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induismo

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    maurizio90
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    00 03/03/2005 17:05
    L'induismo è definibile come una religione politeistica caratterizzata non solo dalla molteplicità delle figure divine, ma anche dal fatto che i fedeli si distinguono per la loro devozione a un Dio particolare. Tra gli innumerevoli dei, che sono adorati in templi a volte stupendi e immersi nella giungla, i più importanti sono Brahma, il dio creatore dell’universo, Visnu, il dio che conserva nell’essere il mondo, e Shiva, il dio che dissolve tutto.

    I libri sacri, i Veda, sono venerati da una tradizione che impone di custodirne scrupolosamente l'integrità testuale ma sono stati soppiantati nella loro funzione didattica da un'altra collezione di antichi scritti detta Smrti.

    Gli induisti credono nella reincarnazione: se un uomo si comporta male in questa vita, dopo la morte, la sua anima torna a vivere in un altro corpo per espiare i peccati commessi : solo chi onora gli dei e si comporta con carità verso gli altri uomini raggiunge la pace eterna. Infatti gli induisti credono che gli dei, in cambio di preghiere e di sacrifici, facciano dono agli uomini del sukhavati, il paradiso di felicità.

    L'induismo è noto per la rigida divisione della società in classi, - varna - alle quali si appartiene per nascita senza alcuna possibilità di sfuggire alle severe norme di una concezione gerarchica.






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    Fabiosofo
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    00 07/03/2005 16:16
    Errori riscontrati
    Caro Maurizio,da studente di Filosofia che intende fare la tesi in Religioni e Filos. dell'India mi permetterai di riscontrare alcuni errori,o imprecisioni,che hai commesso.
    1)Nel variegato panorama religioso dell'India di fronte ai Veda vi sono diverse posizioni: le scuole cosiddette ortodosse che ne riconoscono l'eterna e assoluta rivelazione ed autorità in campo religioso,gli eterodossi(tra questi i più famosi bhuddisti) che invece li considerano nè più nè meno importanti di altri testi religiosi.
    2) La Letteratura Smrti alla quale fai riferimento è quella dei giuristi Indiani che hanno ordinato la vita sociale e religiosa dell'odierna India, dai sacramenti, alla diksha(iniziazione), ai riti religiosi, ai riti domestici etc etc. Ma in verità essi non hanno MAI soppiantato i Veda,come erroneamente riporti,hanno invece dato un ordinamento giuridico-rituale alla società indiana nel suo complesso. Sulla reincarnazione e la legge del karman ci sarebbe ben altro da dire, ma per ora ti "riprendo" solo sugli errori evidenti.
    3) ERRORE GRAVE: La moderna società indiana è divisa in CASTE,non in classi(Varna). E la differenza è enorme. Le classi dei Varna(che significa letteralmente colore,in quanto gli ari arrivati in India si distinguevano ed erano tali perchè diversi dagli anari(gli indiani dell'antichità) per il loro colore appunto,e i neri anari(non-ari) erano shudra (schiavi). L'ordine gerarchico senza possibilità di uscita e regolamentato dalla nascita è quello dell'epoca Vedica (ca. 2000 anni avanti Cristo).
    Ma già prima della nascita del Bhudda(VI sec. a.C) si presente il fenomeno dei cosiddetti Shramana(gli esclusi),considerati morti viventi dai Brahmani detentori dell'rta (l'ordinamento gerarchico di natura magico-religiosa-giuridica,appunto). Questi esclusi ri rifigiuvano nelle foreste e attraverso severe pratiche ascetiche cercavano la liberazione (nella letteratura degli Aranyaka(i trattati della foresta) furono però giustificati in quanto,si disse, "interiorizzavano i riti". Allo stesso modo nelle attuali caste c'è la possibilità di essere sannyasa(o samnyasin) cioè totalmente esclusi dai doveri della propria casta, e di ricercare esclusivamente la verità suprema e la Liberazione. Tutto questo per la precisione[SM=g27823]
    Sapere Aude!
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    maurizio90
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    00 07/03/2005 16:25
    tutte le cose che ho scritto gli ho copiati in un sito..
    [SM=g27828] [SM=g27828]


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    LupoNero666
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    00 07/03/2005 19:03
    Si, in effetti erano precisazioni dovute, in ogni caso chi ha ampia conoscenza di questa Religone é invitato a venire ascrivere qualcosa!
    _________________________________

    Dalle ombre, sono affascinato dalla morte...


