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Ricordare le vite passate

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  • Lucifero
    00 06/12/2005 17:01

    «Un discepolo: "Maestro, perché non posso ricordare le mie incarnazioni passate?"
    "Di solito è meglio così", rispose il Maestro sorridendo. "La gente si scoraggerebbe se conoscesse tutte le cose che ha fatto male nel passato! Dio dà loro un'opportunità di provare ancora, senza quelle false ipnosi che sono i loro errori.
    "E meno si è attaccati al corpo", continuò, "specialmente durante la meditazione profonda, tanto più chiaramente si ricordano le vite passate e tutto quello che abbiamo fatto in ognuna di esse"».

    Ciao [SM=g27817]

  • Venetus
    00 06/12/2005 20:53
    Non credo nella reincarnazione. Più che alla reincarnazione, preferisco pensare che esistano dei ricordi che il nostro corpo (o forse la nostra mente) "tengono" che appartengono ai nostri antenati.
  • Lucifero
    00 07/12/2005 13:10
    Re:

    Scritto da: Venetus 06/12/2005 20.53
    Non credo nella reincarnazione. Più che alla reincarnazione, preferisco pensare che esistano dei ricordi che il nostro corpo (o forse la nostra mente) "tengono" che appartengono ai nostri antenati.



    Non è questione di credere o no ! [SM=g27817] Chi crede non sa,la nostra anima è pellegrina e si trascina dietro il Karma dell'incarnazione precedente,purtroppo non è qualcosa che si possa provare,non possono esservi prove per dimostrare la teoria della reincarnazione.Chi ha capito la religione,non ha più un atteggiamento aggressivo contro gli errori delle comunità umane,ma se ne serve come sfondo rituale per il proprio cammino.E' in base a questi ragionamenti che dovrebbe essere svolta la tematica << reincarnazione e cristianesimo >>. La chiesa ufficiale cristiana rifiuta la teoria della reincarnazione, ad eccezione della comunità cristiana che si orienta in base agli insegnamenti di Rudolf Steiner,divenendo così un esempio di come la dottrina cristiana possa conciliarsi con quella della reincarnazione. Sebbene difficilmente dimostrabile,molte cose fanno pensare che la fede nella reincarnazione fosse ritenuta cosa ovvia all'epoca di Cristo e anche nei primi secoli dopo di lui. Solo intorno all'anno 533, nel corso del Concilio Ecumenico svoltosi sotto l'imperatore Giustiniano,la dottrina della reincarnazione fu rifiutata "Sia maledetto chi insegna la dottrina della preesistenza dell'anima e la sua mostruosa restaurazione". Pare che a quel punto la Sacra Scrittura sia stata ripulita dai testi accennanti alla reincarnazione. Per essere completamente sicuri di queste affermazioni bisognerebbe consultare la Biblioteca Vaticana, tuttavia esistono ancora alcuni brani dell Bibbia che, pur non essendo sufficienti a dimostrare che la reincarnazione fa parte della dottrina cristiana, mostrano senza ombra di dubbio che il pensiero della reincarnazione era un tempo parte integrante e naturale delle concezioni dei discepoli di Cristo. In tutti gli evangelisti troviamo dei passi relativi al problema se Giovanni Battista fosse la reincarnazione di Elia. Leggiamo in Marco 8, 27: << Poi Gesù coi suoi discepoli se ne andò verso le borgate di Cesarea di Filippo; e cammin facendo domandò ai suoi discepoli "chi dice la gente ch'io sia?" ed essi risposero:" Gli uni Giovanni Battista; altri Elia; ed altri uno dei profeti"
    Si confronti a questo proposito Matteo 16, 13-16. In Matteo 17,versetto 10,leggiamo poi:<> . Si confronti ora anche Marco 9, 11. Matteo 11,versetto 13,dice: << poichè tutti i profeti e la legge hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare,egli è l'Elia che doveva venire. Chi ha orecchi, oda >>. Questo problema di Elia che ritroviamo in tutti i Vangeli diviene comprensibile solo alla luce della reincarnazione. Questo vale per il brano seguente del Vangelo di Giovanni 9,1 : << e passando vidi un'uomo,ch'era cieco dalla nascita. E i suoi discepoli lo interrogarono dicendo"Maestro,chi ha peccato,lui