve accadere e il problema è il come questo accada".Ma tutto ciò vale solo per un buco nero? Non necessariamente: 't Hooft pensa che si applichi a tutto,purché si riesca a definire una "bolla" ai bordi della quale effettuare la proiezione..Gerard't Hooft pensa che questo principio si possa utilizzare in linea di principio per costruire una Teoria del Tutto alternativa alla Teoria della stringhe,anche se in casi molto particolari << Si è affermato nello studio delle proprietà delle cosidette menbrane (o "brane") >> spiega Juan Maldacena,docente all'Università di Princeton (USA) e protagonista di questi sviluppi<< Sono simili a foglie di gomma che contengono particelle e altre entità fisiche(Anche il nostro universo potrebbe essere una membrana.Alcune membrane sono come "bolle" in cui lo spaziotempo si deforma.L'idea che tutto quello che avviene all'interno di queste bolle è equivalente a quello che avviene in superficie >>.In alcuni casi particolari (e lontano dal mondo reale ),i fisici hanno dimostrato rigorosamente la validità del principio oleografico.Ottenendo tra l'altro un risultato sorprendente: << in questi casi,la gravità è una sorta d'illusione che agisce nel mondo 3D,con una dimensione in più,ma che scompare nel mondo equivalente sulla superficie >> dice Maldacena.Se tutto ciò si potesse applicare al nostro universo,sarebbe allora possibile ricorrere a un trucco : fare una proiezione oleografica e trsformare il nostro mondo 3D in in un mondo 2D senza gravità...Perché farlo ?Perché nelle leggi fisiche di questo mondo 2d mancherebbe un'ingrediente:la gravità.E ciò potrebbe semplificare il compito degli scienziati sulla strada della Teoria del Tutto.La forza di gravità infatti,è la più difficle da conciliare con le altre forze della natura.I fisici perciò potrebbero creare nel mondo 2D ai bordi del cosmo la soluzione ai problemi più complicati,e poi proittarla nel nostro universo.L'idea è stata accolta con entusiasmo,e quando Maldacena l'ha esposta in una conferenza stampa nel 1998,i partecipèanti hanno intonato una canzone al ritmo della "Macarena" ;la "Maldacena".

    Abbiamo capito Dio ?.
    comprendere le leggi della natura significherebbe avere la padronanza dell'Universo.Se esistesse una formula che chiarisce tutto,potremmo prevedere il futuro.Ma non spiegheremmo la libertà.

    Leggere nella mente di Dio.E' questo,in un certo senso,l'obbiettivo dei fisici:la ricerca della formula che esprima in termini matematici,il progetto divino del mondo,la Legge della Natura.Ma quanto è realistico questo progetto?Esiste davvero un'unica formula capace di tutto ciò ?E se pure esistesse,ci permetterebbe di calcolare il nostro destino?Sarebbe questo un limite della nostra libertà.Questi sono gli affascinanti interrogativi che solleva la ricerca della teoria del Tutto.E sono tutti legati al concetto di legge della Natura,un concetto che ha le sue origini nella teologia prima ancora che nella scienza.Già nel Medioevo,i teologi discutevano su come spiegare la regolarità dei fenomeni naturali,dalle maree all'alternarsi del giorno e della notte.Tommaso d'Aquino concluse che la natura segue leggi stabilite da Dio.<< E un'eco di questa concezione si ritrova anche negli scritti di Isaac Newton >> spiega Giulio Giorello,docente di filosofia della scienza all'Università di Milano.Newton fu il padre della fisica moderna,perché creò uno schema matematico per descrivere la realtà e prevedere il manifestarsi di avvenimenti astronomici fino ad allora considerati "divini" come le comete.Non stupisce quindi,che anche attraverso le sue opere il vecchio concetto di legge di natura si sia trasformato in quello di "legge fisica"
    PARADOSSI DIVINI
    Il concetto di legge di natura,però,ha anche alcune insidie.Se ne accorsero già i teologi medioevali,che si ponevano domande di questo tipo:se queste leggi sono perfette(in quanto divine ).Dio è obbligato a rispettarle ?Oppure può sovvertirle (negando così la perfezione delle sue stesse leggi) ?Un'altro dubbio era il seguente:Se Dio tutto può e sa tutto,conosce anche ciò che faremo nel futuro.Ma allora come facciamo a scegliere liberamente il nostro destino e a meritare il paradiso o l'inferno ?
    DIO NON GIOCA A DADI