    Fiero Narratore
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    Fabiosofo
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    00 07/03/2005 19:51
    Si ma...
    Solo a patto che mi si faccia diventare moderatore della sezione "Religioni Orientali" [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27835]
    Grazie
    Sapere Aude!
  • kirmet
    00 08/03/2005 00:23
    SANATANA DHARMA

    Volevo aggiungere delle cose sull'induismo, o meglio il SANATANA DHARMA


    Il Sanatana Dharma (religione eterna), è una filosofia molto diffusa in India, essa condanna il sistema brutale delle caste e inoltre non si rifà ad un panteismo, ma si basa sulla filosofia Advita che stabilisce che Dio è uno solo, e che ha varie manifestazioni in piu' divinità.
    Non bisogna quindi credere che l'induismo sia una religione politeista!!! Il principio assoluto è Brhaman, poi ci sono varie figure tipo Vishnu, Krishna, Shiva, Hanuman, Ganesha eccc (potrei continuare all'infinito)..... queste non sono altro che manifestazioni diverse dello stesso Dio, principio assoluto Brhaman!!!
  • kirmet
    00 08/03/2005 00:45
    Analogie tra Cristianesimo e Sanatana Dharma
    Nel Cristianesimo abbiamo la trinita: Padre, Figlio e Spirito Santo.

    Anche nel Sanatana Dharma abbiamo la trinita: si chiama Trimurti ed è composta da: Brhama (il creatore), Visnu (il conservatore) e Shiva (il distruttore)

    Nella Bibbia si dice: "....All'inizio ci fu il verbo"

    Nel Sanatana Dharma: il simbolo Om rappresenta il suono primordiale dal quale tutto è stato creato, questo è scritto nei Veda.


    Nel Cristianesimo abbiamo il lavaggio dei piedi che simboleggia la purificazione interiore.

    Nel Sanatana Dharma: vi è la pada puja. In segno di umiltà e sottomissione all’Altissimo, gli indiani offrono ai piedi del loro Guru i prodotti che sono per loro i più preziosi. L’acqua di rosa, il latte di cocco, lo Yogurt, il burro chiarificato, il miele, l’acqua, i petali dei fiori, il latte, la pasta di sandalo, e kum kum (polvere rossa). La puja di adorazione ai piedi del Guru termina con un’offerta che consiste nel far suonare una campanella e agitare circolarmente una lampada dove brucia della canfora. Durante questo tempo, la canfora si consuma integralmente senza lasciare traccia. Questo gesto di adorazione compiuto dal devoto significa che chiede umilmente al Guru di accendere la luce divina nel fondo del suo cuore e d’annullare la sua individualità limitata affinché lui possa unirsi alla Realtà Suprema fino a che sussiste il minimo resto di ego.

    Ci sono molte altre analogie che adesso non mi vengono in mente, comunque appena posso ve ne scrivo altre.

    Che ne dite vi piace come cosa?