o i suoi genitori,perchè sia nato cieco?" Gesù rispose" Né lui peccò,né i suoi genitori; ma è così affinchè le opere di Dio siano manifestate a lui" >>. La domanda se la causa della cecità acquisita fin dalla nascita fosse da ricercarsi nel peccato proprio o in quello dei genitori,esige per forza che si creda nella reincarnazione. E questa credenza non è modificata affatto dalla risposta di Gesù, che non pone in dubbio la liceità della domanda,ma semplicemente fa rivelare un'altro aspetto,non previsto dalla domanda stessa. Ancora più numerose e chiare sono le espressioni di molti padri della chiesa sul tema della reincarnazione. Schmidt nel suo libro "Non viviamo una volta sola" ha raccolto molte citazioni di questo tipo. Ne riporto qualcuna.. Scrive per esempio Origene. " se si vul sapere come mai l'anima umana una volta obbedisce al bene, e un'altra volta al male, bisogna ricercare le cause in una vita che precede la vita attuale. Ognuno di noi consapevolmente o inconsapevolmente, anela di raggiungere la perfezione attraverso le successioni continue delle vite. Noi siamo costretti a vivere vite sempre nuovi e sempre migliori sia sulla Terra che su altri mondi. La nostra dedizione a Dio, che dovrebbe purificarci da ogni male, significherebbe la fine delle rinascite. Altri padri della chiesa si sono espressi chiaramente a favore della dottrina della reincarnazione ne cito alcuni : S.Giloramo, Clemente d'Alessandria, Gregorio di Nissa, Ruffino, S Ilario, Filone, Nemesio e altri.
    L'Arcivescovo Louis Pasavali scrive così "Io sono del parere che sarebbe un notevole passo avanti se si potesse aderire apertamente alla teoria della reincarnazione, cioè della rinascita sia sulla Terra che su altri pianeti, perchè in questo modo sarebbe possibile risolvere molti enigmi che che oggi opprimono la spirito e la mente degli uomini come una nebbia impenetrabile"
    Le citazioni che ho qui riportate non devono far pensare che si desideri dimostrare che la reincarnazione è parte integrante della dottrina Cristiana. Ognuno potrà trovare citazioni e passaggi per convalidare la sua opinione qualunque essa sia. Io non credo affatto che la reincarnazione possa essere sostenuta coi passi della Bibbia.E' molto più importante cercare di analizzare seriamente se il patrimonio Cristiano di pensiero sia conciliabile con la reincarnazione oppure no. Comunque ritengo che un'analisi scevra da pregiudizi non troverà oppositori. Il singolo individuo quindi non dovrà più essere posto di fronte alla scelta se restare cristiano o credere alla reincarnazione. Il vero Cristianesimo richiede sempre il coraggio di seguire la via della propria coscienza indipendentemente dai punti di vista correnti...e a questo pricipio è rimasto fedele fino ad oggi. Gli "Scribi" fin da allora non erano affatto i migliori amici di Gesù Cristo.
    Dato che alla molteplicità deve seguire l'unità, tutte le considerazioni che sono state fatte devono confluire in una'unica via. E l'esoterismo è una via che deve essere seguita se si vuol raggiugere lo scopo,e dopo tutte queste considerazioni teoriche ci si può chiedere che cosa si debba fare concretamennte per non rimanere ancorati alla semplice e sterile osservazione e per percorrere invece effettivamente la via esoterica(La scienza del vero Sé) nessuno credo abbia già le risposte pronte; chi però si accontenta delle indicazioni,troverà più di quanto possa personalmente elaborare. Perchè non esiste nulla che non possa fornire indicazioni per raggiunger la méta. Come un bambino che non sa leggere non è in grado di assimilare tutte le informazioni scritte,così avviene per noi uomini. Anche noi dobbiamo imparare a leggere le lettere della realtà, per poter riconoscere che tutto ciò che è visibile è solo un simbolo, una cifra che sta al posto di idee superiori. E questo modo di leggere e di pensare dovrebbe essere appreso come il leggere e lo scrivere abituali.

    Ciao [SM=g27817]

  • Venetus
    00 07/12/2005 14:02
    Non c'è da stupirsi...

