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L'alchimia, così spesso bistrattata dalla scienza ortodossa, al più considerata come primitivo aspetto della chimica nascente, riveste, per coloro che si interessano della Verità, dignità di scienza: scienza nascosta, ermetica, questo sì, ma pur sempre un vero e proprio sapere, con i suoi postulati e teorie, con le sue dimostrazioni di laboratorio.

Ma, proprio perché ermetica, nasconde nelle sue allegorie ed operazioni significati da scoprire, simboli oscuri al non iniziato. E ciò le ha valso l'accusa, ad essa spesso rivolta, di ciarlataneria. Questo nel mondo profano!

Le società di tipo iniziatico peraltro ne hanno sempre ammesso il valore intrinseco e, se pure a volte misconosciuta nella sua reale essenza, ne hanno saputo apprezzare simboli e formule.

Parrà strano che, in ambito esoterico, si parli di misconoscenza nei confronti dell'Alchimia. Ma, d'altronde, se si vuole approfondire il discorso della Verità assoluta, occorre aver salde le premesse delle poche certezze che si ha. Ed è certo che l'Alchimia, scienza che studia i fenomeni soprasensibili, che apre le porte di conoscenze misteriche e produce il risveglio totale dell'essere, è talmente ermetica che, a causa della propria divina natura, solo coloro che ne hanno conquistato le chiavi ne conoscono il mistero.

Infatti, solo con esse è possibile interpretarne i simboli, sapere il vero senso delle sue operazioni.

E chi, fra noi, è talmente stolto da asserire di esserne padrone? o così presuntuoso da ritenere rigenerata la propria natura umana?

È vero che tanti ritengono di conoscere il Secretum Secretorum (il Segreto dei Segreti), ma è proprio ad essi che dobbiamo la triste nomea che l'Alchimia ha raccolto nei secoli. Nessun Filosofo ha mai parlato chiaro in proposito e ogni suo scritto è stato una ri-velazione del mistero. Non sta forse scritto che non esistono segreti che non possano essere svelati da colui che è ricco agli occhi del Cielo? E di quali segreti si parla, se non di quelli che, per la loro intrinseca natura, non sono suscettibili di essere detti, proprio perché presuppongono la capacità dell'adepto di possederne le chiavi?

Ci troviamo quindi in un circolo vizioso. Le chiavi non possono essere rivelate e senza chiavi l'uomo non può procedere. Che fare allora? È dunque preclusa all'uomo tale via?

A tutta prima sembrerebbe di sì, e lo dimostrano i profani che hanno così spesso pontificato a sproposito. Ma i Filosofi dicono che si può. La Scienza Ermetica ne promette le chiavi a coloro che ne siano degni: e lo stesso avviene in tutte le società iniziatiche, perché, già, parrebbe che questo Secretum Magnum sia la medesima conoscenza nascosta che anima ogni Fratellanza che si rivolge al Vero, al sacro significato della nostra esistenza.

Ciao [SM=g27817]