    I teologi hanno risolto questi paradossi affermando per esempio che non possiamo comprendere tutto di Dio.Ma un dubbio ha continuato a serpeggiare nei secoli fino ad oggi: siamo liberi o siamo schiavi delle leggi di natura,come robot che seguono comandi già programmati ? Rispondere non è facile,anche perché,per farlo,bisognerebbe esser certi che le leggi di natura esistano e bisognerebbe anche conoscerle.Nell'800,molti fisici si illusero di avere tra le mani una teoria definitiva,capace di calcolare tutte le meccaniche di Newton.Si arrivò a pensare che il cosmo fosse qualcosa di simile a un gigantesco orolgio svizzero.E si narra il seguente aneddoto.UN giorno un fisico francese Pierre Simone de Laplace spigò a Napoleone la sua visione dell'Universo.Napoleone avrebbe detto :"Interessante!Ma che posto ha Dio in questo schema ?" Laplace avrebbe risposto:"Dio? Non ho bisogno di questa ipotesi ".Nel 1927,però il fisico tedesco Werner Heisenberg mostrò che nel mondo microscopico,quanto meglio si sa dove si trova una particella in un'istante,tanto meno si può prevedere dove sarà in futuro(è il principio di indeterminazione).Il destino quindi non esiste.Einstein non amava questo principio e lo liquidò con un'espressione divenuta celebre "Dio non gioca a dadi".La probabiltà e l'indeterminazione,secondo Einstein,nascono dalla profonda ignoranza di leggi più profonde,così come il risultato di un lancio di dadi è imprevedibile solo se non siamo in grado di calcolarne la traiettoria.Oggi si ritiene che le leggi fondamentali debbano includere il principio di indeterminazione ed essere perciò probabilistiche.Ma non c'è una conclusione definitiva.Alcuni studiosi contestano le convinzioni di Einstein da un'altro punto di vista:sostengono che non può esistere un'unica legge per spiegare tutta la realtà <>.Dice Giorello.Secondo Thom,cioè,la molteplicità di forme che ci circonda non può essere spiegata con una sola teoria che descrive solo le particelle elementari:date le leggi dei quark,non è possibile "calcolare"un uomo,per esempio,anche se si disponesse di un compiuter infinitamente potente.Come dargli torto?.I nostri super compiuter non sanno calcolare con esattezza nemmeno la struttura di un solo atomo...figuriamoci il resto!
    ENERGIA MISTERIOSA

    E non finisce qui.C'è anche una potenziale "insidia" per la Teoria del Tutto ricercata dagli scienziati: << Se pure si trovasse una teoria che unifichi la 4 forze fondamentali potrebbe non essere definitiva>>aggiunge Giorello <>.Gli astronomi per esempio dicono che il cosmo si sta espandendo sempre più velocemente,spinto da una misteriosa "Energia oscura",che secondo alcune ipotesi potrebbe essere causata da una nuova ( e debolissima )forza della natura.

    SENZA FINE

    Aspettarsi che esista una Teoria del Tutto capace di descrivere l'intero universo è allora una sfida troppo audace ? <>.Le conquiste della scienza,insomma,non sono mai definitive. << Sono convinto che la caratteristica principale della scienza sia la ricerca della verità,non il possesso della verità >> conclude Giorello <>




  • Venetus
    00 04/04/2006 21:38
    che noi viviamo Illusioni esiste da tempo immemore nelle religioni, non solo nel Buddhismo in cui ciò è cardine della dottrina, ma anche nei culti misterici.
  • Lucifero
    00 05/04/2006 12:22
    Re:

    Scritto da: Venetus 04/04/2006 21.38
    che noi viviamo Illusioni esiste da tempo immemore nelle religioni, non solo nel Buddhismo in cui ciò è cardine della dottrina, ma anche nei culti misterici.



    L'intera realtà che ci circonda potrebbe cambiare solo se la gente riuscisse a cambiare,lasciando perdere luoghi comuni a cui sono stati esposti in tutta la loro vita,ma è una cosa dura da realizzare,ognuno è attaccato a quello che crede e lo difende fino all'ultimo,come se quello di cui è convinto fosse la vera realtà,anche la propria vita individuale è una sua illusione.
  • Venetus
    00 05/04/2006 14:20
    Difendere un credo? Come se fosse possibile attaccarlo se non con parole che offendono chi crede al massimo... ma anche in tal caso basta l'indifferenza...
  • Lucifero
    00 05/04/2006 15:35
    Re:

    Scritto da: Venetus 05/04/2006 14.20
    Difendere un credo? Come se fosse possibile attaccarlo se non con parole che offendono chi crede al massimo... ma anche in tal caso basta l'indifferenza...



    Credere è sempre sinonimo di ignoranza,se io credo è chiaro che io non so,e se non so come faccio a distinguere cos'è bene e cos'è male,ecco il perché non si dovrebbe credere a nulla,tutto quello che sappiamo è sempre e solamente il frutto delle esperienze altrui,non sarà mai il frutto della propria esperienza individuale.Anche l'indifferenza è un'approccio sbagliato,perché certi individui scelgono anche per noi,anche se non siamo daccordo e ci tocca subire in modo passivo le scelte sbagliate degli altri,perchè quegli altri le ritengono giuste.