Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.

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La religione Bahai

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  • Ljub@
    00 04/12/2005 14:48
    Bahá'u'lláh, il Cui nome in arabo significa "La Gloria di Dio", nacque il 12 novembre 1817 a Teheran. Figlio di un facoltoso ministro, Mirzá Buzurg-i-Nurí, ebbe il nome di Husayn-'Alí e la Sua famiglia poteva vantare ascendenze fino alle grandi dinastie del passato imperiale dell'Iran; ebbe un'infanzia principesca, ricevendo un'ottima educazione culturale.

    Nell'ottobre 1835, Bahá'u'lláh prese in moglie 'Asíyih Khánum, figlia di un altro nobile, da cui ebbe tre figli.

    Bahá’u’lláh rinunciò alla carriera ministeriale a Lui aperta nel governo e scelse, invece, di devolvere le Sue energie ad azioni filantropiche che Gli valsero, fin dei primi anni quaranta, l’appellativo di "Padre dei Poveri". Questa esistenza privilegiata finì bruscamente dopo il 1844, quando divenne uno dei principali sostenitori del movimento Bábí.

    Il movimento Bábí, precursore della Fede Bahá’í, si diffuse in Iran come un turbine e provocò dalla classe clericale una intensa persecuzione. Dopo l’esecuzione capitale del suo Fondatore, il Báb, Bahá’u’lláh fu arrestato e portato a piedi ed incatenato, a Teheran. Membri influenti della corte e del clero richiesero la Sua condanna a morte.

    Bahá’u’lláh, comunque, fu protetto sia dalla Sua reputazione personale e dal rango della famiglia, sia dalle proteste delle ambasciate occidentali.

    Fu perciò gettato nel famoso "Buco Nero", in persiano il Siyah-Chal, una zona remota e isolata del carcere. Le autorità speravano così di provocarne la morte. Al contrario, la segreta divenne il luogo di nascita di una nuova rivelazione religiosa.

    Bahá’u’lláh passò in prigione quattro mesi, durante i quali meditò sulla grandezza della Sua missione. "Non ero che un uomo come gli altri, addormentato nel Mio letto, quand’ecco le brezze del Gloriosissimo furono alitate su di Me, e Mi insegnarono la sapienza di tutto ciò che è stato" scrisse più tardi. "Questo non proviene da Me, ma da Uno Che è Onnipotente e Onnisciente. Ed Egli mi ingiunse di levare la voce fra terra e cielo..."


    L'Esilio
    Dopo il rilascio, Bahá’u’lláh fu bandito dalla Sua terra natale e iniziò quarant’anni di esilio, prigionia e persecuzioni. Prima fu inviato nella vicina Baghdad e, dopo circa un anno, partì per le selvagge montagne del Kurdistan, dove visse completamente solo per circa due anni. Trascorse il tempo meditando sulle implicazioni del compito a cui era stato chiamato. Questo periodo ricorda il ritiro adottato dai Fondatori delle altre grandi religioni mondiali, le peregrinazioni del Buddha, i quaranta giorni e le quaranta notti che il Cristo passò nel deserto, e l’appartarsi di Maometto nella caverna sul monte Hira.

    Nel 1856, a seguito della pressante richiesta dei Bábí esiliati, Bahá’u’lláh ritornò a Baghdad. Sotto la Sua rinnovata guida, la statura della comunità bábí crebbe e la reputazione di Bahá’u’lláh quale capo spirituale si diffuse per tutta la città. Temendo che il Suo successo potesse riaccendere la fiamma del movimento in Iran, il governo dello Scià fece pressioni ed ottenne che le autorità ottomane lo esiliassero in un luogo più remoto. Nell’aprile 1863, prima di lasciare Baghdad, Bahá’u’lláh ed i Suoi seguaci, dal 21 aprile al 2 maggio, si accamparono in un giardino sulle rive del Tigri, dove rese noto ai bábí in Sua compagnia ch’Egli era il Promesso preannunciato dal Báb e da tutte le sacre scritture del mondo.Il Giardino fu conosciuto col nome di "Ridván" che in arabo significa Paradiso. L’anniversario di quei dodici giorni è celebrato nel mondo bahá’í col nome di festa di Ridván, che è quella più gioiosa.

    Il 13 maggio 1863 Bahá’u’lláh partì da Baghdad per Costantinopoli, la capitale dell’impero, accompagnato dalla Sua famiglia e da amici prescelti. Era divenuto un personaggio amato e molto popolare. Testimoni oculari hanno descritto la Sua partenza con parole assai commosse, mettendo in risalto le lacrime di molti spettatori e i tributi riconosciutiGli dalle autorità.

