Scritto da: Venetus 07/12/2005 14.02
Non c'è da stupirsi...
Molti Gnostici accettavano la reincarnazione.
E' anche insegnata nella tradizione Orientale, se si fa una sintesi tra Occidente e Oriente si può comprendere meglio:
Oriente/Occidente
Già nell'antichità l'erudito Diogene Laerzio poneva la relazione fra la filosofia orientale e la tradizione europea. Coincidenze e somiglianze sono infatti frequenti,almeno fino a quando,presso i filosofi presocratici,prevalsero in occidente concezioni monistiche della realtà molto vicine a quella dell'antica sapienza indiana e cinese. Solo con Platone diverrà chiaro il diverso indirizzo del pensiero occidentale,contrassegnato dal dualismo,prima platonico( fra idee e le apparenza sensibile ),poi cristiano ( fra spirito e corpo ) e infine in epoca moderna, scientifico-cartesiano cioè fra mente e materia. Per spiegare le iniziali coincidenze gli antichi commentatori ipotizzarono frequenti viaggi in Oriente da parte dei primi filosofi,ma sitrattava quasi sempre di evidenti aggiunte propagandistiche per aumentare il carisma degli antichi maestri. In realtà i greci,anche se sapevano dell'esistenza di un'antica e sapienza Orientale,non ne conoscevano le dottrine specifiche, così oggi è largamente accettata l'idea di Diogene Laerzio,secondo il quale,in qualsiasi caso la filosofia occidentale mostrò già ai suoi inizi una sua propria specificità sintetizzata nella conquista della nozione di logos,l'intelligenza razionale-discorsiva. Al dì là di ogni suggestiva analogia tematica, l'atteggiamento puramente razionalistico è tipico ed esclusivo della scienza occidentale. Esistono tuttavia impressionanti affinità fra alcune teorie dei filosofi presocratici e l'insegnamento di alcuni maestri orientali,come la dottrina dell'unità dei contrari di Eraclito per esempio e il Taoismo, la religione -filosofia fondata da Lao Tze.Entrambi amarono lo stesso stile conciso,detto oracolare per la sua forte ambiguità. Eraclito fu nominato l'Oscuro,perchè scriveva apposta solo brevi frasi fortemente enigmatiche,la stessa cosa faceva Lao tze : il suo Tao-Dejing( il libro della vita e della virtù)è composto di soli cinquemila caratteri ideografici,ed è strutturato anch'esso per aforismi,massime,brevi sintesi, con grande gusto per la loro formulazione paradossale, come non citare per esempio questa famosa << Il Tao che può essere chiamato Tao non è il vero Tao. Se il suo nome può essere pronunciato non è il suo vero nome. Ciò che è senza nome è il principio del cielo e della terra >> , Tanto che ha volte è molto difficile stabilire se una massima appartiene a uno a all'altro filosofo. Eraclito dice << Congiungimenti sono l'intero e il non intero,il concorde e il discorde, l'armonico e il disarmonico: da tutte le cose l'uno,e dall'uno tutte le cose >>, Tale pensiero può in effetti essere usato per spiegare la natura del simbolo del Tao. Proprio in questo caso, si può dimostrare come3 formulazioni analoghe possono essere state raggiunte per vie del tutto indipendenti. Eraclito e Lao Tze infatti,erano contemporanei, cioè vissero entrambi tra il VI e il V secolo e quindi fra i due non può esservi stato alcun tipo di relazione o dipendenza.
Secondo i biografi greci i primi filosofi avrebbero tratto le loro intuizioni tramite viaggi in Oriente e per la sua credenza nella reincarnazione Pitagora fu rappresentato anche con attributi orientali ( turbante e barba lunga ) Il ciclo delle reincarnazioni( di sicura derivazione orientale ) è la dottrina della metapsicosi ( reincarnazione dell'anima ),ancora oggi professata dal buddismo e dall'induismo,arrivò in occidente tramite l'Orfismo e fu professata da Plotino e dallo stesso Pitagora, che indicò le sue precedenti reincarnazioni fino a risalire al capostipite, il dio Apollo che come ben sappiamo è analogo a tutte le altre divinità associate a Tiphareth la sfera del sole a cui naturalmente appartiene il nostro Gesù.