00 15/09/2005 09:04

Viaggio dell'anima.
La teoria del mondo delle idee,tema centrale nel sistema di Platone,trovò il necessario complemento nella dottrina dell'anima e del suo viaggio nel mondo iperuranico. Facendo propria la dottrina della metapsicosi già professata dall'Orfismo e da Pitagora(e ancora oggi dal Buddismo e dal'Induismo).Platone affermò l'esistenza di un principio spirituale,l'anima appunto che preesiste al corpo e sopravvive alla sua morte,in vista di una nuova incarnazione. L'anima Platonica è un'entità immortale,ma non personale(come vuole il Cristianesimo),poichè nel corso della sua esistenza aderisce non a un solo individuo,ma a innumerevoli. Durante il tempo che trascorre libera dalla materia,fra una reincarnazione e l'altra,essa ha la possibilità di una diretta conoscenza del mondo soprannaturale,apprendendo così la vera realtà del mondo delle idee. Quest'esperienza fu descritta da Platone nel fedro con il mito della biga alata: l'anima è come un'auriga che guida una coppia di cavalli,di cui uno bianco ed eccellente,esprime la tensione dell'anima alla spiritualità(verso l'alto),l'altro nero e pessimo,rappresenta la tendenza dell'anima verso il basso,ossia verso la dimensione materiale e istintuale. Sebbene l'auriga(la parte razionale dell'anima,attratto dalla perfetta bellezza del mondo ideale,tende di indirizzare il carro verso l'alto,la sua opera è resa difficile dalle opposte tendenze dei cavalli,così che egli può solamente intravedere le idee,e solamente per poco tempo. Il mito suggerisce prima di tutto una spiegazione delle differenze tra i tipi di umani: l'anima che ha contemplato il mondo iperuranico più a lungo darà luogo,una volta incarnatosi alla figura di un uomo saggio; viceversa delle anime che hanno potuto osservare di meno si svilupperanno uomini via via sempre più negativi. Platone sottolinea l'aspetto inatistico della sua dottrina,gli uomini migliori sono tali fin dalla nascita.
Il mito suggerisce inoltre la possibilità di un premio o di un castigo dopo la morte: infatti le anime più avvantaggiate( dotate di un cavallo bianco più potente secondo il mito) sono quelle provenienti da un'esperienza corporea eticamente valida. Esiste quindi una circolarità del processo,perchè la qualità superiore superiore di alcuni esseri umani dipende dalle virtù della loro anima nelle vite precedenti.
Questo circolo virtuoso ha come limite finale la possibilità come limite finale la possibilità per l'anima di sfuggire al ciclo delle reincarnazioni. La vera realtà dell'uomo,infatti risiede nella sua anima,di cui il corpo è solo un carcere. L'installazione in un nuovo corpo è per l'anima una forma di degradazione: L'evento traumatico della rinascita in un essere umano implica l'oblio delle idee eterne( nel mito l'anima al momento del parto,beve l'acqua del fiume Lete,che offusca la coscienza),la verità tuttavia non è persa per sempre,sopravvive nella profondità dell'anima e può essere richiamata alla coscienza tramite la sensazione. In questo ricordo ( anamnesi ),consiste la coscienza.
Nel Fedro Platone descrisse le peregrinazioni dell'anima nel mondo iperuranico utilizzando la simbologia( mitica e artistica ) dell'auriga del carro e dei cavalli.Il tema del viaggio nei cieli sul carro divino( di fuoco ) era già presente nei culti solari e nei misteri dedicati a Mitra. La stessa metafora rappresenta l'ascensione del profeta Elia su un carro di fuoco. La metafora che pone in relazione il progresso della conoscenza con un viaggio era già stata usata da Parmenide,il quale nel suo poema filosofico aveva descritto il percorso della falsa opinione al vero sapere come un'effettivo itinerario compiuto dal sapiente.Nell'arte classica il tema della guida del carro è molto frequente e dotato di un preciso significato,l'aur4iga simbolo del dominio sulle passioni e sugli istinti( l'animalità dei cavalli) rappresentano le diverse componenti della personalità umana. [SM=g27823]

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