VIGNETTE ISLAM/ CALDEROLI: NON MI PENTO

VIGNETTE ISLAM/ CALDEROLI E LA MAGLIETTA: NON MI PENTO (CORSERA)
"La gente la pensa come noi, anche in An"
17-02-2006 08:58
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Roma, 17 feb. (Apcom) - "Io non mi pento". Roberto Calderoli, in un'intervista al Corriere della Sera, difende al scelta di insossare la maglietta con le vignette contro l'Islam. Il ministro leghista spiega di essersi chiarito con Berlusconi: "Mi ha chiesto di dimettermi, ma è tutto risolto". Lo avrebbe fatto, dice, di fronte all'alternativa "sconfessarmi o dimettermi": ma è bastato evidenziare che "quella non è la posizione del Governo".

E' sua e della Lega, afferma Calderoli. Ma non solo: "La gente è con noi. Ad aprile giudicheranno queste mezze ambiguità". Una risposta in primo luogo indirizzata a Fini: "L'elettorato di An la pensa come me, non come lui". Il Ministro e coordinatore delle segreterie del Carroccio insiste nel chiedere reciprocità; parla dell'Arabia e della moschea costruita a Roma: "Ora dobbiamo avere la garanzia, pena l'interruzione delle relazioni diplomatiche, che nessuno venga arrestato perché ha un crocifisso". Assicura di essere "per il dialogo", ma aggiunge: "è scritto nel Corano: convertire è un dovere" e cita Gheddafi: "Ha annunciato che l'Islam presto governerà l'Europa".
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Se posso essere franco...(forse sto per dire una cosa forte perdonatemi)Anzichè avere neofascisti a governarci,preferirei la Sharia Islamica