00 30/01/2006 12:28
Eccolo qua, benedetta tastiera...
come un dolore avanza, arriva lei, e magari un bel libro, che ti danno l'illusione, per un breve, brevissimo attimo, di stare un pò meglio...
Non mi sento di fare riflessioni, oggi, sono pigra cerebralmente, perciò voglio copiare, un brano del solito Jampolsky, ormai mio compagno di viaggio, che mi è piaciuto, e che ho trovato, sempre a caso, nel mio libro.

"Quando ci sentiamo attaccati da un'altra persona spesso assumiamo un atteggiamento difensivo, e troviamo un modo, diretto o indiretto, per contrattaccare.
Attaccare deriva sempre dalla paura e dal senso di colpa.

Nessuno attacca a meno che non si senta prima minacciato e pensi che attraverso l'attacco può dimostrare la sua forza a spese della vulnerabilità dell'altro.

L'attacco è, in realtà, una difesa e come tutte le difese che servono a tenere il senso di colpa e la paura lontani dalla nostra consapevolezza, mantiene il problema.

Spesso ci aggrappiamo alla convinzione che attaccando possiamo davvero ottenere ciò che vogliamo.

Sembriamo dimenticare che nè l'attacco nè la difesa ci portano la pace interiore.

Per sperimentare la pace invece del conflitto è necessario cambiare la nostra percezione: invece di vedere gli altri che ci attaccano, possiamo vederli come persone che hanno paura, poichè noi esprimiamo sempre o paura o amore.

La paura di fatto è una richiesta di aiuto e quindi è una richiesta d'Amore. (ma non tutti lo capiscono, solo le menti più elevate, questo lo sto aggiungendo io)

E' chiaro, allora, che per sperimentare la pace è necessario riconoscere che abbiamo la possibilità di scegliere ciò che percepiamo.

Molti dei nostri sforzi per correggere gli altri, anche quando crediamo di offrire una critica costruttiva, sono in realtà modi per attaccarli, dimostrando loro che sbagliano e che noi abbiamo ragione.

Ci può essere utile vedere le nostre motivazioni: stiamo insegnando Amore o stiamo attaccando?

Se gli altri non cambiano secondo le nostre aspettative è facile considerarli colpevoli e questo rafforza le nostre idee sulla colpa.

La pace della mente non viene dal voler cambiare gli altri, ma semplicemente dall'accettarli come sono; la vera accettazione non ha nè richieste nè aspettative."