    Molti Gnostici accettavano la reincarnazione.
  • Lucifero
    00 07/12/2005 16:39
    Re:

    Scritto da: Venetus 07/12/2005 14.02
    Non c'è da stupirsi...

    Molti Gnostici accettavano la reincarnazione.



    E' anche insegnata nella tradizione Orientale, se si fa una sintesi tra Occidente e Oriente si può comprendere meglio:

    Oriente/Occidente

    Già nell'antichità l'erudito Diogene Laerzio poneva la relazione fra la filosofia orientale e la tradizione europea. Coincidenze e somiglianze sono infatti frequenti,almeno fino a quando,presso i filosofi presocratici,prevalsero in occidente concezioni monistiche della realtà molto vicine a quella dell'antica sapienza indiana e cinese. Solo con Platone diverrà chiaro il diverso indirizzo del pensiero occidentale,contrassegnato dal dualismo,prima platonico( fra idee e le apparenza sensibile ),poi cristiano ( fra spirito e corpo ) e infine in epoca moderna, scientifico-cartesiano cioè fra mente e materia. Per spiegare le iniziali coincidenze gli antichi commentatori ipotizzarono frequenti viaggi in Oriente da parte dei primi filosofi,ma sitrattava quasi sempre di evidenti aggiunte propagandistiche per aumentare il carisma degli antichi maestri. In realtà i greci,anche se sapevano dell'esistenza di un'antica e sapienza Orientale,non ne conoscevano le dottrine specifiche, così oggi è largamente accettata l'idea di Diogene Laerzio,secondo il quale,in qualsiasi caso la filosofia occidentale mostrò già ai suoi inizi una sua propria specificità sintetizzata nella conquista della nozione di logos,l'intelligenza razionale-discorsiva. Al dì là di ogni suggestiva analogia tematica, l'atteggiamento puramente razionalistico è tipico ed esclusivo della scienza occidentale. Esistono tuttavia impressionanti affinità fra alcune teorie dei filosofi presocratici e l'insegnamento di alcuni maestri orientali,come la dottrina dell'unità dei contrari di Eraclito per esempio e il Taoismo, la religione -filosofia fondata da Lao Tze.Entrambi amarono lo stesso stile conciso,detto oracolare per la sua forte ambiguità. Eraclito fu nominato l'Oscuro,perchè scriveva apposta solo brevi frasi fortemente enigmatiche,la stessa cosa faceva Lao tze : il suo Tao-Dejing( il libro della vita e della virtù)è composto di soli cinquemila caratteri ideografici,ed è strutturato anch'esso per aforismi,massime,brevi sintesi, con grande gusto per la loro formulazione paradossale, come non citare per esempio questa famosa << Il Tao che può essere chiamato Tao non è il vero Tao. Se il suo nome può essere pronunciato non è il suo vero nome. Ciò che è senza nome è il principio del cielo e della terra >> , Tanto che ha volte è molto difficile stabilire se una massima appartiene a uno a all'altro filosofo. Eraclito dice << Congiungimenti sono l'intero e il non intero,il concorde e il discorde, l'armonico e il disarmonico: da tutte le cose l'uno,e dall'uno tutte le cose >>, Tale pensiero può in effetti essere usato per spiegare la natura del simbolo del Tao. Proprio in questo caso, si può dimostrare come3 formulazioni analoghe possono essere state raggiunte per vie del tutto indipendenti. Eraclito e Lao Tze infatti,erano contemporanei, cioè vissero entrambi tra il VI e il V secolo e quindi fra i due non può esservi stato alcun tipo di relazione o dipendenza.
    Secondo i biografi greci i primi filosofi avrebbero tratto le loro intuizioni tramite viaggi in Oriente e per la sua credenza nella reincarnazione Pitagora fu rappresentato anche con attributi orientali ( turbante e barba lunga ) Il ciclo delle reincarnazioni( di sicura derivazione orientale ) è la dottrina della metapsicosi ( reincarnazione dell'anima ),ancora oggi professata dal buddismo e dall'induismo,arrivò in occidente tramite l'Orfismo e fu professata da Plotino e dallo stesso Pitagora, che indicò le sue precedenti reincarnazioni fino a risalire al capostipite, il dio Apollo che come ben sappiamo è analogo a tutte le altre divinità associate a Tiphareth la sfera del sole a cui naturalmente appartiene il nostro Gesù.