    Dopo aver trascorso quattro mesi a Costantinopoli, Bahá’u’lláh fu inviato, virtualmente prigioniero, ad Adrianopoli (l’attuale Edirne), ove giunse il 2 dicembre 1863.

    Durante i cinque anni che vi trascorse, la Sua fama continuò a crescere, attraendo l’intenso interesse di studiosi, ufficiali governativi e diplomatici. Per favorire il cambiamento dell’umanità, esortò i capi della Terra a perseguire la giustizia, levò un appello perché facessero sforzi collettivi per il disarmo e li invitò a riunirsi per formare una specie di federazione di nazioni. Soltanto agendo collettivamente contro la guerra, disse, si sarebbe potuta raggiungere una pace durevole.

    Le continue agitazioni degli oppositori fecero sì che il governo turco inviasse gli esiliati ad Akká, colonia penale nella Palestina Ottomana. Akká era la fine del mondo, l’ultima destinazione per i peggiori assassini, ladri incalliti e politici dissidenti. Città circondata da mura, con strade fetide e cose cadenti, non aveva alcuna sorgente d’acqua fresca e l’aria, nella tradizione popolare, era considerata così impura che un uccello volandovi sopra, sarebbe caduto morto.


    Bahá’u’lláh e la Sua famiglia arrivarono in questo luogo, ultima tappa del Loro esilio, il 31 agosto 1868. Egli avrebbe trascorso il resto della Sua vita, altri ventiquattro anni, ad Akká e dintorni. Gli esiliati, dipinti come eretici pericolosi, dovettero fronteggiare l’animosità degli altri cittadini e perfino i bambini, quando si avventurarono fuori, erano scherniti e presi a sassate. Col passare del tempo, comunque, lo spirito degli insegnamenti di Bahá’u’lláh sopraffece sia la bigotteria che l’indifferenza finché molte autorità civili e religiose della città, dopo aver esaminato i principi della Fede, divennero devoti ammiratori. Come a Baghdad e ad Adrianopoli, la statura morale di Bahá’u’lláh si guadagnò rispetto, ammirazione e perfino autorità sulla comunità cittadina.

    Ad Akká fu scritta l’opera più importante di Bahá’u’lláh. Conosciuta tra i bahá’í con il suo titolo in persiano, il Kitab-i-Aqdas (Il Libro Santissimo), traccia le leggi essenziali ed i principi che i Suoi seguaci devono seguire e pone le basi per l’amministrazione bahá’í. Nei tardi anni ’70, fu riconosciuta a Bahá’u’lláh la libertà di spostarsi al di fuori delle mura cittadine e i Suoi seguaci furono in grado di incontrarLo in relativa pace e tranquillità. Stabilì la Sua residenza in una villa abbandonata e fu in grado di dedicarSi ulteriormente allo scrivere. Morì il 29 maggio 1892. I Suoi resti mortali furono messi a riposare in una stanza con giardino adiacente alla villa restaurata, oggi conosciuta come Bahjí. Questo luogo, è per i bahá’í, il luogo più sacro della terra.
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    Claudio Cava
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    Utente Gold
    00 04/12/2005 15:49

    Mi sono permesso di spostare il thread e di modificarne il titolo, in quanto nn si tratta di un movimento ma di una religione rivelata e universalmente riconosciuta.

    Ciao
    Claudio





    “Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
    Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
  • Ljub@
    00 04/12/2005 21:39
    Hai ragione, Claudio....in effetti c'è un'enorme differenza tra religione e movimento religioso...ho preso un granchio, e quest'errore non è da me. Sarà la senilità precoce? [SM=g27818] Non sapevo inoltre che andasse postato nel settore religioni abramitiche...
    Grazie...e scusa...
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    Claudio Cava
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    Utente Gold
    00 04/12/2005 21:45
    Re:
    Scritto da: Ljub@ 04/12/2005 21.39

    Hai ragione, Claudio....in effetti c'è un'enorme differenza tra religione e movimento religioso...ho preso un granchio, e quest'errore non è da me. Sarà la senilità precoce? [SM=g27818]


    Ma figurati, son cose che capitano ...

    Non sapevo inoltre che andasse postato nel settore religioni abramitiche...

