siete ancora qui a parlare di omosessualità ? Ecco forse uno dei motivi per cui l'italia è ancora il fanalino di coda di tutta l'Europa,già la Spagna ci ha sorpassato alla grande e così sarà per la Grecia, dovete sapere signori miei che per essere ammessi a certe logge o sette è necessario il rito iniziatico che prevede la sodomia, anche lo stesso Gesù di cui la nostra beneamata chiesa si riempie la bocca praticava l'omosessualità nonostante egli non fosse per così dire "frocio " Il rito iniziatico era previsto anche nei tanto chiacchierati Templari, e avrei un mucchio di cose da dire ancora compreso la vera natura del peccato originale che fu di natura sessuale da parte di adam-kadmon la cui eva cioè la sua parte femminile mangiò il frutto dell'albero della conoscenza ( naturalmente l'albero della conoscenza è la parte anteriore dell'uomo ) da qui la famosa caduta nella materia. Mi ricorda la messa che lo stesso odierno papa allora monsignor Ratzinger,disse durante la messa del funerale di Papa Woityla " la paura del peccato originale ha sempre tenuto lontano l'uomo dall'albero della vita ( che non sarebbe altro che la parte posteriore dell'uomo detta secondo il linguaggio cabalistico l'Eva terrestre ). Quindi vorrei che la smettessero con questa stronzata dei eterosessuali,bisessuali e omosessuali, ognuno è solo ciò che crede di essere
E i veri malati sono quelii che dicono che questa pratica è una forma di perversione
quando la stessa chiesa dice che i rapporti sessuali per così dire etero si dovrebbero fare con il solo scopo di procreare, io ll'ho sempre chiamato " Scopare "
c'è invece chi lo continua a chiamarlo amore . Guardiamo un pò cosa ne pensano i grandi filosofi dell'amore.
Eros Tratto da "Atlante illustrato di Filosofia" di Ubaldo Nicola
La parola si traduce in italiano con "Amore",tuttavia vi sono differenze sostanziali fra il significato dei due termini. Eros per i greci era una forza primordiale della natura,quel principio di armonia universale che in ambito fisico connette la materia formando gli oggetti,in ambito sociale unisce fra loro i cittadini permettendo la nascita delle città,in ambito psicologico lega gli individui suscitando l'amicizia e quindi l'Amore. L'Amore tra due patner(l'istinto che propriamente si dice erotico)non è quindi di natura differente dalla forza che mantiene unito l'universo,dal legame che per esempio unisce il Sole e la Luna. L'eros greco non possiede dunque le connotazioni psicologiche e intimistiche connaturate dalla sensibilità moderna.
Questa mentalità traspare nel mito che considerava Eros un'entità Cosmica primordiale,uno degli dei primigeni dai quali derivano per generazioni tutti gli altri. Nel periodo arcaico,prima di fissarsi nella raffigurazione antropomorfa del bambino alato armato di arco e frecce con cui colpisce il cuore degli amanti. Eros era rappresentato con simboli fallici o non iconici, per esempio una semplice pietra( vedi il complesso megalitico di "Stonehenge" e tutti gli altri)
Il diverso modo di intendere l'Amore è sottolineato anche dalla diversa pratica sociale dell'uomo greco.La famiglia aveva per lui poco significato(era soprattutto un dovere civico)passava pochissimo tempo in casa e aveva scarse relazioni con la moglie(le donne prive di ogni diritto politico,erano socialmente emarginate,al punto di avere poche occasioni di uscire di casa.
L'amore coniugale è in genere quello che lega un maschio a una femmina(anche se ovviamente ben presenti nel quotidiano) avevano scarso peso nella cultura greca prospensa a vedervi un semplice approfondimento dell'amicizia. Vi era una notevole libertà nei costumi sessuali delle città greche: la prostituzione(femminile e maschile) era svolta in case gestite dallo Stato;il concubinato con un numero variabile di schiave era frequente e si ammettevano pratiche sessuali diverse dalle nostre. Di fatto quando i filosofi greci discutono dell'Amore
www.latinovivo.com/testintegrali/Simposio.htm
alludono sempre a una passione detta oggi "omosessuale"(ma è significativo che non vi sia in greco un termine analogo)Anche se in realtà non superò mai i confini delle ristrette classi aristocratiche(ed era anzi oggetto di riprovazione nelle altre classi)il raffinato erotismo omosessuale influenzò decisamennte le arti visive,imponendo una forte dose di effemminatezza nell'ideale della bellezza maschile.
Nella forma della pederastia pedagogica l'omosessualità era frequente nell'ambiente dei filosofi,legando fra loro con un legame erotico-intellettuale il maestro(detto in questo caso erastes,letteralmente"colui che fà l'Amore" cioè ha un ruolo attivo) e un giovane allievo( detto eromenes,"colui che riceve"),per una legge non scritta un rapporto del genere era tollerato solo fino a quando il giovane entrava in maturità,dovendo a quel punto evolversi verso una più tradizionale amicizia(l'eroe omerico Achille era l'erastes di Patroclo,Parmenide lo era di Zenone)
Certo che la grande cultura italiana è proprio andata a farsi fottere
Ciao