Nel "Timeo" di Platone un sacerdote egizio racconta di come i greci guidati dagli ateniesi sconfissero un esercito di atlantidi, ponendo cosi' fine all'egemonia di questi sui mediterranei. Successivamente violentissimi eventi di carattere tellurico avrebbero fatto sprofondare Atlantide. E' da ritenersi inverosimile una coincidenza più o meno marcata tra i due eventi; è più logico infatti pensare che sia stato il secondo evento a liberare o a rendere più agevole la liberazione dei popoli prospicienti il Mediterraneo. Lo stesso sacerdote afferma altresi' di discendere dagli ateniesi. Questo è possibile, ma sarebbero sempre stati ateniesi che avevano ricevuto una certa influenza culturale da parte degli atlantidi. Per i greci la civiltà egizia era quella da cui trarre insegnamenti di ogni genere: Solone infatti si recò in Egitto al fine di promulgare la prima costituzione per Atene. Ma anche quella egiziana dovette avere necessariamente subito una certa influenza da quella atlantidea. Di più. Si può addirittura pensare che essa sia stata fondata dagli atlantidi con lo scopo ultimo di costruire almeno la piramide cosiddetta di Cheope. Essa, infatti, insieme alle altre due, si trova in un luogo particolare rispetto all'insieme delle terre emerse. "E' stato infatti calcolato che la Grande piramide di Cheope poggia al centro esatto della massa terrestre, cioè all'incrocio fra il meridiano e il parallelo che 'coprono' la maggior porzione di terra." (R.Giacobbo e R.Luna in Chi ha veramente costruito le piramidi e la Sfinge). Possibile che sia solo un caso che la più grande civiltà dell'antichità, della cui esistenza nessuno dubita, sia sorta in una regione tanto perticolare? Si dice comunemente che l'artefice della civiltà egizia sia il Nilo con il suo particolare regime alluvionale. Ma esso potrebbe anche costituire un problema irrisolvibile senza un adeguato bagaglio di conoscenze tecniche e scientifiche. Che cosa dunque gli atlantidi hanno voluto testimoniare?