    Tale e'. [SM=g27822]

    Aggiungo che in un secolo e mezzo e' diventata la seconda religione al mondo per diffusione, e questo nonostante l' assoluto divieto di proselitismo. [SM=g27823]

    Ciao
    Claudio




    [Modificato da Claudio Cava 04/12/2005 21.46]



    “Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
    Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
  • Ljub@
    00 05/12/2005 13:00
    Il loro credo spirituale


    La religione Bahai è un culto semplice ma allo stesso tempo ampio, che investe vari lati della vita umana. Possiamo dire che nel cuore di questo culto c’è sicuramente il concetto di unità, verso cui si incammina la razza umana, aiutata dai vari messaggeri che Dio ha inviato, a partire da Abramo per arrivare all’apice appunto con Bahà ‘u’llah. Questi messaggeri hanno preparato la strada dando le varie direttive, le quali inserite ovviamente nei loro contesti storico-culturali, hanno apportato ognuno delle modifiche indispensabili alla preparazione dell’umanità verso una nuova era.

    Anche per questa religione, l’essere umano è composto di anima e corpo. L’essenza corporea presente sulla terra, cresce e si sviluppa attraverso la relazione dell’individuo con Dio, rafforzata dalla preghiera, dallo studio delle scritture, dalla disciplina morale e dal servizio all’umanità

    Il Bahà ‘u’llah ha vietato il proselitismo aggressivo, e tecniche propagandistiche intente ad inculcare una qualsivoglia verità imposta, ma ogni fedele è tenuto, qualora vedesse segni di interessamento, a parlare con serenità della propria fede e ad insegnare, nel pieno rispetto, i principi a cui si attiene. Ciò viene fatto ad esempio durante i fire-sides, termine che indica una riunione in casa di un fedele, durante il quale si offre anche, in un clima conviviale, un semplice rinfresco.
    Le comunità bahá’í a volte, volendo diffondere più ampiamente i principi del messaggio di Bahá’u’lláh, tengono grandi incontri pubblici, acquistano spazi pubblicitari o cercano il supporto di stampa e mass media.
    Il cuore degli insegnamenti etici di Bahá'u'lláh si trova in un piccolo libro intitolato "Le Parole Celate", una compilazione di aforismi risalenti ai primi giorni della Sua missione. Bahá'u'lláh descrive questa opera come un distillato della guida spirituale contenuta nelle successive rivelazioni di Dio.
    La principale esposizione del Suo messaggio dottrinale è contenuta nel libro intitolato "Kitab-I-Iqán" (Il Libro della Certezza). Nell'esporre il panorama completo dello scopo Divino, tratta i grandi problemi che sono sempre stati al centro della vita religiosa: Dio, la natura dell'umanità, lo scopo dell'esistenza e la funzione della Rivelazione.

    Molto importante è la festa del 19° giorno, così chiamata appunto perché avviene ogni 19 giorni, momento di incontro in cui si prega, si leggono brani delle scritture, comprese quelle delle altre religioni, si parla degli “affari interni” e della gestione amministrativa, ed infine si conclude con un momento di socializzazione.
    I Bahai, secondo le stime del 1991, risalgono a 5.000.000.
    Hanno i loro templi, entro cui non si svolgono né sermoni, nè riti, o cerimonie varie,.
    Ogni loro tempio, pur cambiando nella struttura estetica, ha una cupola e 9 entrate.
    Il primo fu costruito in Russia, nella città di Ashkhabad, nell'Asia Centrale. Completato intorno al 1908, servì alla comunità bahá'í di quell'area fino al 1938, quando fu espropriato dal governo sovietico. L'edificio fu demolito nel 1962 dopo essere stato fortemente danneggiato da un terremoto.

    E’ difficile classificare forse, secondo i nostri canoni, questa fede con il termine religione, in quanto, vista l’assenza di riti, di paramenti sacri, può far pensare ad un’asettica congrega di idealisti, in cerca della solita utopia, colorata stavolta di sincretismo religioso, e credo sinceramente, che tra le religioni, sia…la meno “religiosa” in assoluto, se consideriamo l’aspetto esteriore, ovviamente.
    Però, mi commuove vedere come ci siano persone che invece di gridare all'eretico ogni qual volta si incontra una fede diversa dalla propria, hanno rinunciato a fare crociate, e invece di dirti...TU hai torto, ti dicano...."noi crediamo questo, ma sicuramente anche quello in cui credi tu è valido e merita rispetto."

    Mi permetto però una piccola nota personale; il mio interesse verso questa religione ha una motivazione sentimentale. Nel 1994 mi trovavo ad Haifa, Israele, quando vidi per la prima volta in vita mia, un tempio Bahai, circondato da giardini meravigliosi, degni delle migliori fiabe di Mille e una notte. Mi staccai dal resto del gruppo e rimasi incantata da quel paesaggio, tanto che mi rimase nel cuore, per tutto questo tempo.
    Guardatelo, è....uno spettacolo mozzafiato... [SM=g27838]
    www.viaggiarechepassione.it/viaggi/israele/israele043.htm

    Un abbraccio
    ljuba