ADOZIONE A DISTANZA

Con 23 euro al mese puoi adottare a distanza un bambino e cambiare in modo duraturo la sua vita, quella della sua famiglia e della sua comunità.

La mia bambina si chiama Carmela è nata nel 1996 in Guatemale


Se volete saperne di più www.azioneaiuto.it




tutto quello che facciamo non è che una goccia nell'oceano.....

ma se non lo facciamo quella goccia mancherà per sempre

COME HAI RAGIONE TU!!!
La mia bambina si chiama Ines, è del Mozambico, ed è nata a gennaio del '95.....
L'associazione alla quale mi sono rivolta io è questa.

Anche te fai una bella azione!



Perche noi......noi siamo fatti così!!!!

Io vi ammiro tutti e due....
Io non ho mai fatto un'azione a distanza, e non lo avevo mai pensato, perché mia figlia sempre mi ha assorbito ogni minuto della mia vita,e le possibilitá economiche neanche erano grandissime,e credetemi un figlio costa,forse potrebbe essere visto come egoismo, peró vi assicuro che non lo é. Io nel mio piccolo sempre ho cercato di fare qualche cosa di utile.
Adesso credo che posso cominciare a pensare di fare anche io un'adozione a distanza, il pensiero di veder sorridere questi bambini mi riempe il cuore di gioia.
Grazie amici..:felici3:

Ciao Ní

Quando I Bambini Fanno Oh ( Giuseppe Povia )

Quando i bambini fanno oh
c'è un topolino
Mentre i bambini fanno oh
c'è un cagnolino
se c'è una cosa che ora so
ma che mai più io rivedrò
è un lupo nero che da un bacino
a un agnellino
tutti i bambini fanno oh
dammi la mano
perchè mi lasci solo
sai che da soli non si può
senza qualcuno
nessuno può diventare un uomo
per una bambola un robot-bot-bot
magari litigano un pò
ma col ditino ad alta voce almeno loro eh
fanno la pace
così ogni cosa è nuova è una sorpresa
e proprio quando piove
i bambini fanno oh
guarda la pioggia
quando i bambini fanno oh
che meraviglia
che meraviglia
ma che scemo vedi però, però
e mi vergogno un pò
perchè non so più fare oh
e fare tutto come mi piglia
perchè i bambini non hanno peli
ne sulla pancia ne sulla lingua

I bambini sono molto indiscreti
ma hanno tanti segreti
come i poeti
nei bambini vola la fantasia
e anche qualche bugia
oh mamma mia bada
ma ogni cosa è chiara, trasparente
che quando un grande piange
i bambini fanno oh
ti sei fatto la bua è colpa tua
quando i bambini fanno oh
che meraviglia
che meraviglia
ma che scemo vedi però, però
e mi vergogno un pò
perchè non so più fare oh
non so piu andare sull'altalena
di un fil di lana
non so più fare una collana

finchè i cretini fanno eh
finchè i cretini fanno ah
finchè i cretini fanno boh
tutto resta uguale
ma se i bambini fanno oh oh oh
basta la vocale
io mi vergogno un pò
invece i grandi fanno no
ah
io chiedo asilo
io chiedo asilo
come i leoni
io voglio andare
a gattoni
e ognuno è perfetto
uguale il colore
evviva i pazzi che hanno capito cos'è l'amore
è tutto un fumetto
di strane parole
che io non ho letto
voglio tornare a fare oh
voglio tornare a fare oh
perchè i bambini non hanno peli
ne sulla pancia ne sulla lingua.



“I bambini fanno Oh” la canzone di Giuseppe Povia, fuori concorso, ma colonna sonora di “Avamposto 55”, la raccolta fondi a favore delle popolazioni del Darfour Africa

Due parole sull’autore poi tante sulla canzone : questa canzone è stata presentata al Festival di Recanati e per questo motivo non avrebbe potuto partecipare al festival di Sanremo che vuole solo canzoni mai eseguite prima.

Lui, Giuseppe Povia, è un milanese di 32 , neo papà, che ora vive a Firenze, ed è un autodidatta. Come ha rivelato in un intervista ad un giornale, ha smesso di andare scuola dopo la terza media, ma a 16 anni ha iniziato a suonare la chitarra seguendo un corso comprato in edicola e la sua cultura musicale si è sviluppata ascoltando Vasco Rossi, Rino Getano, Franco Califano, ma anche Claudio Baglioni

La sua canzone “I bambini fanno oh” l’abbiamo inserita per far sapere, a chi non avesse seguito Sanremo, che i proventi derivanti dalla vendita di questo Cd, per volontà dell’autore, saranno devoluti per la realizzazione di un ospedale per bambini a Darfour.

Troppo spesso viaggiando ho visto con i miei occhi come in tante parti del mondo i bambini muoiano per mancanza di un ospedale, anche in città dove la civiltà è arrivata, ma solo per i turisti, dove accanto ai lussuosi alberghi, dove noi dormiamo, esiste ancora una popolazione che vive in capanne prive di corrente elettrica e dove un bambino, tornando a casa da scuola, cadendo dalla bicicletta, come potrebbe capitare anche ai nostri, sarà destinato morire sul ciglio della strada perché abita in una città con tante luci, con grandi alberghi, ma che non ha ambulanze per venirlo a prendere, perché non ha un ospedale dove ricoveralo.
Questa non né fantasia, ma ciò che i miei occhi hanno visto non più tardi di 4 mesi fa percorrendo la strada di uno di questi paesi dove la civiltà esiste solo a metà.

Aiutiamo quindi “Avamposto 55” nella sua raccolta fondi e compriamo questo Cd, non scarichiamolo dalla rete: comprandolo contribuiremo anche noi a metter un piccolo mattone a quel ospedale, scaricandolo lasceremo morire per strada innocenti bambini.
Il brano si trova nell’ album di Povia “Evviva i pazzi”, sottotitolo “Che hanno capito cos'è l'amore” e sarà ricompreso nella ristampa delle due compilation del festival

[Modificato da StarTrader 12/03/2005 14.12]

Bellissima canzone......grazie STAR!

Bravi

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Brava Beat......c'è sempre bisogno di imput!!!!!