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    LupoNero666
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    00 08/03/2005 00:47
    Eccome, prego! Posta pure!
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    Fiero Narratore
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    Fabiosofo
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    00 08/03/2005 10:30
    India e Politeismo
    Il sistema delle caste è condannato da quasi tutte le correnti cosiddette neo-induiste,che si sviluppano tra l'800 e il 900 e tentano di riformare l'India aprendola alla modernità(in senso lato,perchè chissà qual è la vera modernità..)
    L'Advaita,che vuol dire tecnicamente Non-dualismo, è una filosofia che nasce nell'epoca Vedantica (vd. Baghavad Gita) e si sviluppa successivamente nelle scuole Vishnuite e Shivaite.
    In realtà originariamente si parla nel Vedanta più genericamente di Purusha,inteso come Uno-Tutto (che poi i sistemi teistici hanno di volta in volta assimilato a Visnu Siva o Krsna),un discorso a parte merita keval-advaita-vedanta di Shankara(800 d.C) che invece fa del Brahman-Atman impersonale l'unico Uno-Tutto. E' vero però che sempre in scuole teiste Dio ha più manifestazioni tra le quali come Brahman, ma anche qui c'è chi considera il Brahman come "qualità di Dio" e chi invece sostiene che l'Ishvara stesso sia un riflesso del Brahman impersonale. (andrebbe fatto poi il discorso della differenza qualitativa tra la semplice conoscenza e la bhakti come amore per un Dio personale,ma mi rimando ad un altro post). L'Induismo è sì un Politeismo,ma un "Politeismo complesso" che non si riduce semplicemente ad un pantheon divino. La tua posizione non è sbagliata,secondo le tue parole sei un seguace di Shankara,ma per fortuna non c'è solo quello ....
    La Trimurti va intesa non semplicemente come le 3 divinità che hai elencato ma come 3 aspetti che ogni divinità "assoluta" deve possedere.
    L'aspetto di poter creare che si personifica in Brahma (che deriva appunto dal "neutro" Brahman), quello di "conservare il mondo" e quello di "distruggerlo"(secondo la teoria ciclica dell'universo). Per quanto riguarda le analogie con il Cristianesimo,lascio a te il difficile compito(sperando che non sia semplicemente la trimurti e la trinità(banale e impreciso) e i riti di purificazione(temi universali presenti in tutta la storia delle religioni).
    Ultima cosa e scusate se insisto:come posso diventare moderatore?[SM=g27830]
    Sapere Aude!
  • kirmet
    00 08/03/2005 12:28
    Analogie tra Cristianesimo e Sanatana Dharma
    Nel Cristianesimo abbiamo la cerimonia della comunione: chi prende l'ostia si sta nutrendo della coscienza Divina rappresentata da Cristo.


    Nel Sanatana Dharma: esiste la cerimonia del Prasad, dove il devoto si nutre di biscotti o qualsiasi altro cibo che è stato offerto al Guru e che è stato benedetto.


    I Cristiani osservanti recitano un preghiera prima di mangiare, nella quale si ringrazia Dio per aver la possibilità di mangiare quel cibo (ormai è una cosa molto rara).

    Nel Sanatana Dharma: si recitano dei mantra appositi per offrire il Cibo a Dio.


    Queste considerazioni possono sembrarvi semplicistiche, ma in realtà servono a farci riflettere sul fatto che, le religioni hanno le fondamenta uguali. Le religioni hanno tutte lo stesso scopo, non dobbiamo farci ingannare dalla diversità dei rituali o delle credenze, perchè alla fine hanno tutte gli stessi obbiettivi.

    Per questo motivo, io trovo ridicolo, quando un Cristiano cerca di affermare la propria religione dicendo: "la mia religione è superiore della tua, poichè noi crediamo in un solo Dio, mentre voi avete tutte quelle divinità 'inutili', e poi tutti quei rituali strani!!!!".
    L'arroganza aumenta poi, quando si dice che il Cristianesimo è una religione rivelata e che le altre non essendo rivelate sono di poca importanza, quasi....irrilevanti!!!

    Che presunzione!!!!

    Per cui vi dico, non esistono religioni di serie A o di serie B!!! Sono tutte dei sentieri validi che in fin dei conti hanno gli stessi obbiettivi [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823] !!!


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    Fabiosofo
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    00 08/03/2005 13:19
    Religioni
    I Riti orientali hanno sempre creato nella mente del "cristiano" 2 pulsioni contrapposte:un grande fascino e ammirazione per la loro potenza mistico-spirituale insieme al timore di "strane credenze" e di alienazione. Verissimo,non esistono Religioni di serie a e di serie b,esistono modi diversi di rapportarsi con l'Assoluto- Questo non vuol dire che si debba fare un sincretismo religioso tout court che sarebbe deleterio per tutte le religioni e per le tradizioni locali che andrebbero perdute nel tentativo di "unificare" le dottrine.
    E' necessario a mio avviso distinguere temi religiosi universali e temi religiosi "specifici" : i primi,quali appunto i riti, la credenza in qualcosa che trascende l'uomo, la devozione per questo principio sono temi universali che nella storia dell'umanità sono sempre ricorrenti come tentativo di unire l'uomo a quell'absolutus che di solito chiamano "Dio".
    I temi specifici sono quelli delle singole religioni e che divergono abbastanza nettamente: se si crede in Gesù Cristo non si potrà credere anche in Ganesha, se si è ebrei non si può esser cristiani. Riprova ne è il fatto che i vari tentativi sincretici (penso per esempio a Kabir che tentò di sfumare islam e induismo in una religione unica) hanno sempre fallito,sono sempre stati sentiti in qualche modo un tradimento della vera tradizione. La diversità è bella per questo.[SM=g27822] [SM=g27823]
    Sapere Aude!
  • kirmet
    00 08/03/2005 14:23
    L'universalità di Dio
    Ognuno è libero di seguire il percorso spirituale che vuole.
    Le religioni devono rimanere così come sono, ma dato che in giro ci sono troppi conflitti religiosi è bene ricordare che le religioni sono solo dei mezzi per arrivare a Dio. Dio è unico e non appartiene a nessuna religione e ragionando in questo modo si superano tutti i conflitti legati alle religioni.
    Dio non ha bisogno di religione, non ha bisogno di essere adorato o pregato, ma siamo noi che ne abbiamo bisogno.

    Bisogna diffondere il + possibile l'idea che le religioni possono camminare di pari passo di modo che anche gli estremisti la smettano usare la propria fede per fare guerre o attentati.

    Io personalmente credo in Dio e rispetto tutte le fedi, percui non mi è difficile credere che Dio si possa manifestare sia in Cristo, che in Buddha, Maometto o Shiva.

    Dio per me è qualcosa di universale che non posso relegare solo a Cristo.

    Poi ognuno la pensa come vuole.....



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    Fabiosofo
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    00 08/03/2005 20:02
    Interscambio Dio-uomini
    Dio non ha bisogno di religione, non ha bisogno di essere adorato o pregato, ma siamo noi che ne abbiamo bisogno.

    Riporto la tua frase e tento di analizzarla in un duplice senso.
    Dal punto di vista filosofico la tua affermazione è incontrovertibile: Dio,che è l'essere perfettissimo e beato in eterno,non ha bisogno di noi. Ma secondo la storia delle Religioni non è affatto così.
    In verità Dio ha bisogno degli uomini così come noi abbiamo bisogno di Lui. Dio non sarebbe tale se non vi fossero gli uomini.
    Nei Brahmana,opere cosmogoniche dell'epoca vedica,si dice che Prajapati(il Signore assoluto al quale vanno indirizzate le azioni rituali) creò la molteplicità e gli uomini "perchè si sentiva solo e aveva VOGLIA DI AMARE". Quanto può esser profonda simile affermazione! Sacrificò parte di se stesso(cantando) (ciò viene considerato sacrificio in quanto chi parla o canta sacrifica il respiro,ndr)creando l'universo e gli uomini. Aveva realmente bisogno di fare ciò? Sì,perchè altrimenti non sarebbe davvero DIO. Dio ha bisogno degli uomini e del creato per manifestare la sua magnificenza e per sentirsi amato,e per amare i suoi figli. Questo è da sempre il progetto divino.
    Sapere Aude!
  • kirmet
    00 09/03/2005 00:10
    Bella affermazione. Forse è davvero così. Resta il fatto che chi è che si deve elevare siamo noi, e non certo Dio.



    Io sono interessato a queste cose perchè pratico bhakti yoga. Il mio maestro, è quella Donna che vedi nella foto (Mata Amritanandamayi)

    Tu invece che fai, studi all'orientale? Cosa studi in particolare, lingue e culture asiatiche?
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    Fabiosofo
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    00 09/03/2005 11:12
    Presentazione
    No,non studio lingue,studio Filosofia e ciò che mi interessa di più in assoluto è il pensiero indiano(più in generale asiatico,non disprezzo anche quello cinese). A proposito...raccontami un pò il tuo "percorso religioso"..come hai cominciato bhakti yoga? come mai la scelta di quel guru?(sai bene che chi sceglie un guru deve farlo consapevolmente perchè ne va della sua vita spirituale). Poi,visto che sei di Napoli,dove pratichi? Se ritieni necessario rispondimi nella mia e-mail fabio606@libero.it grazie
    Sapere Aude!
  • mario
    00 06/05/2005 22:12
    l'india
    Salve ragazzi sono nuovo, anche se non sono un filosofo ne uno studioso, io0 pratico yoga da 9 annie ammiro tantissimo AMMA. Pensate che ho avuto il piacere di incontralla 2 volte e una persona stupenda vi saluto alla prossima[SM=g27827]
  • kirmet
    00 27/06/2005 16:07
    Si, è veramente una benedizione per noi essere a contatto con Amma. E' un qualcosa che non si può descrivere con le parole, ma semplicemente si sperimenta nel cuore!!!